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7 Febbraio 2022
Cecchetto, Finco, Maino, Giacomin, Zecchinato: “Con la scomparsa di Amenduni perdiamo un pezzo di storia e di quell’imprenditoria che ha fatto grande il Veneto”
Venezia, 7 febbraio 2022 – “Esprimiamo cordoglio per la morte di Nicola Amenduni, 103 anni (ne avrebbe compiuti 104 in aprile), patron delle Acciaierie Valbruna e del gruppo Amenduni di Vicenza, un  patriarca storico dell'industria veneta”. Così i consiglieri regionali vicentini dell'Intergruppo Lega – Liga Veneto, Milena Cecchetto, Silvia Maino, Stefano Giacomin, Marco Zecchinato, con il vicepresidente del Consiglio regionale, Nicola Finco, ricordano l'imprenditore scomparso”. “Amenduni era un imprenditore di origini pugliesi – ricordano i cinque - un Veneto d'adozione che ha portato lustro e onore alla nostra imprenditoria nel mondo: le Acciaierie vicentine erano state fondate da Ernesto Gresele nel 1925, di cui Amenduni sposò la figlia: le acciaierie Gresele erano già una potenza, un'eredità che Nicola ha saputo brillantemente sviluppare e trasformare in impero: basti pensare che il Gruppo oggi conta 2.500 dipendenti, 42 filiali nel mondo. Era un uomo di grande tempra e resistenza, sopravvissuto alla guerra, che ha saputo farsi strada dal nulla, rimboccandosi le maniche e lavorando sodo, in silenzio. Credeva nell'impresa, Amenduni con spalle larghe ha affrontato periodi alti e bassi della vita e delle finanze. Esprimiamo vicinanza alla famiglia: è stato un ottimo esempio e un modello destinato a far scuola  - concludono i consiglieri – perché è grazie all'ottima guida di persone così resilienti e capaci che l'industria Veneta è grande nel mondo”.
7 Febbraio 2022
Politica, Michieletto (Lega – LV): “La voglia di apparire può compromettere la comprensione normativa, le casette dell’acqua scelta autonoma dei Comuni”
Venezia, 7 febbraio 2022 – “Quando non si hanno solidi argomenti per convincere, a qualcuno non resta che confondere. Il consigliere Zanoni ha fatto di questo principio uno stile di vita politico. La vicenda delle modifiche della norma alle casette dell’acqua ne è un mirabile esempio. Provo profonda e sincera pena”. Interviene così il consigliere regionale Gabriele Michieletto, dell'Intergruppo Lega – Liga Veneta, sulla vicenda della proposta di modifica normativa alle casette dell’acqua e che presto verrà analizzata dalla competente Commissione. “Le precisazioni, dopo l’articolo apparso sulla stampa locale, sono doverose: non tanto per il collega Zanoni, nel cui dizionario i termini “ascolto” e “comprensione” non paiono figurare, quanto piuttosto per l’opinione pubblica che potrebbe erroneamente credere che la Regione Veneto sia a favore dell’utilizzo della plastica quando invece così non è e si conferma regione di riferimento per la raccolta differenziata e il riciclo. L’intento della modifica normativa, infatti, non tende assolutamente ad incentivare l’utilizzo della plastica, ma a dare ai Comuni quella cosa chiamata autonomia decisionale per stabilire se ed eventualmente dove installare queste strutture presso le quali poter attingere acqua (la stessa che sgorga dal rubinetto di casa). Cosa c’entri questo con l’inquinamento lo sa solo Zanoni. Una cosa, ben diversa, quindi, da quella che appare sulla stampa locale, e che ovviamente ha trovato tra i sostenitori anche il CAL, cioè la conferenza degli amministratori locali, che alla unanimità ha approvato tale modifica. Conferenza della quale, peraltro, fanno parte anche Sindaci dello stesso partito di Zanoni. Ma la voglia e la necessità di quest’ultimo di apparire, ancora una volta ha prevalso sull’analisi tecnica e procedurale del merito oltre che sul buonsenso. Da qui, la sincera pena per le sue strampalate affermazioni”- conclude Michieletto.
4 Febbraio 2022
Vianello e Michieletto (Lega-LV): «Reddito di cittadinanza poco amato a Nord-Est, sì al sostegno al lavoro senza creare nuovi disoccupati sul divano»
 Venezia, 4 febbraio 2022 – «La notizia che il Reddito di cittadinanza non sia diffuso a Nord-est non ci stupisce affatto: i Veneti sanno bene che le strade per raggiungere le gratificazioni del lavoro, sono fatte di sacrificio e sudore. Se, però, il reddito di cittadinanza vuole davvero essere uno strumento di ammortizzazione sociale, allora lo si riformi a modo». Sono queste le parole dei consiglieri regionali Roberta Vianello e Gabriele Michieletto (Intergruppo Lega-Liga Veneta) nel commentare la notizia sull’indagine dell’utilizzo dello strumento del reddito di cittadinanza in Italia. «Il lavoro per noi Veneti è un dono di Dio, il modo in cui noi ci realizziamo socialmente prima che economicamente. Per questo, ci riesce difficile immaginare cercarlo dal divano di casa: preferiamo tirarci su le maniche ed arrangiarci. È un dato, però, evidente e incontrovertibile, come in un momento di crisi economica come quello attuale, il Reddito possa rappresentare un ammortizzatore sociale che sostiene le fasce più delicate in attesa di ricollocamento. Se questa è la natura dello strumento che per il 5 stelle è una bandiera politica, ben venga, purché a livello normativo si intervenga in tal senso: la disoccupazione è un dramma al pari della paghetta sul divano», concludono i due consiglieri veneziani.
4 Febbraio 2022
Brescacin (Lega-LV): «PNRR, progetti della Regione per la Missione 6 discussi in Commissione a dicembre. Forse alcuni colleghi hanno la memoria corta»
Venezia, 4 febbraio 2022 – «I consiglieri del PD si lamentano di aver appreso solo da quotidiani i progetti legati al PNRR della Regione del Veneto? Buffo, perché per quanto riguarda la Missione 6, quella della Salute, il 16 dicembre ne avevamo discusso in Quinta commissione, alla presenza degli stessi consiglieri commissari. Evidentemente hanno memoria corta, o non erano attenti». Così Sonia Brescacin (Intergruppo Lega-Liga Veneta), presidente della Quinta commissione consiliare, risponde alle minoranze in Consiglio regionale del Veneto. «Quel giorno di dicembre, ricordo, l’attività era stata proprio dedicata al PNRR: era stata l’assessore Lanzarin, in quell’occasione, a illustrare i progetti della Regione, accompagnata dai rappresentanti delle varie strutture. Giovedì 10 gennaio, poi, la Commissione tornerà a riunirsi per discutere nuovamente dell’argomento e dare un parere alla Giunta. Di cosa parlano, quindi? Capisco che far polemica, di fronte a una lunga lista di progetti innovativi, sia difficile, ma per lo meno invito i colleghi a non fare confusione».  
4 Febbraio 2022
Brescacin (Lega – LV): “Una mozione per contrastare la carenza di infermieri: urgente potenziare la formazione universitaria, il piano delle assunzioni e adeguare le retribuzioni”
Venezia 4 febbraio 2022 – “Emergenza infermieri: urgente potenziare la formazione universitaria, il piano delle assunzioni e adeguare le retribuzioni”. Si intitola così la mozione depositata oggi dalla consigliera regionale Sonia Brescacin, Presidente della Commissione Sanità in regione (Intergruppo Lega – Liga Veneto). “Ci troviamo in una situazione complicata – spiega Brescacin – l'emergenza sanitaria ha acuito la carenza strutturale del personale infermieristico che oggi assume i caratteri della cronicità e dell’emergenza, mettendo a rischio la tenuta dei servizi sanitari e sociosanitari. Questa carenza, che era ben nota già negli anni precedenti e che la pandemia ha peggiorato, non ha trovato nella legge di Bilancio 2022 dello Stato opportuna risposta. La stessa Commissione Ue ha recentemente lanciato l’allarme, con la pubblicazione “State oh Health in the UE”, dichiarando che “L’Italia impiega meno infermieri rispetto a quasi tutti i paesi dell’Europa occidentale e il loro numero (6,2 per 1000 abitanti) è inferiore del 25% alla media UE. Vista la diminuzione del numero di infermieri laureati dal 2014, le carenze di persone sono destinate ad aggravarsi in futuro”. “Noi non siamo rimasti alla finestra – continua Brescacin - abbiamo fatto e stiamo facendo il possibile per gestire al meglio le risorse che abbiamo. Uno degli effetti dell’impossibilità di trovare infermieri da assumere lo si registra, ad esempio nelle strutture dei servizi residenziali e semiresidenziali per anziani, che così non riescono a riaprire reparti e servizi. Per questo, la Regione del Veneto ha previsto diverse azioni con appositi provvedimenti: in primis che le Ulss venete possano continuare ad assegnare temporaneamente il proprio personale infermieristico a supporto dei centri di servizi per anziani non autosufficienti accreditati e l’attivazione della formazione complementare in assistenza sanitaria dell’operatore socio sanitario. Inoltre, abbiamo istituito percorsi di formazione finalizzati all’acquisizione di competenze avanzate per gli infermieri, con lo scopo di valorizzare i professionisti e svilupparne il potenziale nell’ottica di una evoluzione dei modelli organizzativo-assistenziale focalizzati sull’assistito. Abbiamo avviato con gli Ordini delle Professioni Infermieristiche provinciali un dialogo proficuo, per affrontare congiuntamente temi su professione e carriera, formazione e aggiornamento, del personale infermieristico del Servizio Sanitario regionale”. “Attività importanti e oserei dire essenziali – prosegue la Presidente - ma ora non più sufficienti a far fronte alla situazione. E' necessario dunque che il Governo metta in moto tutta una serie di azioni per pianificare la formazione e l'assunzione di un maggior numero di infermieri, e nel contempo renda più appetibile questa professione con incentivi che possano anche richiamare i professionisti italiani che si sono trasferiti all'estero, come richiedo nella mozione”. “Per aumentare il numero di infermieri formati – spiega Brescacin - mantenendo un livello di qualità della formazione, è necessario un intervento sul sistema universitario che preveda l’aumento dei posti disponibili per gli studenti (consideriamo che ogni anno il numero delle domande di giovani per l’ingresso nei corsi di laurea della professione infermieristica sono ben superiori ai posti messi a disposizione negli Atenei), ma anche l’aumento del numero di docenti-infermieri nelle Università (ogni ce n’è uno ogni 1.350 studenti contro uno ogni sei di altre discipline). Per questi motivi, la mozione impegna la Giunta regionale ad attivarsi in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome. Gli obiettivi sono molteplici: aumentare i posti disponibili per gli studenti nelle Università e il numero di infermieri docenti per accrescere la qualità della formazione; valorizzare la figura dell’infermiere economicamente e sotto l’aspetto della responsabilità e dell’autonomia, nonché garantire il riconoscimento dell’indennità prevista per legge. Inoltre, chiedere al Governo di valutare il superamento del vincolo di esclusività al servizio sanitario pubblico per permettere una gestione flessibile, improntata alla condivisione del personale infermieristico tra diversi setting assistenziali, e favorire l’accreditamento delle strutture residenziali quali sedi di tirocinio dei corsi di laurea in infermieristica. Infine – conclude la consigliera - chiediamo al Governo di favorire il rientro degli infermieri italiani che lavorano all’estero anche attraverso incentivi contrattuali ed economici”.
4 Febbraio 2022
Villanova (Lega-LV): «Autonomia, le parole del Presidente Mattarella confermano che questa è la strada maestra per un’Italia migliore»
Venezia, 04 febbraio 2022 – «Sentire la parola “Autonomie” pronunciata dal Presidente Mattarella nel suo discorso di insediamento, a Montecitorio, per noi Veneti è come vedere una luce nel buio. Non ci illudiamo, certo: sappiamo che il percorso è lungo, ma in politica le parole, soprattutto in certi contesti e in certi frangenti, hanno un peso. Se il Presidente Mattarella vorrà sostenerci nella nostra legittima rivendicazione, ne saremo onorati». Sono queste le parole di Alberto Villanova, presidente dell’Intergruppo Lega-Liga Veneta a Palazzo Ferro Fini, nel commentare l’intervento di insediamento di ieri del Presidente della Repubblica Mattarella. «Il Veneto e i 2.273.985 cittadini che si sono espressi a favore dell’Autonomia aspettano dal 2017 e sono ormai impazienti che Roma dia seguito alla loro volontà. Una volontà che, come sempre accade in Veneto, è stata espressa democraticamente e nel rispetto della Legge. Quindi, pienamente regolare. In questi anni abbiamo sentito un nutrito e ricco carnet di termini giuridici per definire il percorso autonomistico. Nessuno dimentichi, però, che per noi quella per l’Autonomia è la madre di tutte le battaglie politiche. Non rinunceremo ad essa. Ora – conclude Villanova - anche le parole della più alta carica dello Stato ci confermano che stiamo percorrendo la strada giusta».  
4 Febbraio 2022
Dolfin (Lega – LV): “Una mozione per chiedere la ripresa dei lavori a difesa della Basilica di San Marco”
Venezia 4 febbraio 2022 – “Basilica di San Marco: consentire, quanto prima, la ripresa dei lavori per la realizzazione dell’opera di protezione”. Si intitola così la mozione depositata dal consigliere regionale Marco Dolfin (Intergruppo Lega – Liga Veneta) che mira a “Smuovere una situazione di stallo che mette a rischio la Basilica di San Marco – spiega Dolfin – chiedo quindi alla giunta regionale di fasi portavoce al governo per consentire la ripresa dei lavori con urgenza e realizzare l’opera a protezione dell’edificio”. “La situazione che stiamo vivendo è assurda quanto complessa – commenta Dolfin – sembra un gioco dell’oca infinito, in cui nuovi imprevisti riportano continuamente alla casella di partenza. Venezia e la Basilica sono così ostaggio della burocrazia selvaggia, di mancati pagamenti alle ditte, ritrovamenti archeologici, ritardi e cavilli che ne impediscono la prosecuzione. Il cantiere c’è, ma gli operai non vi lavorano e ad oggi la Basilica va sott’acqua con soli 65 centimetri sopra il livello medio del mare, continuando a subire danni alle sue parti più esposte, dalle colonne in marmo al nartece, con le infiltrazioni saline che provocano distaccamenti e sgretolamenti. Certo vanno ultimate tutte le verifiche archeologiche della Soprintendenza, che proseguono, nella speranza di non incappare in situazioni che rallentino ulteriormente la ripresa dei lavori”. “Bisogna intervenire con urgenza e sbloccare la situazione per proteggere l'area dagli allagamenti più frequenti, per restaurare la pavimentazione, risanare il sottosuolo. Venezia ha bisogno innanzitutto di rispetto per la propria fragilità e questi ritardi sono irrispettosi e dannosi nei confronti della Basilica di San Marco, emblema di Venezia nel mondo.  Le barriere del Mose – prosegue Dolfin – proteggono Venezia dall’acqua alta, ma non possono proteggere la basilica quando ci sono fenomeni di marea limitati: il nartece si trova a circa 65 centimetri, mentre la piazza a 71. Tra l’altro il Mose non può nemmeno essere attivato con queste soglie, perché comporterebbe il blocco di molte attività portuali. E’ stata però progettata una protezione, con una barriera di vetro, per difendere dall’acqua alta la Basilica. Il progetto della Provveditoria di San Marco, lo ricordiamo, ha passato il vaglio della Soprintendenza ai Beni culturali e del Provveditorato alle opere pubbliche: i lavori per la posa delle balaustre attorno alle facciate della Basilica di San Marco sono iniziati ad agosto scorso. Una soluzione concreta che permetterà di scongiurare, grazie anche al Mose, che l’acqua entri nell’area tra la facciata e le navate, dove sono presenti i mosaici”. “Chiediamo al Governo di sbloccare questa situazione - conclude Dolfin - e velocizzare quanto prima la ripresa dei lavori: ancora una volta Venezia necessità di una giusta e doverosa considerazione, vista la sua specificità e peculiarità. E’ una città unica al mondo ed oggi non la si può ricordare solo per i suoi 1600 anni senza poi tutelarla a dovere: l’opera di protezione della Basilica di San Marco è urgente quanto essenziale per la sua sopravvivenza”.
31 Gennaio 2022
Capitale della Cultura 2024, Cecchetto (Lega – LV): “Due città venete in finale, la nostra regione patrimonio nazionale di cultura”
Venezia 31 gennaio 2022 - “Vicenza e Chioggia sono due città meravigliose, che noi Veneti conosciamo molto bene, da sempre. Per questo non mi stupisce che queste due perle siano state inserite in una competizione così autorevole: la candidatura di capitale italiana della cultura 2024. Sono certa che le due città sapranno tenere alto l'onore della nostra terra rispetto alle altre contendenti". Il Consigliere regionale dell’Intergruppo Lega - Liga Veneta Milena Cecchetto commenta così la notizia delle due città venete nella lista delle dieci finaliste per il titolo di Capitale italiana della cultura 2024. “Spiace per le inutili polemiche del Capogruppo del Pd Possamai - aggiunge Cecchetto - il Veneto è ai vertici della cultura italiana e queste candidature ne sono la prova, nonostante la sua reprimenda. Questo risultato non è arrivato dal cielo, ma è frutto di impegno e lavoro di squadra, di buone amministrazioni e progetti vincenti che ci hanno fatto arrivare in finale. Chioggia e Vicenza rappresentano perfettamente l'eredità imparagonabile della Serenissima nei territori oltre Venezia. La città del Palladio è una gemma nella pianura veneta, mentre Chioggia e il suo meraviglioso centro storico incantano i turisti di tutto il mondo”. “Tracciare nuove rotte turistiche, nel nostro territorio - conclude Cecchetto - vuol dire impreziosire le proprie esperienze di sorprese meravigliose come Chioggia e la mia Vicenza".
31 Gennaio 2022
Maino e Dolfin (Lega – LV) “Chioggia e Vicenza, due città venete in finale per la candidatura di “Capitale italiana della cultura” 2024”
Venezia, 31 gennaio 2022 – “Chioggia e Vicenza, le nostre due città venete sono arrivate in finale per il conferimento del titolo “Capitale italiana della cultura” 2024”. Ad annunciare la bella notizia Silvia Maino e Marco Dolfin, consiglieri regionali dell’Intergruppo Lega – Liga Veneta dei territori di Vicenza e Chioggia. “Una notizia che ci riempie di gioia, che accogliamo dal Ministero della Cultura con una punta di orgoglio e soddisfazione – commentano i due consiglieri – Chioggia e Vicenza sono entrate nella graduatoria delle dieci città italiane finaliste per l’importante candidatura grazie alla validità dei progetti presentati. Con le nostre due “venete”, in finale, vi sono anche: Ascoli Piceno, Grosseto, Mesagne (Brindisi), Pesaro (Pesaro e Urbino), Sestri Levante con il Tigullio (Genova), Siracusa, Unione dei Comuni Paestum-Alto Cilento (Salerno), Viareggio (Lucca)”. “Non una, ma ben due città del Veneto hanno risposto ai requisiti del bando per la candidatura e sono in pole position per aggiudicarsi il titolo – riprendono Maino e Dolfin – è già questo un importantissimo risultato, che si è ottenuto grazie all’importante lavoro di squadra nei Comuni e in Regione: una soddisfazione che ci fa ben sperare nella vittoria di Chioggia o Vicenza. Seguirà ora un’audizione pubblica in cui gli enti locali esporranno i propri progetti nei primi giorni di marzo, per poi attendere di sapere quale sarà la città scelta dalla giuria come Capitale della Cultura italiana, il prossimo anno. Naturalmente auspichiamo nella vittoria di una delle due città venete e non possiamo che dire vinca la migliore!”.
31 Gennaio 2022
Dolfin (Lega – LV): “Chioggia e Rosolina non fanno parte del Veneto Orientale, si informi meglio Montanariello”
Venezia, 31 gennaio 2022 – “Da quando Chioggia e Rosolina fanno parte del Veneto Orientale? Sono Comuni che costituiscono l’area del litorale Veneto, e proprio Chioggia, per input del sindaco Armelao, ha ospitato recentemente la conferenza dei sindaci del litorale.  Forse il consigliere Montanariello dovrebbe informarsi meglio sulle specificità dei territori che dovrebbe conoscere bene”. Così il consigliere regionale veneziano, Marco Dolfin, dell’Intergruppo Lega - Liga Veneta in Consiglio regionale, risponde alle affermazioni del consigliere regionale del Partito Democratico Jonatan Montanariello. “Montanariello mescola cose diverse, comuni di zone diverse, con la finalità di attaccare la Regione del Veneto, ma non si può mettere tutto dentro lo stesso “calderone” e fare un minestrone. Ogni Comune ha la sua zona e specificità: la conferenza dei sindaci del Litorale che si è tenuta a Chioggia ha visto la partecipazione dell’assessore regionale al Bilancio Francesco Calzavara e dell’Eurodeputata Rosanna Conte, altro che mancanza di attenzione, per affrontare tematiche importanti come le concessioni balneari e la direttiva Bolkestein, i fondi del PNRR e gli incentivi per il settore turistico”. “Chioggia e Rosolina non si sentono escluse dal distretto turistico del Veneto Orientale, perché non fanno parte del Veneto orientale – riprende Dolfin – sono molto più vicini e simili per caratteristiche ai comuni che rientrano nell’area del Delta del Po e in quest’ottica sto già lavorando per la creazione di un possibile distretto nella parte sud della provincia di Venezia che aggreghi i comuni che condividono caratteristiche simili. Quindi, oltre a Chioggia e Rosolina, anche Cavarzere, Cona, e quelli del Delta del Po. Un contenitore con la finalità di valorizzare le potenzialità attrattive di questi comuni, dal turismo alla pesca fino all’agricoltura, promuovendone la storia e le tradizioni”.