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5 Luglio 2021
Sondaggio de Il Sole 24 ore, Villanova (ZP): “Zaia senza avversari, Veneti orgogliosi del loro Doge”
Venezia, 5 luglio 2021 – “Che il Governatore più amato d’Italia fosse Luca Zaia, lo sapevamo tutti. E oggi Il Sole 24 Ore lo certifica, ancora una volta, con numeri da capogiro: è il primo sul podio con quattordici punti di distacco sul secondo, Bonaccini. Un abisso. I Veneti conoscono il duro lavoro e sono capaci di gratitudine quando lo riconoscono, e per riprendere le parole dell'articolo: vince sempre Zaia”. Il capogruppo di Zaia Presidente in Consiglio regionale, Alberto Villanova, si esprime così nel commentare l’esito della rilevazione del Sole 24Ore. “La percentuale di gradimento del nostro Luca Zaia riempie tutti i Veneti di orgoglio: non è scontato essere amministrati dal presidente più bravo, come non lo è risultare il più amato. Un risultato, questo, che dimostra ancora una volta come il lavoro portato avanti durante la pandemia e le scelte per la gestione dell'emergenza sanitaria siano state riconosciute e apprezzate dai veneti, “premiate” con un aumento di consensi”. “Il nostro Presidente è il capitano di una squadra eccezionale: dai nostri assessori in Giunta ai gruppi che in Consiglio legiferano. Questo successo è un ulteriore riconoscimento all'operato costante e incessante, all'impegno che è una dedizione di vita per amministrare un Popolo straordinario come quello Veneto. Un popolo che sa essere riconoscente e grato, come dimostrano questi numeri”. “Sul podio, poi, c’è un altro rappresentante della Lega – prosegue Villanova - Massimiliano Fedriga che sta dimostrando di gestire bene il suo territorio. La Regione del Veneto è un modello di buona amministrazione per tutto il Paese, e la Lega ancora una volta dimostra di avere i migliori amministratori locali d’Italia.”- conclude Villanova
2 Luglio 2021
Villanova (ZP): “Non codici identificativi ma migliori condizioni di lavoro per le forze dell’ordine”
Venezia, 2 luglio 2021 – “Altro che codice identificativo, serve maggiore tutela per chi lavora ogni giorno per difendere i cittadini. Chi sbaglia è giusto che paghi, ma non si può fare di tutta l’erba un fascio e mettere sotto accusa un intero sistema. Un sistema fatto di uomini e donne che lavorano per la nostra sicurezza”. Così il capogruppo di Zaia Presidente in Consiglio regionale, Alberto Villanova, risponde ai consiglieri di opposizione che con un comunicato stampa chiedono al Consiglio regionale di fare pressione sul Governo affinché in Italia si preveda l’utilizzo di codici alfanumerici identificativi sulle uniformi degli agenti impegnati in attività di ordine pubblico. “Una richiesta che suona offensiva per tutti quegli agenti e militari che lavorano onestamente e con sacrificio in ogni condizione, trovandosi ad affrontare situazioni difficili, perché, più che un lavoro, l’uniforme è una missione di servizio al prossimo. Non si può condannare tutti per le colpe di alcuni e noi saremo sempre dalla parte delle nostre forze dell’ordine e di ciò che rappresentano, per loro non chiediamo codici identificativi ma condizioni di maggior tutela e sicurezza nel svolgere i loro compiti”.
2 Luglio 2021
Ciambetti, Villanova (ZP) e Pan (LV): “I sei Referendum sulla giustizia, verso un nuovo rapporto tra cittadini e magistratura”

(Arv) Venezia 2 lug. 2021 -    “Quella di oggi è una giornata importante per l’Italia perché, con l’avvio a livello nazionale della procedura referendaria sui temi della giustizia, si vuole dare avvio a una stagione nuova nel complesso rapporto tra cittadini e magistratura. E anche i Consigli regionali, ai quali la Carta costituzionale riconosce un ruolo decisivo in questo senso, possono fare la propria parte”.

Così il Presidente del Consiglio regionale del Veneto Roberto Ciambetti (Liga Veneta) che, con i Capigruppo Alberto Villanova (Zaia Presidente) e Giuseppe Pan (Liga Veneta), ha depositato a palazzo Ferro Fini sei Proposte di Deliberazione Amministrativa per sottoporre all’attenzione dell’Aula altrettante proposte referendarie in materia di giustizia, quelle per le quali a livello nazionale sta iniziando la raccolta firme tra i cittadini. Il meccanismo referendario disciplinato dalla Costituzione prevede, infatti, che i referendum popolari abrogativi possano essere proposti da cinquecentomila elettori o da cinque Consigli regionali, demandando alla Legge nazionale di individuare l’iter di presentazione da parte delle Assemblee legislative regionali finalizzato al successivo giudizio di ammissibilità.

“Cosa si intende chiedere con i sei referendum? Senza indulgere in eccessivi tecnicismi - spiegano i tre firmatari delle sei PDA - i quesiti mirano alla riforma del Consiglio Superiore della Magistratura, a sancire la responsabilità diretta dei magistrati, all’equa valutazione dei magistrati, alla separazione delle carriere, a limitare gli abusi legati alla custodia cautelare e all’abolizione del decreto Severino, sul tema degli automatismi tra condanne per determinati tipi di reati e incandidabilità. I sei quesiti intendono dare una scossa al rapporto tra gli italiani e la giustizia, mirano a coinvolgere i cittadini, troppo spesso lasciati ai margini del dibattito che in questi anni è rimasto confinato soprattutto tra le stanze del potere, e a restituire al corpo elettorale un ruolo decisivo su materie a proposito delle quali il Parlamento e i governi nazionali, negli ultimi vent’anni non sono riusciti ad imprimere una svolta”.

“Anche a livello nazionale - concludono i tre esponenti della maggioranza - si parla, a proposito degli scopi perseguiti con i sei quesiti referendari, di ‘rivoluzione pacifica’, e così deve essere: la spinta ‘dal basso’ da parte dei cittadini non potrà che favorire i processi di riforma proposti da Draghi e Cartabia, cercando di restituire all’Italia un sistema giudiziario più efficiente rispetto al passato, che sappia ovviare alle distorsioni e ai personalismi di alcuni magistrati che hanno caratterizzato una stagione giudiziaria, quella più recente, ormai al tramonto, che va superata e consegnata quanto prima all’analisi degli storici”.

2 Luglio 2021
Pan (LV): “Una mozione per difenderci da Prosek, è l’ennesimo attacco alla cultura e alla tradizione del Veneto”
Venezia, 2 luglio 2021 – “Il vino croato “Prosek”: ennesimo attacco alla cultura e alla tradizione del Veneto”. Si intitola così la mozione presentata oggi da Giuseppe Pan, capogruppo di Liga Veneta per Salvini premier in Consiglio regionale. Pan, già assessore regionale all’Agricoltura nella scorsa legislatura e recentemente nominato Capo dipartimento all'Agricoltura per il partito in Veneto, ha depositato oggi una mozione che impegna la giunta regionale “a farsi portavoce al Governo – spiega Pan - affiché venga considerata irricevibile la richiesta presentata dalla Croazia di dare avvio alla procedura di riconoscimento della menzione tradizionale “Prosek” e sia intrapresa ogni possibile azione affinché la Commissione Europea blocchi subito questo tentativo e non proceda con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale”. “La disputa tra i due vini con un nome pericolosamente simile – spiega il capogruppo e Capo dipartimento - rischia di ripercorrere le orme di quella tra l’ungherese tokaji e il friulano tocai, conclusasi nel 2007 con la sconfitta del secondo, costretto a cambiar nome. Dobbiamo già fare i conti con le imitazioni diffuse: il successo del Prosecco infatti ingolosisce i falsari in tutti i continenti, dal Meer-secco al Kressecco, dal Semisecco e al Consecco, e le ultime scoperte il Whitesecco e il Crisecco”. “Il Prosecco è un vino di antica origine e la sua storia è univocamente legata alla zona di produzione e alle vicende che hanno caratterizzato il trascorrere delle generazioni di produttori nel territorio. La Zona DOCG comprende le denominazioni Conegliano-Valdobbiadene ed Asolo, la zona DOC le regioni Veneto e il Friuli Venezia Giulia. Le province di maggior produzione sono quelle di Belluno, Padova, Treviso, Venezia, Vicenza, e Gorizia per il Veneto, Pordenone, Trieste e Udine per il Friuli”. La mozione ripercorre la storia del prosecco, ricordando che dopo la seconda guerra mondiale “I più attenti viticoltori di Valdobbiadene si organizzarono per difendere, valorizzare la viticoltura collinare e l’antica tradizione vitivinicola come oggi dobbiamo difenderla nel mondo e da questo nuovo rischio. Nel 1963 Valdobbiadene è diventata ufficialmente la capitale non solo del Prosecco ma dell’intero mondo dello spumante italiano con la Mostra Nazionale degli Spumanti che ogni anno a settembre, organizzata dalla Confraternita dei Cavalieri del Prosecco, ha luogo nella prestigiosa Villa dei Cedri di Valdobbiadene. Nel 1969 il Conegliano-Valdobbiadene ha conquistato un altro prestigioso risultato quando il comprensorio collinare ottiene la DOC e il vitigno Prosecco il maggiore riconosciuto dal disciplinare di produzione”. “Oggi però - prosegue Pan - la Croazia trova il coraggio di chiedere all’Europa il riconoscimento del Prosek (Prosecco in croato) e la Commissione Europea rischia di violare le norme che lei stessa si è data a tutela dei prodotti dei paesi membri: l’ennesimo attacco all’agricoltura italiana. Ci troviamo davanti ad un vero attacco al Made in Italy, come l’ha definito la Coldiretti Veneto, e al prosecco nazionale che è il vino più esportato nel mondo, ma anche il più imitato. Quanto sta accadendo rischia di indebolire la stessa Ue nei rapporti internazionali e sui negoziati per gli accordi di scambio dove occorre tutelare la denominazione prosecco dai falsi come in Argentina e Australia”. “Bisogna infatti ricordare che il regolamento Ue sull’Organizzazione comune dei mercati agricoli stabilisce che le denominazioni di origine e indicazioni geografiche protette debbano essere tutelate da ogni abuso, imitazione o evocazione, anche quando il nome protetto viene tradotto in un’altra lingua. Senza contare che, al momento della sua adesione all’Ue, la Croazia non aveva chiesto la protezione della denominazione ‘Prosěk’, consapevole del conflitto con la tutela riservata al nostro Prosecco. La difesa del nostro vino – conclude Pan - non è solo un atto di protezionismo agricolo, economico o commerciale. È una difesa della nostra storia e della nostra identità. Non si tratta di un vino nato pochi giorni fa: esso si identifica con la nostra storia, i nostri territori e la nostra regione”.
2 Luglio 2021
Villanova (ZP): «Difesa del Prosecco. L’UE non si renda complice di una frode. Sul nostro prodotto di eccellenza non possiamo cedere di un passo»
Venezia, 2 luglio 2021 – «Se i croati vogliono bere il Prosek, affari loro. Ma il nome Prosecco è veneto, appartiene alle nostre colline e non ha nulla a che spartire con la Croazia. L’Europa faccia il suo dovere e protegga chi è nel giusto, producendo eccellenze, da chi vuole solo portare avanti una frode. Bruxelles sappia che siamo pronti a dare battaglia: sulla difesa del Prosecco non possiamo cedere di un passo». È questo il duro commento del capogruppo di Zaia Presidente in Consiglio regionale del Veneto, Alberto Villanova, alla richiesta della Croazia di concedere il riconoscimento della menzione “Prosek” a un vino bianco locale, con il concreto rischio di confusione con il ben più celebre e pregiato Prosecco. «Qualcuno a Zagabria deve aver avuto un colpo di calore. Altrimenti non si spiega la folle idea di avvicinare un alcolico dolce della Dalmazia a uno dei vini più apprezzati, bevuto nei migliori ristoranti al mondo. È una proposta che, a definirla ridicola, si rischia di essere riduttivi. Dal momento che l’UE è stata persino capace di proporci di mangiare cavallette fritte e formiche lesse, è bene essere chiari fin da subito: il Prosecco è nostro, e nessuno osi toccarlo. L’Unione Europea deve difendere i propri prodotti e favorire la concorrenza leale, non le rapine. Non accetteremo un tale furto: giù le mani dal Prosecco».
1 Luglio 2021
Cavinato (ZP): “Africa Architectour riapre le “danze” a Padova: grande occasione per i nostri espositori”
Venezia, 1 luglio 2021 – “Oggi a Padova è iniziata la fiera internazionale Africa Architectour, le eccellenze italiane incontrano l'Africa. E’ la prima fiera in città dopo la sospensione per l’emergenza sanitaria, nonché il primo evento in Italia a ripartire con il business dell’arredo. Un importante segnale di ripresa che risuona nel Veneto e nel mondo”. Così la consigliera regionale di Zaia Presidente, Elisa Cavinato, commenta la visita di questa mattina alla fiera Africa Architectour a Padova. I cancelli della nostra fiera non si aprivano agli eventi da oltre un anno e mezzo. Fiere come queste sono vetrine fondamentali per le aziende locali: oltre 60 quelle italiane e numerosi sono gli espositori veneti: una selezione di realtà di altissimo livello dal design all’arredo e finiture d’interni. Questa fiera è importante anche per un altro motivo,  offre grandi possibilità tra il mercato europeo e quello africano, un confronto business con distributori, contractor, architetti e design del nostro continente e quello africano. Fra i buyer in arrivo saranno rappresentati professionisti africani di 12 diversi Paesi. Esprimo grande soddisfazione per questa ripartenza, che incentiva le opportunità di business tra le nostre aziende e i gruppi del continente africano, creando connessioni tra due territori, uno in rapido sviluppo e il nostro leader in molti settori, entrambi ricchi di storia e cultura”.
1 Luglio 2021
Finco (LV): «Contenimento del lupo, non criminalizziamo gli allevatori esasperati: manca ancora un piano nazionale di contenimento»
Venezia, 1 luglio 2021 – «Le sentenze della magistratura non si criticano né commentano, ma criminalizzare gli allevatori d’alta quota esasperati per i danni causati dai lupi non è giusto. La cronaca ce lo dimostra: non è più il lupo ad essere in via di estinzione, ma l’attività di alpeggio. E dal Governo ancora non ci sono soluzioni per un corretto e rispettoso contenimento della specie che funzionino davvero». Nicola Finco (Liga Veneta per Salvini premier), vicepresidente del Consiglio regionale del Veneto, interviene con queste parole sulla questione del contenimento dei lupi sulle montagne italiane. « È facile dire che ci sono già misure di prevenzione che aiutano gli allevatori – continua Finco -. In realtà non solo il Veneto, ma tutto l’arco alpino soffre per l’invasione di questa specie animale che tanti, troppi danni ha causato agli allevatori e a quei pochi resistenti che ancora non hanno gettato la spugna e continuano, con fatica, a portare avanti le proprie attività economiche in montagna, mantenendo vive tradizioni secolari e antiche tecniche di allevamento e produzione alimentare. Le misure di prevenzione non funzionano, lo dimostrano le continue predazioni di bestiame. Le nostre montagne soffrono di questa invasione ormai da dieci anni, ma  il ministero dell’Ambiente, con la complicità di qualche Regione, non  sta dimostrando una particolare sensibilità sul tema, boccando in continuazione l’approvazione del piano nazionale che sicuramente, così come elaborato, non rappresenta una soluzione definitiva del problema ma che comunque è un buon inizio. È scesa però in campo la Regione del Veneto che attualmente sta lavorando insieme all’Università di Padova per portare avanti progetti sperimentali che, nel pieno rispetto della natura e degli abitanti della montagna, permettano agli allevatori di limitare i danni al bestiame. Nessuno vuole sterminare i lupi o gli animali che popolano le nostre montagne. È necessario però trovare il giusto equilibrio tra la presenza dei grandi carnivori e le attività dell’uomo in montagna, fondamentale per il mantenimento dei pascoli e di tutti i lavori secolari».
1 Luglio 2021
Boron (ZP): “Terapia del sorriso e pet therapy a supporto delle cure cliniche, ecco il progetto di legge per incentivarne la diffusione negli ospedali Veneti”
Venezia, 1 luglio 2021 - “Terapia del sorriso e pet therapy a supporto delle cure cliniche, un progetto di legge per incentivarne la diffusione negli ospedali Veneti”. Con queste parole il consigliere regionale di Zaia Presidente, Fabrizio Boron, presenta il Progetto di Legge di cui è primo firmatario, dal titolo: “Modifiche alla Legge regionale 3 gennaio 2005 n.3 “Disposizioni sulle terapie complementari (terapia del sorriso e pet therapy)”. “Le iniziative di animazione negli ospedali e soprattutto nei reparti di Pediatria – spiega il consigliere -  in questi anni hanno dimostrato benefici positivi nei pazienti, con questo progetto di legge vogliamo incentivarne l’omogenea diffusione nelle strutture ospedaliere del Veneto, a supporto delle cure clinico - terapeutiche”. Le finalità del Pdl sono appunto quelle di promuovere il benessere fisico, emotivo, relazionale, psicologico e spirituale dei bambini ricoverati. “E' un potenziamento generale delle misure già normate dalla legge in vigore, quella del 2005 – precisa Boron che nella scorsa legislatura ricopriva l'incarico di Presidente della Commissione Sanità – in questo Progetto di Legge si prevede l’aggiunta di nuovi strumenti specifici per i reparti di pediatria e l’attuazione di progetti attinenti alla terapia del gioco e del sorriso, a beneficio dei bambini ricoverati”. In particolare, il Pdl prevede l’integrazione della legge regionale 3/2005 con appositi interventi, tra cui: l’istituzione di un elenco regionale delle associazioni che forniscono la terapia del gioco e del sorriso nei reparti di Pediatria delle strutture ospedaliere del Veneto “Persone che hanno seguito un adeguato percorso formativo – spiega Boron – per svolgere questa attività”. Inoltre, è prevista l’emanazione, da parte della Giunta regionale, di un bando annuale al quale possano partecipare le associazioni specializzate nelle terapie del gioco e del sorriso. “Con questa veste istituzionale si riuscirà a promuoverne maggiormente le attività nelle strutture sanitarie venete”. E ancora, il progetto di legge prevede l’istituzione di un Centro di Studio e di Ricerca per la terapia del gioco e del sorriso, presso l’Azienda Ospedaliera di Padova “Sarà il soggetto promotore delle varie attività – spiega il consigliere - e nel contempo garanzia che le medesime siano realizzate in modo efficace ed omogeneo nelle varie Aziende Ulss e ospedaliere. Come? Attraverso l’individuazione di un modello standardizzato di terapia del gioco e del sorriso, il monitoraggio e la valutazione dell’efficacia delle misure adottate oltre a regolari contatti con centri e professionisti in ambito nazionale, europeo ed internazionale”. “Con questo progetto di legge – conclude Boron - da una parte si aggiorna il quadro normativo e dall'altra si va a predisporre nuovi ed appropriati interventi a favore dei bambini ricoverati nei reparti pediatrici: un’unica legge regionale aggiornata ed innovativa, con strumenti idonei a fornire cure altrettanto efficaci”.
30 Giugno 2021
Etra, Centenaro (ZP): “10 milioni di utili? Meno tasse ai cittadini e investire sugli interventi”
Venezia, 30 giugno 2021 – “Utili record nel bilancio di Etra, ma 10 milioni di utili sono troppi per la multiutility a totale proprietà pubblica, il che sta a significare due cose: o le bollette pagate dai cittadini sono troppo alte, oppure non sono stati eseguiti interventi strutturali alle reti idriche e fognarie nei vari Comuni che erano attesi da anni”. Così il consigliere regionale di Zaia Presidente, Giulio Centenaro, interviene a fronte di quanto emerso nel bilancio 2020 di Etra- Energia Territorio Risorse Ambientali. “L’attività di Etra si svolge nel bacino del fiume Brenta, dall’Altopiano di Asiago ai Colli Euganei, comprendendo l’area del Bassanese, l’Alta Padovana e la cintura urbana di Padova. A dispetto di quanto può sembrare, questi 10 milioni non sono sinonimo di una buona gestione: la Lega aveva già chiesto per l’esercizio 2019 che gli utili fossero destinati alla riduzione delle tariffe pagate dagli utenti ma l’assemblea dei soci aveva optato per una scelta diversa. Oggi chiediamo nuovamente che invece di ridistribuire gli utili ai soci, vi sia una sostanziale revisione, al ribasso, delle tariffe, per i servizi pagati dagli utenti. Chiediamo inoltre – conclude Centenaro - investimenti concreti sul territorio che auspico vengano avviati al più presto con la nuova governance della multiutility”
29 Giugno 2021
Finco (LV): “ABB apra le porte alla Regione del Veneto per un confronto: stasera al fianco dei lavoratori al presidio”
Venezia, 29 giugno 2021 – “Stasera sarò al fianco dei lavoratori di Abb Marostica durante il presidio davanti allo stabilimento per chiedere, con questo gesto, che l’azienda apra le porte alla Regione del Veneto per un confronto sul futuro del personale”. Così il vicepresidente del Consiglio regionale, Nicola Finco (Liga Veneta per Salvini premier) annuncia la propria presenza al presidio dei sindacati dell’azienda convocato per questa sera. “Aver declinato l’invito di sedersi al tavolo regionale è stata una mancanza di rispetto da parte di Abb nei confronti non solo della Regione ma dei propri lavoratori: persone e non numeri, che fino ad oggi sono rimasti fedeli all’azienda senza risparmiarsi. Peggio ancora se si considera che il tavolo mirava ad approfondire una proposta di completa reindustrializzazione del sito di Marostica e del suo personale, pervenuta da un'azienda del territorio nelle settimane scorse”. “Da parte nostra – prosegue Finco – continueremo ad impegnarci per avere delle risposte, lancio un appello ad Abb per un confronto aperto e percorreremo tutte le strade possibili per una positiva soluzione della vicenda, compresa quella del Ministero dello Sviluppo Economico. Sempre più spesso le multinazionali aprono e assumono personale sul territorio nazionale per poi chiudere improvvisamente e licenziare al fine di spostare le sedi all’estero, dove materie e produzione costano meno. Occorre una normativa più stringente nei confronti di tali modalità che sfruttano i benefici di un territorio e della sua manodopera finché conviene”. “Esprimo delusione per il comportamento dell’azienda – conclude Finco - e le chiedo a gran voce di aprirci le porte, di aprire alla Regione del Veneto e ascoltare i portavoce di chi ha lavorato fino a ieri con grande correttezza e spirito di sacrificio”.