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PROGRAMMA POLITICO
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12 Febbraio 2021
Dolfin (LV): «Giornate di fermo tecnico della pesca raddoppiate, il governo riveda le proprie decisioni per evitare il collasso di migliaia di imprese»
Venezia, 12 febbraio 2021 - «La decisione della Direzione Generale Pesca, pubblicata dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, di raddoppiare le giornate di fermo tecnico della pesca a strascico per l’anno in corso, non aiuterà certo a tutelare l’ambiente. L’unico risultato sarà quello di danneggiare le imprese del settore ittico, la cui sopravvivenza è davvero messa a rischio, e con essa la buona salute di tutta la filiera alimentare. È una decisione scellerata che va ripensata. Per questo ho presentato una mozione per chiedere alla Giunta regionale del Veneto di farsi portavoce per aprire un tavolo di discussione e cercare di far rinsavire chi ha fatto questa scelta». A dirlo è Marco Dolfin, consigliere regionale del Gruppo Liga Veneta per Salvini premier. «Il decreto prevede che le giornate di “fermo tecnico”, vale a dire quelle che seguono i 40 giorni del fermo pesca biologico, passino da 15 a 30, per le barche inferiori ai 24 metri, e da 20 a 40 giorni per le barche di lunghezza superiore – spiega Dolfin -. In questo modo le giornate di pesca ridotte copriranno un arco temporale di 4 mesi. Troppi perché questa attività sia ancora redditizia. Molte imprese, che non riusciranno più con i guadagni a coprire i costi, saranno costrette a chiudere, lasciando senza lavoro i dipendenti e senza sostentamento le loro famiglie. Ad essere ancora più sconcertante è il fatto che questa decisione non è stata condivisa al Tavolo di Consultazione Permanente per la Pesca e l’Acquacoltura presso il MIPAAF e che, all’interno dell’UE, non risultano iniziative analoghe, con la conseguenza che, ad essere danneggiati, sarebbero solo i nostri pescatori. Non possiamo permetterlo».
12 Febbraio 2021
Villanova (ZP) e Pan (LV): «Solidarietà ad Alessandra Moretti. Gesto indegno di qualsiasi società civile»
Venezia, 12 febbraio 2021 - «Esprimiamo, a nome dei Gruppi consiliari che rappresentiamo a Palazzo Ferro Fini, la nostra solidarietà all’europarlamentare ed ex consigliera regionale del Veneto Alessandra Moretti. Quanto accaduto a Vicenza, nelle immediate vicinanze della sua abitazione, è un gesto gravissimo e inaccettabile, indegno di qualsiasi società civile». Alberto Villanova, capogruppo di Zaia Presidente, e Giuseppe Pan, capogruppo di Liga Veneta per Salvini premier, condannano con queste parole i fatti verificatisi a Vicenza ieri notte. «La magistratura farà il suo lavoro per rintracciare i responsabili di questo gesto così vigliacco. continuano i due capigruppo -.  Qualunque sia la natura e l’origine dell’ordigno esplosivo, è dovere di tutti i cittadini condannare senza se e senza ma ogni forma di intimidazione e violenza».  
11 Febbraio 2021
Maino (ZP): «Solidarietà ad Alessandra Moretti. Gesto che offende la persona e le istituzioni tutte»
Venezia, 11 febbraio 2021 - «Quanto accaduto a Vicenza nei pressi dell’abitazione di Alessandra Moretti è di una gravità inaudita. Gesti come questo non colpiscono solo la singola persona e il suo operato, ma tutte le istituzioni, di qualsiasi colore politico esse siano. Ora spetta agli inquirenti accertare cosa davvero sia accaduto. A noi non resta altro che esprimere tutta la nostra vicinanza all’europarlamentare Moretti». Silvia Maino, consigliera regionale del Gruppo Zaia Presidente, commenta con queste parole quanto accaduto nella notte a Vicenza. «Ci auguriamo che il responsabile del gesto sia scoperto velocemente – continua Maino – Abbiamo la massima fiducia nelle forze dell’ordine che sicuramente lavoreranno bene. Nell’attesa ribadiamo la nostra solidarietà alla ex consigliera regionale e condanniamo con forza questo gesto vergognoso».
11 Febbraio 2021
Acquisto di vaccini – Villanova (ZP) e Brescacin (ZP): «Bruxelles dà ragione a Zaia: sull’acquisto vaccini smentite le opposizioni strumentali. Il PD ancora una volta non consapevole dei bisogni dei Veneti ma dedito solo alle polemiche»
Venezia, 11 febbraio 2021 - «Le Regioni, se vogliono, sono libere di acquistare vaccini anti-Covid che non siano coperti dalla strategia dell'Ue. E a dirlo non siamo noi, ma lo ha spiegato il portavoce della Commissione Europea per la Salute Stefan de Keersmaecker, che ha risposto a Bruxelles a domande sull'intenzione dichiarata da alcune Regioni italiane di acquistare vaccini. Ancora una volta il PD ha dimostrato di non essere assolutamente in sintonia con i bisogni reali dei Veneti, ma di dare priorità alle sterili polemiche politiche che fanno solo perdere tempo a chi, come il presidente Zaia, sta lavorando per tutelare la salute dei cittadini». Alberto Villanova, capogruppo di Zaia Presidente, e Sonia Brescacin (ZP), presidente della V Commissione Sanità del Consiglio regionale del Veneto, rispondono così alle polemiche sollevate da alcuni esponenti PD e rappresentanti sindacali in merito alle trattative portate avanti dalla Regione del Veneto sull’acquisto di dosi di vaccini. «I vertici europei hanno testualmente ribadito che Stati membri o Regioni possono concludere le loro trattative se i vaccini sono acquistati da società farmaceutiche con cui l’Unione non ha contratti di acquisto anticipato. Lo possono fare perché non c'è nulla nella strategia sui vaccini che lo impedisca. Sin da subito su questo tema, viste le carenze di approvigionamento e la prospettiva di tempi troppo lunghi per tutelare soprattutto le categorie più a rischio, il presidente Zaia aveva spiegato di voler cercare vaccini disponibili sul libero mercato, nel pieno rispetto della normativa europea, senza creare ostacoli alla strategia comunitaria per tutelare il diritto dei veneti alla salute e senza minare alla base il concetto di sussidiarietà tra Stati o Regioni. Oggi da Bruxelles viene la conferma della correttezza del percorso intrapreso da Zaia, il cui obiettivo, rammento, è quello di mettere i Veneti in condizione di vaccinarsi. Chi aveva sollevato inutili critiche, chi aveva parlato di sparate demagogiche, oggi viene smentito direttamente non solo da Stefan de Keersmaecker, ma anche dal Portavoce capo della Commissione Europea, Eric Mamer che ha ricordato a tutti che la salute è competenza degli ordinamenti nazionali con un ruolo di coordinamento dell’Ue solo su alcuni aspetti. Zaia ha agito con estrema correttezza e oggi la sua azione trova conforto nelle precisazioni dai vertici comunitari. Resta il fatto – concludono Brescacin e Villanova – che troppe volte si è voluto attaccare in maniera strumentale e senza cognizione di causa il nostro presidente. I cittadini, per altro, hanno capito benissimo la strategia della disinformazione praticata sistematicamente sulla sanità veneta e la riprova viene da quanti hanno manifestato la loro disponibilità a contribuire economicamente per l‘acquisto dei vaccini. Manifestazione di quella solidarietà concreta che caratterizza il Veneto ma anche chiaro segnale di fiducia nell’operato e correttezza del presidente Zaia. Perché, prima ancora delle chiacchiere e delle polemiche politiche, viene la salute dei Veneti. Invitiamo gli esponenti della minoranza a farsene una ragione».
11 Febbraio 2021
Finco (LV): «La mia vicinanza ad Alessandra Moretti. Nessuna violenza potrà fermare la democrazia»
Venezia, 11 febbraio 2021 - «Quanto accaduto ad Alessandra Moretti è di una gravità inaudita. Le esprimo tutta la mia solidarietà e vicinanza personale in questo momento». Nicola Finco, vicepresidente del Consiglio regionale del Veneto e consigliere regionale del Gruppo Liga Veneta per Salvini Premier, commenta così l’attentato subito dall’europarlamentare del PD Alessandra Moretti. «Sappiamo bene cosa significa trovarsi in una situazione simile – continua Finco -, dal momento che anche la sede trevigiana della Lega, nel 2018, è stata oggetto di un simile gesto. In casi come questo, non esistono differenze politiche. Nessuna violenza potrà fermare la democrazia».
11 Febbraio 2021
Centenaro (ZP): «Arpav, la Regione non vuole nascondere nulla. Presentata un’interrogazione per permettere all’assessore di rispondere alle accuse delle RSU»
Venezia, 10 febbraio 2021 - «Nei giorni scorsi diversi quotidiani e siti di informazione online hanno riportato la lettera aperta scritta dalle RSU di Arpav. Una lettera dura, con cui le rappresentanze sindacali accusavano la Regione del Veneto, ente controllore dell’Agenzia Regionale di Protezione Ambientale, di aver messo in atto una riorganizzazione di Arpav abbandonandola nel più totale caos. Accuse pesanti che non possono cadere nel vuoto. La Regione del Veneto ha sempre dimostrato la massima attenzione nei confronti di un ente importante come Arpav. Per questo motivo, d’accordo con l’assessore regionale, ho presentato un’interrogazione alla Giunta per poter, nella massima trasparenza, dare una risposta chiara e definitiva a lavoratori e cittadini». Ad annunciarlo è Giulio Centenaro, consigliere regionale del Gruppo Zaia. «La Regione non ha nulla da nascondere – continua Centenaro -, né riguardo una presunta riorganizzazione strutturale, né riguardo il nuovo incarico assegnato al direttore generale di Arpav, nominato a gennaio capo area della “Tutela e Sviluppo del Territorio Veneto”. In aula consiliare l’assessore potrà rispondere alle accuse pesanti lanciate dalle RSU: è giusto che chi ha utilizzato i giornali e la stampa per lanciare contro la Giunta parole pesanti, si prenda le sue responsabilità».  
10 Febbraio 2021
Giorno del Ricordo – Villanova (ZP): «L’Anpi Brescia definisce la foiba di Basovizza “solo” un pozzo minerario abbandonato. Una vergogna: ritratti immediatamente quanto detto»
Venezia, 10 febbraio 2021 - «Oggi tutta Italia commemora il massacro delle foibe e l'esodo Giuliano-istriano-dalmata. È scandaloso che la strage ordinata dal Maresciallo Tito, un criminale di guerra, trovi giustificazione in frasi aberranti di chi, come ANPI Brescia, con un post facebook, descrive la foiba di Basovizza solo come un pozzo minerario abbandonato. Sono affermazioni gravissime che offendono la memoria di migliaia di morti innocenti». Interviene così Alberto Villanova, capogruppo di Zaia Presidente, sulla polemica di queste ore legata ad un post di ANPI Brescia dove si negano i crimini compiuti alla foiba di Basovizza. «Il Parlamento ha istituito questa giornata per far riflettere sugli orrori dei crimini accaduti sul confine orientale dopo la guerra. Spiace che una associazione come l'ANPI, che si professa detentrice della pace e della verità storica, proprio oggi utilizzi questa ricorrenza per sostenere tesi vergognose al solo scopo di fare polemica. Non basta leggere fogli scritti da storici improvvisati per affermare che a Basovizza non si perpetrò un crimine: lo storico è un lavoro fondamentale per la società civile e molto difficile. Dovrebbe essere ormai ben chiaro che chi si reca in pellegrinaggio nei Balcani sulle orme di un dittatore non è certo una fonte attendibile cui attingere. Per rispetto degli innocenti morti nelle foibe, per gli esuli istriano–dalmati costretti ad abbandonare le proprie case – conclude Villanova -, l'ANPI prenda immediatamente le distanze da quel post Facebook e si scusi pubblicamente , o mi impegnerò personalmente in ogni modo, in ogni sede istituzionale, perché sia data dignità a una giornata così solenne macchiata da questa infamia».  
9 Febbraio 2021
Attività sportive e palestre – Villanova (ZP) e Rigo (LV): «Il nuovo Governo prenda subito il mano la questione palestre e piscine e permetta la ripresa delle attività sportive»
Venezia, 9 febbraio 2021 - «Una delle priorità che il nuovo presidente del Consiglio dovrà affrontare non potrà che essere quella della riapertura, in totale sicurezza, delle palestre, delle piscine e dei centri sportivi. Queste attività sono ormai ferme da ottobre. Significa che tutti i lavoratori e le loro famiglie che ruotano attorno a queste strutture sono senza stipendio ormai da mesi. Come è possibile giustificare ulteriormente le chiusure, quando il mondo fuori ha ripreso a vivere e le persone si affollano nelle piazze o nei centri commerciali? Aprire almeno alle lezioni individuali permetterebbe ai gestori, agli istruttori e a tutti i dipendenti delle palestre di tornare a tirare un sospiro di sollievo e poter affrontare con più serenità i mesi ancora difficili che ci attendono». A dirlo sono Alberto Villanova, capogruppo in Consiglio regionale del Veneto di Zaia Presidente, e Filippo Rigo, consigliere regionale e vicecapogruppo di Gruppo Liga Veneta per Salvini premier. «Il Comitato Tecnico Scientifico ha dato via libera alle linee guida per la ripresa, seppur in forma solitaria, alle attività – continuano i due consiglieri regionali -. Spetterà ora al Governo rendere questi indirizzi realtà. Ci auguriamo che i nuovi inquilini di Palazzo Chigi sappiano cogliere le esigenze di una categoria che già troppo, e ben più di altre, ha sofferto le restrizioni del lockdown. La Regione del Veneto, da parte sua, ha dato una risposta ai bisogni del mondo sportivo, stanziando 18 milioni di euro, il cui bando, organizzato insieme a Unioncamere, sarà pubblicato domani sul sito web della Regione del Veneto (
www.regione.veneto.it) e destinato alle filiere più colpite, dall’intrattenimento ai parchi a tema. Tra queste, anche lo sport: club sportivi, corsi di danza, noleggio di attrezzature sportive, gestione di stadi e piscine. Invitiamo quindi tutti gli interessati a controllare i codici ATECO coinvolti nel bando per ottenere una compensazione, seppur parziale, delle perdite subite in questi mesi. Ciò che chiedono gli operatori del settore, però, non sono solamente soldi che cadono a pioggia dall’alto. Chiedono di poter lavorare, nella completa sicurezza loro e dei loro clienti, per poter portare avanti il loro mestiere e dare una rinnovata dignità ai propri dipendenti. Il Governo non può lasciar cadere nel vuoto queste legittime richieste».
9 Febbraio 2021
Crocieristica – Dolfin (LV): «Venezia continui ad essere home port internazionale. Il Governo sostenga gli operatori portuali e i professionisti del settore»
Venezia, 9 febbraio 2021 - «La città di Venezia non può essere separata dal suo porto: tutelare l’una, significa rilanciare anche l’altro. Per questo è fondamentale che la nostra città continui ad essere home port internazionale. Prima che il Covid si abbattesse su tutti noi, Venezia, con 1.617.945 crocieristi nel solo 2019, dimostrava di essere in grado di accogliere qualsiasi tipo di nave, grazie anche al collegamento con l’aeroporto internazionale Marco Polo, con la ferrovia e con le autostrade A4 e A27. Sono ormai quasi 11 mesi, però, che Venezia non accoglie più navi da crociera. Una crisi profonda che ha portato gli addetti portuali, con la cassa integrazione finita a novembre 2020, a chiedere alle istituzioni soluzioni immediate. Non possiamo lasciarli soli: per questo motivo ho presentato una mozione per chiedere una maggior tutela di tutti gli operatori e i professionisti portuali del settore crocieristico». Ad annunciarlo è Marco Dolfin, consigliere regionale del Gruppo Liga Veneta per Salvini premier. «Attorno al porto turistico veneziano ruota un indotto enorme – continua Dolfin -: facchini e ormeggiatori, ma anche artigiani del vetro, tassisti e motoscafisti, gondolieri e tanti altri. Lavoratori che vivono di turismo proprio grazie al porto. La cancellazione degli scali delle navi da crociera a Venezia ha colpito tutti loro. Altra questione fondamentale è poi quella della manutenzione e degli scavi dei canali. Ad agosto il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti aveva stanziato 900 milioni di euro per i porti italiani, di cui 26 destinati a Venezia e Chioggia per escavi e interventi strutturali. Opere attese da tempo per facilitare il lavoro a tutti i portuali e migliorare la sicurezza dei lavoratori e delle navi. È stata proprio la condizione attuale dei canali a spingere le compagnie da crociera a scegliere Trieste come scalo principale fino alla primavera del 2021. Senza contare poi che Venezia è ancora in attesa della riprogettazione della conca di navigazione, indispensabile per mantenere in attività il porto con il Mose in funzione. Il Governo non può rimandare questi aiuti indispensabili: permetta al porto di lavorare e contribuire così all’economia dell’intero Paese».  
8 Febbraio 2021
Villanova (ZP): «Il giorno del ricordo patrimonio storico nazionale, commemoriamo le vittime delle foibe e l’esodo degli italiani di Istria, Fiume e Dalmazia per vincere ogni negazionismo»
In foto, Alberto Villanova insieme al presidente dell'Unione degli Istriani, Massimiliano Lacota, il 12 febbraio 2020   Venezia, 8 febbraio 2021 - «Il 10 febbraio commemoreremo il Giorno del Ricordo, istituito per riflettere e onorare tutte le vittime delle atrocità compiute dalle milizie del maresciallo Tito. Stragi ripetute che, per il loro disegno, modalità di esecuzione e dimensioni sono da considerare a tutti gli effetti una pulizia etnica. Chi non ha mai visto quegli spacchi profondi nel terreno carsico, al cui interno sono stati gettati senza alcuna considerazione, come rifiuti, gli italiani di Istria, Fiume e Dalmazia, non può neanche capire cosa sia accaduto. Ecco perché è di fondamentale importanza sostenere ogni azione che permetta una corretta conoscenza della storia, contrastandone ogni strumentalizzazione, negazionismo e riduzionismo». A dirlo è Alberto Villanova, capogruppo in Consiglio regionale di Zaia Presidente, che annuncia così la risoluzione da lui presentata al riguardo. «Il Consiglio regionale del Veneto ha stretto un protocollo con l’associazione “Unione degli Istriani” – continua Villanova – che prevede visite dei consiglieri regionali estese anche agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado al Museo Centro Raccolta Profughi di Padriciano e ai luoghi della Memoria degli italiani perseguitati. Solamente davanti alle foto di quei volti, molti ancora senza nome, esposti al museo, davanti ai carretti con i pochi oggetti raggranellati dai profughi, si può comprendere la tragedia vissuta dagli esuli. La mia risoluzione vuole far sì che le iniziative previste da questo protocollo vengano portate avanti, e venga organizzato un ciclo di conferenze e di sedute straordinarie della Commissione consiliare permanente Cultura, alla presenza degli studenti e dei loro insegnanti, per incontrare esperti, storici e testimoni. Per troppo tempo questi fatti sono stati taciuti, protetti da ragioni di opportunità politica e di strategie internazionali legate alla guerra fredda. Ancora oggi in troppi si ostinano a voler negare ciò che è stato, derubricandolo magari a semplice lotta politica. A ciò non contribuisce il fatto che molte strade e piazze, in Italia, siano ancora dedicate al maresciallo Tito, tuttora insignito dell’alta onorificenza concessagli nel 1969 dall’allora presidente della Repubblica Saragat. Purtroppo la legge non consente di revocare le onorificenze ai soggetti deceduti. Alle assurdità burocratiche possiamo e dobbiamo rispondere con una coscienza civile e storica che si opponga a queste assurde decisioni piuttosto che agli inqualificabili tentavi di qualche storico allo sbaraglio che, solo per aver fatto una gita con gli amici nei Balcani, crede di poter riscrivere per i suoi compagni di viaggio una delle più grandi tragedie del dopoguerra italiano».