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11 Febbraio 2022
Michieletto e Vianello (Lega – LV): “Le ingiurie vili offese alla Pellegrini, il Veneto orgoglioso della sua campionessa”
Venezia, 11 febbraio 2022 – "Massima solidarietà a Federica Pellegrini per le vili offese di cui è stata vittima. L'autore degli insulti è evidentemente un ignorante, non solo perchè deturpa spazi e beni che appartengono anche a lui, ma anche perchè, evidentemente, ignora chi sia e cosa rappresenti Federica Pellegrini per i Veneti. Una campionessa mondiale, che ha portato in alto il nome della nostra terra".                                                                                                                                                                     Sono queste le dichiarazioni di Gabriele Michieletto e Roberta Vianello, consiglieri regionali dell’Interguppo Lega – Liga Veneta, nel commentare la notizia delle offese rivolte a Federica Pellegrini sul lungomare di Jesolo. "Tutto il mondo ci ha invidiato e ci invidia questa campionessa mondiale, figurarsi se può bastare il gesto di qualche disagiato per macchiare una carriera di sacrifici e vittorie. Dispiace che questi gesti accadano però a casa nostra, a Jesolo, città che, di fatto, ha adottato Federica. Il suo orgoglio, la sua fama, ma soprattutto la sua infinita stima di cui gode sono la risposta più efficace a in gesto, che, altrimenti, non meriterebbe neanche di essere commentato. Ci auguriamo che i responsabili vengano individuati e comprendano la stupidità del loro gesto"- concludono i due consiglieri.
10 Febbraio 2022
Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, Brescacin e Zecchinato (Lega – LV): “Parere positivo alla delibera di Giunta sulle Case della Comunità e Ospedali di comunità, prima tappa importante per rafforzare la medicina sul territorio”
Venezia, 10 febbraio 2022 – “Case e Ospedali di comunità, la prima tappa importante per rafforzare la medicina sul territorio e ridurre l’impatto su cliniche e degenze ospedaliere.  Oggi in Quinta Commissione abbiamo esaminato l’attuazione della componente 1 della Missione Salute del PNRR (Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale), esprimendo parere positivo alla Delibera di Giunta Regionale “Piano regionale di individuazione delle Case di Comunità e aggiornamento delle schede di dotazione degli Ospedali di Comunità in attuazione del PNRR”, documento che ha assunto come base l’indagine e proposta di attuazione svolta da ogni Ulss del territorio veneto”. Così i consiglieri regionali Sonia Brescacin e Marco Zecchinato, rispettivamente Presidente e Segretario della Commissione Sanità in Consiglio regionale (Intergruppo Lega – Liga Veneta), esprimono soddisfazione per il parere positivo alla delibera di giunta. “La situazione di emergenza sanitaria – riprendono i due - ha senz’altro messo in luce l’importanza delle cure a domicilio. Senza quelle, con i medici di famiglia e il personale sanitario impegnato giorno e notte, il sistema sanitario ospedaliero difficilmente avrebbe retto. Si tratta dunque di investire nella telemedicina e soprattutto nelle Case della Comunità che avranno una funzione intermedia tra il distretto e le attività di base, punto di riferimento soprattutto per malati fragili e cronici. La previsione è di averle ben strutturate con: ambulatori, punto prelievo, spazi diagnostici di base per eseguire esami base come elettrocardiogramma o radiografie. Vi saranno quindi medici, infermieri e l’assistente sociale. L’altra vera sfida che abbiamo davanti sarà reperire il personale sanitario, attualmente carente. Potranno essere inseriti anche medici di base, anche se gli ambulatori dei medici di famiglia e la medicina integrata rimarranno presenti sul territorio”. “La riorganizzazione da qui al 2026 prevedrà - aggiungono Brescacin e Zecchinato - dal territorio all’ospedale, una strutturazione che comprenda: Ambulatori periferici, Case della Comunità, Ospedale di Comunità, Rete Ospedaliera. Medici di Medicina Generale, Medici di Medicina Generale Integrata, Infermieri di Famiglia (nuova figura attiva sul territorio) e l’Assistenza domiciliare potenziata (telemedicina e digitalizzazione)”. “L’esito della riorganizzazione ha l’obiettivo di creare un sistema socio-sanitario più vicino al territorio – concludono presidente e segretario della Commissione - motivo per cui nell’attuare le politiche socio-sanitarie sarà importante tener conto oltre che dei bacini di utenza, come avvenuto nella selezione dei luoghi prescelti per l’individuazione delle Case della Comunità, anche delle caratteristiche dei territori e soprattutto della perifericità (dotazione di servizi e tempi per raggiungerli), per il potenziamento dei servizi territoriali periferici. Pensiamo sia una risposta importante anche alle zone a bassa densità di popolazione e con un territorio vasto, dove spesso i servizi socio sanitari sono lontani e difficili da raggiungere”.
10 Febbraio 2022
Giorno del ricordo, Maino, Giacomin, Zecchinato, Cecchetto, Finco (Lega – LV): “Revocare le onorificenze a Tito è il nostro modo di onorare degnamente le vittime italiane: è giunto il momento che i ricordi ragionati prendano il posto dei rancori esasperati”
Venezia, 10 febbraio 2022 – “Depositare questa corona d’alloro non basta ad onorare la memoria di tutte le vittime delle foibe e l’esodo dalle loro terre, gli italiani di Istria, Fiume e Dalmazia. Ricordare l’orrore è fondamentale perché certi delitti non vengano dimenticati, ma la legislazione ci concede uno strumento per mettere mano, almeno, ad una grande ingiustizia del passato: revocare tutte le onorificenze italiane al maresciallo Tito e far sparire il suo nome dalle nostre strade”. Sono queste le parole dei consiglieri regionali vicentini Silvia Maino, Stefano Giacomin, Marco Zecchinato, Milena Cecchetto, assieme al vicepresidente del Consiglio regionale, Nicola Finco, alla cerimonia istituzionale al Cimitero Maggiore di Vicenza per onorare il “Giorno del ricordo”, dove la consigliera Maino ha portato il saluto del Consiglio regionale in rappresentanza della Regione del Veneto. “Legati ai polsi col filo di ferro – continuano i consiglieri - i prigionieri venivano spinti in colonna nel fondo delle cave di bauxite e falciati con raffiche di mitra” raccontava lo storico giornalista, Arrigo Petacco.  Altri, invece, furono allineati sull’orlo delle foibe e scaraventati nell’abisso dopo la fucilazione. Nelle isole o nei centri costieri le vittime venivano portate al largo in barca, legate a gruppi, zavorrate e buttate in mare. E ancora le torture, le brutalità, persino evirazioni, stupri e violenze sessuali. Un calcolo esatto degli assassinati non è possibile. Il presidente Carlo Azeglio Ciampi, nel primo anno in cui in Italia si celebrò il Giorno del Ricordo nel 2005 dopo l’approvazione della legge che istituiva questa ricorrenza rivolse il suo pensiero "a coloro che perirono in condizioni atroci nelle foibe", "alle sofferenze di quanti si videro costretti ad abbandonare per sempre le loro case in Istria e in Dalmazia". Avvenimenti, affermò il Capo dello Stato, che "formano parte integrante della nostra vicenda”. “Nessuno può render giustizia alle vittime che siamo qui oggi a ricordare – proseguono i consiglieri – nessuno può consolare le famiglie per quello che hanno dovuto subire, ma cancelliamo il nome dell’autore di questi crimini dalle strade. E’ questo l’unico modo degno per onorare il Giorno del Ricordo e le vittime delle foibe. A 18 anni dall'istituzione di questa giornata per tenere viva la memoria, ci sono ancora parti politiche che negano o minimizzano la tragedia delle foibe. Assolutamente inaccettabile per noi leghisti. Come è vergognoso che Paesi membri dell'Unione Europea, come ad esempio la Slovenia e la Croazia, vantino ancora numerose piazze, strade, parchi e persino lungomari intitolati a Tito, come Rovigno, Pola e Capodistria. Anche in Italia assistiamo a questa vergogna: vari comuni, tra cui Parma, Reggio Emilia e Nuoro, hanno strade o piazze a lui intitolate. Va rimossa questa oltraggiosa celebrazione di un dittatore che ha segnato con il sangue e la violenza la storia d’Italia”. “Non si dimentichi l'esodo di oltre 300.000 istriani, dalmati e giuliani, i rastrellamenti durante i 40 giorni di occupazione di Trieste. Era un periodo nero della storia d’Italia dove vennero commessi crimini orribili contro gli italiani. I responsabili di questi omicidi, come il dittatore Tito e le sue squadre comuniste del terrore, dovrebbero trovare posto nel musei degli orrori e non certo all’imbocco di piazze e strade. Il nostro intento è revocare senza se e senza ma – proseguono i vicentini - la scandalosa onorificenza di cui, ancora oggi, è insignito il maresciallo Tito, decorato come Cavaliere di Gran Croce al merito della Repubblica Italiana, con l'aggiunta del Gran Cordone, che è la massima onorificenza del nostro Paese. Stiamo portando avanti questa battaglia al Governo, una battaglia di dignità e buon senso”. “E’ giunto il momento che i ricordi ragionati prendano il posto dei rancori esasperati. Siamo qui per questo, per rendere giustizia e affermare che queste pagine dolorose sono parte integrante della nostra storia, una parte che non vogliamo certo nascondere, negare o stravolgere, ma riportare alla luce. Il secolo scorso fu segnato dalle pulizie etniche, ad iniziare da quella Armena per proseguire poi nella tragedia della Shoah assunta a simbolo di ogni Olocausto sino a giungere alle pulizie etniche di cui la tragedia istriano-dalmata che oggi ricordiamo fu vicenda esemplare. Noi ricordiamo il dramma delle foibe, quanti furono assassinati o affogati nell’Adriatico, rapiti e mai più ritornati alle loro famiglie e poi l’Esodo amaro di Istriani, Dalmati, cittadini di Fiume e del Quarnaro. Mentre il resto d’Europa festeggiava la fine della guerra e iniziava a guardare al domani con fiducia, nell’Istria, nella Dalmazia, nel Quarnaro a Fiume come nell’area giuliana per migliaia di nostri concittadini la guerra continuava, anzi, assumeva i contorni del terrore, di una pulizia etnica devastante con una vera e propria caccia all’uomo e un carico di violenze incredibili. Vittime di quel clima furono cittadini che non s’erano di certo compromessi con il regime fascista o con l’occupante nazista. Pensiamo ai bambini e gli adolescenti assassinati nella strage della Vergarolla, a Pola, strage voluta per intimidire gli italiani rimasti in Istria”.
10 Febbraio 2022
Michieletto (Lega – LV): “Il Veneto non è un regime sovietico come Zanoni auspica, doveroso rispettare l’ambiente e l’autonomia dei Comuni”
Venezia, 10 febbraio 2022 – “La seconda commissione ha approvato oggi a maggioranza le modifiche che ho proposto alla norma vigente. Un aggiornamento di buonsenso e migliorativo, che lascia ora agli enti locali la possibilità di decidere al meglio dove e come installare queste strutture. Mi spiace per i rappresentanti del Partito Democratico, che vota contro in questa sede ma che, con i suoi rappresentanti nel CAL, si espresse a favore. Zanoni farebbe meglio ad andare a fare i suoi comizi in Europa però, che nei giorni scorsi ha inserito il gas e l’energia nucleare tra le energie sostenibili” Sono queste le parole di Gabriele Michieletto, consigliere regionale dell’Intergruppo Lega-Liga Veneta, che oggi ha incassato il parare favorevole della Commissione alle sue proposte di modifica alla norma sull'utilizzo delle bottigliette di plastica monouso. “Il Veneto è una regione attentissima ai temi ambientali, e che intende sostenere la promozione per sensibilizzare al corretto uso delle materie prime, risorse preziose che non vanno demonizzate. Il Partito Democratico, che oggi a Venezia sbraita in nome dell’ambientalismo, farebbe meglio a verificare prima cosa hanno votato i suoi rappresentanti all’interno della conferenza delle autonomie locali. Perché Zanoni e compagni, invece di dare lezioni sulla plastica, non ci dice cosa pensa delle ultime scelte della Commissione Europea, dove siedono membri della sinistra che nei giorni scorsi hanno proposto di inserire il nucleare e il gas come fonti per la transizione ecologica? Se il consigliere Zanoni ha dei dubbi sulla bontà delle mie proposte, invece di fare illazioni, tiri fuori il coraggio di andare in Procura a denunciarmi” - conclude Michieletto.
9 Febbraio 2022
Boron (Lega – LV): “Una risoluzione per intervenire subito e ripristinare il regime dei crediti in edilizia, privati e imprese in grave difficoltà”
Venezia, 9 febbraio 2022 – “Cessione dei crediti in edilizia: intraprendere ogni azione ed iniziativa per intervenire subito, in occasione dell’iter di conversione del decreto legge 27 gennaio 2022, n. 4 “sostegni ter”, per ripristinare il regime di cessione dei crediti in edilizia e ovviare agli effetti indiretti di una norma strategica per la ripresa del ‘Sistema paese’.” Si intitola così la risoluzione del consigliere regionale Fabrizio Boron (Intergruppo Lega – Liga Veneto) che mira a ripristinare il regime dei crediti in edilizia. “Con il “Decreto Sostegni Ter” si interviene sulla disciplina del cosiddetto “superbonus edilizio”  incidendo sulle cessioni dei crediti d’imposta e sullo sconto in fattura per lavori di riqualificazione energetica e di messa in sicurezza degli edifici – spiega Boron -  inserendo il divieto di cessione multipla di tali crediti d’imposta, nella finalità di avversare frodi ed operazioni di riciclaggio. Si va così a consentire la cessione ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari, esclusivamente una volta. Gli effetti sul mercato saranno devastanti – aggiunge il consigliere regionale – con danni diretti e indiretti ai privati, che non potranno proseguire i lavori, e alle imprese, che si troveranno in impossibilità di pagare fornitori. Si rischia il default di tutta la filiera in cui, si ricorda, già pesano gli effetti degli aumenti del costo delle materie prime”. “Non aver voluto accogliere gli accorgimenti suggeriti dall'intero comparto – spiega Boron - delle costruzioni significa nei fatti azzoppare due strumenti fondamentali per la fruibilità dei bonus (superbonus, ecobonus, bonus casa) come sconto in fattura e cessione del credito. Con l’aumento dei costi e l’allungamento dei tempi necessari ad avviare i cantieri, questa norma che limita le cessioni multiple di crediti fiscali rischia di avere effetti devastanti, contraendo in modo determinante l’appeal dei provvedimenti e la possibilità di continuare la ripresa dei fatturati di tutto il mondo delle costruzioni. Settore che nel 2021, grazie ai bonus, allo sconto in fattura e alla cessione del credito, aveva contribuito a garantire l’aumento del PIL italiano. Con questa risoluzione si vuol sensibilizzare il governo e i parlamentari ad apportare modifiche di questo provvedimento in sede di conversione del DL in Legge”. Obiettivo della mozione è esser inviata al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministero per le attività produttive, a tutti i parlamentari veneti “per avviare le modifiche al regime della cessione dei crediti in edilizia – conclude il consigliere -  in sede di conversione in legge del decreto n.4 del 2022”.
9 Febbraio 2022
Sandonà (Lega – LV): “Ieri la mia interrogazione e domani il tavolo anticrisi: pronta risposta della Regione per cercare di salvare i 91 posti di lavoro ad Alternapak Production”
Venezia, 9 febbraio 2022 – “Prevenire il rischio dell’ennesima chiusura produttiva e fare il possibile per salvare i 91 posti di lavoro alla Alternapak  Production”. Con questo obiettivo Luciano Sandonà, presidente della Prima commissione permanente del Consiglio regionale del Veneto (Intergruppo Lega – Liga Veneta), ha depositato ieri un’interrogazione a risposta scritta alla Giunta regionale sulla possibile chiusura della srl padovana. “Il mio intento, informare la giunta su quanto stava accadendo all’azienda con sede a San Pietro in Gù, in provincia di Padova, e chiederne nel contempo un pronto intervento, è stato raggiunto. Domani si svolgerà l’incontro tra i vertici dell’azienda e l’unità anticrisi: in questi giorni era stato improvvisamente comunicato lo stato di crisi e paventata la chiusura definitiva del sito produttivo. L’azienda è specializzata in imballaggi di tetrapak e l’intenzione dei titolari sarebbe di non proseguire l’attività, se non cedendo a terzi la società. Questo scenario determinerà un grave problema economico e sociale poiché – aggiunge il consigliere - comporterebbe il licenziamento di 91 dipendenti, con inevitabili ripercussioni anche per le loro famiglie”. “Le cause della chiusura  - prosegue Sandonà - sono da ricondurre alla difficoltà di recuperare le materie prime e all’aumento dei costi di produzione dovuti soprattutto all’elevato costo dell’energia. Siamo al fianco dei lavoratori e ci attiveremo per cercare una strada che tuteli i posti di lavoro, salvaguardando l’occupazione”. “Ringrazio la giunta Zaia per aver subito convocato il tavolo in Regione per la crisi aziendale. La scoperta della chiusura, nei giorni scorsi, è stata una doccia fredda per i lavoratori in stato di agitazione – prosegue Sandonà – i dipendenti, pur mantenendo, per senso di responsabilità, i turni, hanno deciso insieme al sindacato di iniziare il presidio davanti al cancello dell’azienda. Auspico una veloce risoluzione della vicenda che scongiuri la chiusura dell’impresa e i relativi licenziamenti, al fine di salvaguardare i posti di lavoro dei 91 dipendenti”.
9 Febbraio 2022
Caro bollette, Vianello (Lega – LV): “Piscine rischiano di affogare per il caro gas, una risoluzione per chiedere un sostegno urgente”
Venezia, 9 febbraio 2022 – “La situazione del caro energia sta seriamente compromettendo la “vita” anche degli impianti natatori. Le piscine, che nell’ultimo week-end hanno pure manifestato il loro grido di dolore, sono allo stremo: è fondamentale intervenire, e farlo con la massima urgenza per questo ho presentato una risoluzione in Consiglio regionale”. Commenta con queste parole il Consigliere regionale Roberta Vianello, dell’Intergruppo Lega – Liga Veneta, la risoluzione “Piscine allo stremo, il Governo sostenga gli impianti natatori”, per chiedere al Governo di sostenere gli impianti natatori, sotto stress per via del rincaro energetico. “Non c’è dubbio, purtroppo, che il rincaro dell’energia abbia avuto effetti pesantissimi sull’economia, sulle aziende e sulle famiglie. Ma anche le piscine, purtroppo, sono vittime di questi rincari senza precedenti. Non bastasse la crisi del covid che ha dimezzato i ricavi, oggi le piscine devono anche affrontare questo problema. Una sfida che per alcune può diventare una resa totale. Per questo ho presentato una risoluzione affinché il Governo si attivi con la massima celerità per sostenerne l’operatività verso l’aiuto concreto attraverso lo stanziamento, da parte del Governo di aiuti finanziari atti a sostenere l’importante servizio per il bene pubblico che esercitano questi impianti, il nuoto fa bene alla salute e al benessere di tutti. Un motivo in più per intervenire con la massima urgenza su un settore già in forte crisi come quello del nuoto”- conclude Vianello.
9 Febbraio 2022
Cultura, Villanova (Lega – LV): “Giorno del ricordo patrimonio culturale dell’italia, nessuna onorificenza a chi si e’ macchiato di delitti”
Venezia, 9 febbraio 2022 – “Chiediamo la revoca delle onorificenze italiane al dittatore che ha insanguinato la storia d'Italia. Sono trascorsi diciotto anni da quando il Parlamento italiano ha istituito il 10  febbraio  quale “Giorno  del Ricordo”  per conservare  e  rinnovare  la  memoria  della  tragedia  degli  italiani  e  di  tutte  le  vittime  delle  foibe, per ricordare l’esodo  dalle  loro case. Una data che riporta alla mente un momento molto buio del nostro Paese e che per questo non bisogna dimenticare né lasciarlo passare in sordina.  Oggi purtroppo c’è ancora qualcuno che, nonostante gli accadimenti di allora e le pagine di storia, si ostina a negare una verità scomoda ma noi non glielo permetteremo”. Sono queste le parole con cui Alberto Villanova, Presidente dell’intergruppo Lega-Liga Veneta, per il giorno del Ricordo, che si celebra come ogni anno il 10 Febbraio. “Come Lega abbiamo chiesto la revoca delle onorificenze italiane al maresciallo Tito - spiega Villanova - non si possono dimenticare i reati con i quali i partigiani titini si macchiarono, facendo sparire nelle cavità del Carso degli innocenti, colpevoli solo di essere italiani. Altrettanto assurdo è stato il silenzio di una parte politica sulle atrocità e sui delitti compiuti dal maresciallo Tito”. “Ci fu persino chi creò narrazioni distorte sugli esuli istriani - riprende Villanova - giuliani e dalmati, accusati di colpe assurde. Senza dimenticare il “Treno della vergogna”, il convoglio che nel 1947 trasportò ad Ancona chi proveniva dal quarto convoglio marittimo di Pola, carico di esuli italiani che al termine della Seconda guerra mondiale furono costretti ad abbandonare i loro paesi. Treno che venne preso a sassate da giovani che sventolavano la bandiera rossa con falce e martello, mentre altri lanciarono pomodori e sputarono sui loro connazionali, alcuni buttarono addirittura il latte, destinato ai bambini in grave stato di disidratazione, sulle rotaie. Una vergogna nella vergogna, che oggi non dobbiamo dimenticare: il giorno del Ricordo è un momento per riflettere sulla necessità di cercare sempre, fino in fondo, la verità storica, perché certe atrocità non vengano mai più commesse”- conclude Villanova.
8 Febbraio 2022
Cavinato (Lega – LV): “Rapidità d’intervento è la parola d’ordine negli interventi: 22 nuove zone inserite nel Piano Regionale Antincendi Boschivi”
Venezia, 8 febbraio 2022 – “L’aggiornamento del Piano regionale Antincendi boschivi è un’azione e attenzione fondamentale per il nostro territorio. Un tema, quella della salvaguardia ambientale, che ho particolarmente a cuore e sul quale lavoro da quando ero assessore alla Protezione Civile nel mio Comune, Vigodarzere. Rapidità d’intervento è la parola d’ordine: l’aula ha approvato questo importante aggiornamento con cui è stata recepita la direttiva statale in materia di antincendio boschivo, è prevista la formazione dei DOS (funzionari dei Servizi Forestali Regionali); si fissano le procedure operative di intervento, e vengono ampliate le aree interessate dal piano”. Così la consigliera regionale Elisa Cavinato, dell’Intergruppo Lega – Liga Veneto, relatrice della proposta di deliberazione amministrativa n.37 per l’aggiornamento del Piano regionale Antincendi Boschivi. “Uno dei presupposti per pianificare con efficacia gli interventi AIB - ha spiegato la relatrice – è rappresentato da un’approfondita analisi delle condizioni che caratterizzano il rischio di insorgenza e propagazione degli incendi boschivi. Lo sviluppo della vegetazione nella nostra regione dalla fine degli anni novanta ad oggi, unito ai cambiamenti nella fruizione antropica del territorio e, in particolare, all’abbandono di molte attività agricole in zone montane, hanno reso necessario l’aggiornamento sulla valutazione del rischio incendi in Veneto”. “Le nuove aree interessate dal Piano sono 22 – ha spiegato Cavinato - così suddivise: 2 a Treviso (Montebelluna, Cessalto) 2 a Verona (Lazise, Montefortino D'Alpone), 10 a Vicenza (Albettone, Carrè, Chiuppano, Gambellara, Malo, Montebello Vicentino, Montorso Vicentino, Mussolente, Zermeghedo e Zugliano), 3 a Padova (Abano Terme, Cervarese Santa Croce, Este), 2 a Rovigo (Porto Tolle, Ariano Polesine) e 3 a Venezia (Cavallino Treporti, Portogruaro, San Stino di Livenza). Le motivazioni per cui sono stati inseriti questi Comuni – spiega la consigliera - sono le caratteristiche dei territori che denotano aspetti di particolare attenzione per la loro tutela, come le aree a parco, boschi, e l'omogeneità delle caratteristiche relative ai territori circostanti che erano già inseriti nel precedente piano in vigore (AIB)”. “Il fenomeno degli incendi boschivi – ha aggiunto la consigliera - così come altri eventi legati al clima e all'ambiente naturale, si è manifestato negli ultimi decenni con gravità crescente in numerose parti del mondo. Per quanto riguarda il Veneto tengo a ricordare che nell'autunno 2018, a causa del forte vento e delle anomalie climatiche, si è verificato in provincia di Belluno un incendio boschivo che per superficie percorsa, pari a 632 ettari, è stato il secondo evento di tale portata nell'arco di 30 anni. L’organizzazione operativa antincendio deve essere caratterizzata da rapidità di reazione, flessibilità e persistenza nello sforzo continuato. Il fenomeno degli incendi boschivi presenta una ciclicità con picchi che, alle nostre latitudini, si susseguono mediamente ogni 4-5 anni e può essere affrontato solo mediante una specifica organizzazione e con le necessarie dotazioni in termini di personale, attrezzature e mezzi, sia terrestri che aerei. Proprio i velivoli negli ultimi anni hanno fatto una grande differenza, permettendo di raggiungere e spegnere gli incendi nei boschi con maggiore tempestività”.
8 Febbraio 2022
Cestaro (Lega-LV): “Parità retributiva tra uomini e donne, voto unanime dell’aula: l’emendamento di 50 mila euro della giunta Zaia sostiene e rende concreta la legge”
Venezia, 8 febbraio 2022 – “Voto unanime dell’aula consiliare, perchè il tema della parità retributiva di genere è trasversale: non ha colore politico, è una questione di civiltà. Per questo motivo, oltre ai 50mila euro inizialmente previsti dal Progetto di Legge, la Giunta Zaia ha presentato un emendamento per uno stanziamento di ulteriori 50mila euro, il doppio, per un totale di 100 mila euro”. Così Silvia Cestaro (Intergruppo Lega-Liga Veneta), correlatore in aula della legge sulla parità retributiva tra donne e uomini, commenta il voto all’unanimità del Consiglio regionale. “Questo contributo aggiuntivo servirà per l'attuazione della legge (predisposizione del registro, funzionamento dello sportello donna e delle campagne di formazione e informazione per la promozione della parità tra donne e uomini). Con questo emendamento della giunta regionale si vanno ad incrementare i capitoli di spesa “politiche per il lavoro e la formazione professionale" e "sostegno all'occupazione" rendendo concreta l’azione della legge. Confermiamo così il nostro sostegno alla legge che contribuirà a colmare un divario purtroppo ancora oggi esistente, un divario che non riguarda solo lo stipendio, ma che impedisce alle donne di raggiungere posizioni apicali e di non dover scegliere tra lavoro e famiglia”. “Il voto di oggi, unanime, permette alla nostra amministrazione regionale, che già diverse azioni mette in campo in questo settore, di compiere un ulteriore passo verso una visione del mondo del lavoro e, in senso lato, della società più inclusiva”. “La Regione del Veneto già nel suo Statuto riconosce e valorizza le differenze di genere e si adopera per rimuovere ogni ostacolo che impedisca la piena parità tra uomo e donna e nell’ambito della propria organizzazione e delle proprie competenze, attua, con misure di promozione, valorizzazione e sostegno, il principio della parità di genere. Anche il Programma di Governo del presidente Zaia, che ha gettato le linee guida di quella che sarà l’attività politica di questa amministrazione, riconosce e valorizza le differenze di genere e si adopera per rimuovere ogni ostacolo che impedisca la piena parità tra uomo e donna e nell’ambito della propria organizzazione e delle proprie competenze. Il rapporto “Veneto Sostenibile. Gli obiettivi di sviluppo sostenibile: il posizionamento del Veneto”, documento che analizza lo stato della nostra Regione in relazione ai 17 Obiettivi dell’Agenda 2030, sottolinea poi come, in merito alla parità di genere, il Veneto è posizionato al di sopra della media nazionale (nel 2019 la percentuale di donne occupate è del 58,8%, 8 punti percentuali sopra la media nazionale che si attesta al 50,1% e con una quota di donne in posizioni apicali salita di ben 10 punti percentuali, ovvero al 31,7% dei dirigenti veneti). Tutto questo, però, per noi non è sufficiente. Tengo a sottolineare che questa legge modifica il paradigma fino ad ora vigente – specifica la consigliera -: non vuole avere un intento punitivo, ma premiare quelle aziende private che si attivano per promuovere una reale parità retributiva, conferendo loro punteggi nelle gare regionali. In questo modo gli imprenditori potranno verificare con la propria mano che promuovere l’occupazione femminile porta ricchezza. Un recente studio di McKinsey, multinazionale della consulenza, ha analizzato proprio questo aspetto: le imprese con maggiore diversità di genere al loro interno hanno il 15% in più di possibilità di far crescere il proprio business. Azioni che incentivino una reale parità, come la legge votata oggi, sono ancora più urgenti all’indomani dell’emergenza occupazionale legata al Covid: in base ai dati Istat, il tasso di disoccupazione femminile sale e si attesta all'11,4%, e anche le nuove assunzioni nel privato vedono penalizzate le donne. È arrivato quindi il momento per una nuova ripartenza che, al di là della situazione sanitaria, faccia davvero compiere al mondo dell’imprenditoria un balzo in avanti”.