Maestri vetrai – Michieletto e Vianello (Lega-LV): «Stanziamento della Giunta regionale strategico per uno dei settori più importanti di Murano e Venezia»
Venezia, 19 novembre 2021 – «Una manovra decisiva e rapidissima: grazie alla Giunta regionale, nella figura dell’Assessore Marcato, con lo stanziamento urgente di 3 milioni di euro si ridà ossigeno ad una delle attività più tipiche di Venezia, i vetrai di Murano. La richiesta d’aiuto era urgente, ed era stata recapitata a tutti: come spesso accade, però, la prima ad intervenire è stata la Regione di cui facciamo orgogliosamente parte».
Intervengono con queste parole i consiglieri veneziani Gabriele Michieletto e Roberta Vianello (Intergruppo Lega-Liga Veneta) nel commentare la notizia odierna della delibera di Giunta regionale che stanzia 3 milioni di euro a favore dei vetrai di Murano.
«Il rincaro del gas, giunto ormai a prezzi insostenibili, aveva messo in ginocchio una delle attività più tipiche della nostra Venezia. Le vetrerie di Murano con le fornaci spente erano un colpo al cuore per ognuno di noi. Le richieste di intervento inviate ad ogni angolo purtroppo ad oggi erano rimaste lettera morta. Abbiamo la fortuna, però, di vivere in una Regione che di fronte alla sola possibilità che i vetrai di Murano potessero chiudere, non poteva girarsi dall’altra parte. E così, in attesa di vedere se e cosa sarà possibile fare altrove, in Veneto si è deciso di arrangiarsi con risorse proprie, figlie di risparmi di spesa e di una buona gestione pubblica. La Regione del Veneto ha dato un contributo fondamentale ad un comparto fondamentale come le vetrerie di Murano. Ora non vediamo l’ora di rivedere in moto quelle fornaci che ci rendono orgogliosi da secoli»- chiudono di due consiglieri.
Zecchinato e Rizzotto (Lega – LV): «Aggiornamento dei vincoli edilizi nelle fasce di rispetto cimiteriale: presentato un progetto di legge statale»
Venezia, 19 novembre 2021 – «Un nuovo progetto di legge statale per aggiornare la normativa sulla gestione dei vincoli edilizi in quelle che sono chiamate “fasce di rispetto cimiteriale”, rendendo una norma ormai vecchia di quasi un secolo decisamente più attuale e rispondente alla situazione odierna delle nostre città». Ad annunciarlo sono Marco Zecchinato e la presidente della Seconda Commissione Silvia Rizzotto (Intergruppo Lega – Liga Veneta), rispettivamente primo e secondo firmatario del disegno d legge depositato in Consiglio regionale del Veneto.
«Ancora oggi le fasce di rispetto cimiteriale sono disciplinate da un Regio Decreto del 1934 e l’applicazione della norma nel tempo ha comportato spesso criticità e limitazioni al completamento del disegno urbano e nel recupero di zone ed edifici degradato. Per esempio, ad oggi non si possono costruire nuovi edifici o ampliarne di esistenti nel raggio di 200 metri dal perimetro di un cimitero, e questo vale anche per quei cimiteri esauriti che ormai rivestono un valore storico testimoniale o di memoria. Dopo un lungo confronto anche con l’onorevole Silvia Covolo, che ha presentato diversi emendamenti sul tema, abbiamo così ideato una proposta di legge che interviene nella definizione dei vincoli relativi a quei cimiteri già esistenti, ormai inglobati nelle città o nelle aree periferiche, prevedendo una fascia di 50 metri di inedificabilità per i comuni fino ai 20mila abitanti, e una fascia di 100 metri per quelli più grandi. È poi fondamentale – proseguono i consiglieri -, assicurare anche che tutti gli immobili esistenti possano essere oggetto di interventi antisismici o finalizzati al miglioramento energetico. E parliamo quindi di ristrutturazioni che, in molti casi, necessitano anche aumenti volumetrici per il raggiungimento degli standard più recenti di valorizzazione urbanistica. Per questo il nostro pdl innalza al 20% la percentuale massima di ampliamento volumentrico per quelle costruzioni che sorgono all’interno dell’area di vincolo cimiteriale. Siamo nel 2021 e sono cambiate anche le modalità di gestione dei cimiteri: è tempo di aggiornare la normativa statale e con questo progetto di legge si vuole dare al governo una proposta concreta per innovare una legge ormai datata».
Rigo (Lega-LV): «Covid, discoteche e locali notturni: non siano loro a pagare gli errori di altri»
Venezia, 18 novembre 2021 – «Sono giorni ormai che dal settore discoteche si sollevano voci preoccupate sul loro immediato futuro, visto l’aggravarsi della situazione sanitaria. Consideriamo che questo settore è quello che più di tutti ha sofferto, e che le discoteche hanno potuto aprire solo poco più di un mese fa, nonostante tutti i controlli messi in campo. Se misure restrittive devono essere applicate, facciamo in modo che non vadano a infierire ulteriormente su questo mondo economico già così duramente provato». A dirlo è Filippo Rigo, consigliere regionale dell’Intergruppo Lega – Liga Veneta.
«Ho avuto modo di confrontarmi con diversi gestori di locali, e per ognuno di loro l’attenzione alla sicurezza è massima, anche perché la paura di incorrere in sanzioni, visto il drammatico periodo affrontato, è enorme – prosegue il consigliere -. I controlli del green pass all’ingresso dei locali sono rigidissimi, e sono le stesse discoteche ad avere interesse nel bloccare i furbetti. Alcuni titoli di giornale possono trarre in inganno dal momento che riportano alcuni sporadici casi di giovani che si sono recati all’ingresso di alcune discoteche venete con green pass falsi, allontanati puntualmente dal servizio d’ordine. Ma questo viene evidenziato solo all’interno dell’articolo. In questo modo si contribuisce a creare un alone di insicurezza attorno a questo mondo. Quanto di più sbagliato. Eppure oggi, con treni locali, battelli, autobus cittadini affollati senza controlli, non sono certo le discoteche il problema. È giunta l’ora di sostenere per davvero un settore che è rimasto al palo per 18 mesi ed è ripreso da poco più di 3 settimane con tutte le incognite del caso. Un locale di pubblico spettacolo ha già nella normativa forti requisiti da rispettare in ambito di sicurezza. Dobbiamo trovare soluzioni di buon senso che tutelino la salute dei cittadini, ma che non danneggino ulteriormente le categorie economiche. Chi rispetta le regole in modo così stringente non può essere nuovamente penalizzato. Una nuova chiusura o ulteriori restrizioni metterebbero una pietra tombale sul futuro di molti locali della nostra regione».
Defibrillatori, Finco (Lega – LV): “Un progetto di legge per dotare di defibrillatori automatici e semiautomatici esterni anche le pubbliche amministrazioni con meno di quindici dipendenti”
Venezia 18 novembre 2021 – “Ogni anno le vittime di arresto cardiaco sono più di 60mila, il 7% ha meno di 30 anni e il 3,5% meno di 8 anni. Numeri che fanno riflettere ed evidenziano l’importanza della dotazione di strumentazione sanitaria di facile utilizzo che può salvare delle vite. Ho depositato un progetto di legge per promuovere la diffusione dei defibrillatori semiautomatici e automatici esterni, che ha come obiettivo portare questi strumenti in tutte le amministrazioni pubbliche con servizi aperti al pubblico, anche i piccoli municipi con meno di 15 dipendenti”.
Così il vicepresidente del Consiglio regionale, Nicola Finco (Intergruppo Lega – Liga Veneta), spiega: “La legge nazionale n. 116 di recente approvazione, esclude dal programma di diffusione dei defibrillatori, detti anche DAE, gli enti pubblici con meno di quindici dipendenti e privi di servizi aperti al pubblico. Enti che non potranno beneficiare del contributo previsto per l’acquisto di questa strumentazione”.
“Con questo progetto di legge regionale - continua Finco - la Regione Veneto si impegna ad estendere tali forme di diffusione, con un contributo all’acquisto massimo di 1.000 euro per ogni ente richiedente, a prescindere dal numero del personale, purché forniscano servizi aperti al pubblico”.
“E’ necessario - insiste Finco – che l’acquisto della strumentazione sanitaria come quelle previste dalla legge nazionale sia quanto più accessibile a tutti gli enti pubblici territoriali. Anche nei Comuni più piccoli e con meno personale i servizi al pubblico richiamano un rilevante afflusso di persone che, in caso di necessità, possono richiedere attività di primo soccorso”.
La proposta di legge regionale disciplina anche la registrazione dei DAE nelle centrali operative del sistema regionale di emergenza urgenza “118” e prevede l’individuazione di un soggetto responsabile del corretto funzionamento dell’apparecchio e dell’adeguata informazione all’utenza.
“Strumenti che saranno posti in teche esterne alla casa comunale – aggiunge Finco - accessibili all’utenza 24 ore su 24. Si deve considerare che in Veneto vi è un elevato numero di piccoli Comuni che rimarrebbero esclusi dal contributo e quindi dalla possibilità di avere i defibrillatori. Spesso questi Comuni distano anche chilometri dal più vicino ospedale e la presenza di un defibrillatore automatico potrebbe rivelarsi fondamentale nel salvare delle vite”.
Finco (Lega – LV): “Pascoli cancellati dai cinghiali, emergenza da affrontare”
Venezia, 17 novembre 2021 – “Interi pascoli cancellati dal passaggio dei cinghiali, come dimostra la foto che mi è stata inviata questa mattina dall'amministrazione del Comune di Valbrenta, a Vicenza”.
Così il vicepresidente del Consiglio regionale del Veneto, Nicola Finco, dell’Intergruppo Lega – Liga Veneta, interviene sull'emergenza cinghiali.
“Si tratta dell'area di Malga Pozzette: dopo il passaggio delle loro zanne – spiega Finco - le zolle sono rivoltate come se il terreno fosse pronto per essere arato. Agricoltori e allevatori sono disperati e se non si interviene subito con delle misure mirate, la prossima stagione sarà drammatica”.
“I cinghiali – ricorda il vicepresidente – sono ormai talmente diffusi ovunque sul territorio regionale che non ci sono neppure i numeri ufficiali: circa 90mila e scorrazzano indisturbati dalla campagna fino alla città. Il fenomeno è un problema di ordine pubblico e sicurezza, ma anche di sostentamento per agricoltori e allevatori che non ce la fanno più. Una situazione favorita dall'emergenza Covid che con il lockdown ha lasciato campo libero alle colonie giunte fino alle aree urbane”.
“Gli animali selvatici – prosegue Finco - distruggono produzioni alimentari, sterminano raccolti, assediano campi: non più di tanto possono fare i circa 7mila selecontrollori. Il dossier che era stato elaborato dalla Coldiretti evidenzia danni periziati per oltre un milione di euro, di cui liquidati poco più della metà. Importo assolutamente sotto stimato perché gli agricoltori esasperati hanno addirittura smesso di presentare le istanze. Non c’è territorio che si stia salvando dal passaggio di questi animali, devastano i terreni che trovano: un vero assedio. Con circa 7000 selecontrolli nel 2020 si sono abbattuti circa 7000 capi, in media un capo a soggetto. E se la stima è di circa 90.000 capi, concentrati in alcuni territori, con questo ritmo la regione sarà invasa dai cinghiali”.
“E’ importante e urgente che lo Stato supporti la Regione in questa situazione, un gioco di squadra per rendere le misure di contenimento e controllo effettivamente efficaci. Inoltre, gli agricoltori dotati delle necessarie autorizzazioni siano messi in condizione di essere effettivamente protagonisti delle azioni di contenimento, anche attraverso l’utilizzo di altri soggetti autorizzati, per intervenire immediatamente sui propri fondi agricoli. E ancora: semplificare le procedure per l’attivazione di tutti gli interventi e messe in atto azioni per promuovere l’attività dei selecontrollori”.
Dolfin (Lega – LV): “Ddl Salvamare è una rivoluzione positiva per la pulizia delle spiagge: riconosciuto il ruolo ecologico dei pescatori”
Venezia, 17 novembre 2021 – “Plauso per l’approvazione del Ddl Salvamare al Senato. Auspichiamo che l’Iter si concluda in tempi brevi alla Camera, è una rivoluzione ecologia per tutte le nostre spiagge e che va finalmente a riconoscere l’aiuto dei pescatori nella pulizia del mare”.
Così il consigliere regionale dell’Intergruppo Lega – Liga Veneta, Marco Dolfin, Capo dipartimento della Pesca per il partito in Veneto, commenta l’approvazione del Ddl Salvamare al Senato, che ora dovrà tornare alla Camera.
“Un passo giusto – spiega Dolfin – che va nella direzione della tutela dell’ambiente e della riduzione delle plastiche in mare, del contenimento del cosiddetto “marine litter”, cioè i rifiuti marini. Grazie inoltre all’emendamento, presentato dalla collega Giorgia Andreuzza, che propone di riconoscere il legname recuperato da spiagge o sponde di fiumi e laghi come biomassa vegetale e non come rifiuto in quanto combustibile destinato alla produzione di energia. La situazione dei rifiuti sulle nostre spiagge la conosciamo tutti – prosegue Dolfin- questa è la chiave di svolta perché invece di spendere risorse per farli sparire si possano considerare una fonte di energia da recuperare e riutilizzare: il legname portato dal mare verrà considerato biomassa, così da abbattere i costi per lo smaltimento e rendere più semplice l’intervento dei Comuni”.
“Tra le misure della “legge Salvamare” – prosegue il Consigliere - quella in base alla quale il comandante della nave o il conducente del natante, e quindi anche il pescatore che dopo una battuta di pesca fa ritorno in porto, conferisce i rifiuti accidentalmente pescati in mare all’impianto portuale di raccolta. L’operazione è gratuita, cosa che prima non avveniva e che quindi distoglieva molti operatori dalle buone intenzioni. Ora invece i costi di gestione di questo tipo di rifiuti sono coperti e saranno individuate anche delle misure premiali nei confronti dei comandanti dei pescherecci soggetti al rispetto degli obblighi di conferimento dei rifiuti accidentalmente pescati. E’ stato valorizzato il ruolo anche ecologico dei pescatori nella comunità. Un plauso a questo grande provvedimento – conclude Dolfin - che bene si inserisce nella partita della tutela dell’ambiente e del mare, per il quale auspichiamo un iter veloce che porterà presto grandi cambiamenti positivi”.
Villanova, Scatto, Sandonà (Lega-LV): «Ripristinati oltre 4 milioni dal Bilancio di previsione 2022 per la Cultura: un riconoscimento del valore fondamentale di questo settore per il Veneto»
Venezia, 17 novembre 2021 – «Come anticipato già nei giorni scorsi, oggi nel corso della seduta della Prima commissione Bilancio abbiamo ripristinato oltre 4 milioni di euro da destinati alla Cultura nell’ambito del Bilancio di previsione 2022. Un atto dovuto che dimostra ancora una volta l’importanza assegnata da questa amministrazione ai nostri beni artistici e culturali». A dirlo è il presidente dell’Intergruppo Lega – Liga Veneta, Alberto Villanova.
«Nel dettaglio – prosegue Villanova - , abbiamo deciso di destinare a questo settore così importante per la storia e l’economia del nostro Veneto 4.064.999 euro. Fondi preziosi, soprattutto in un momento in cui la grande maggioranza delle risorse accantonate fino ad ora in via precauzionale sono da destinare ancora, purtroppo, all’emergenza sanitaria».
«Abbiamo mantenuto l’impegno assunto la scorsa settimana – aggiunge invece Francesca Scatto (Lega – LV), presidente della Sesta commissione consiliare Cultura – e siamo soddisfatti per l’attenzione che l’assessore Calzavara ha posto sulla Cultura, reintroducendo i capitoli di spesa e destinando un milione per l’attuazione della legge sulla Cultura, la 17 del 2019, ma anche 400mila euro per l’Identità veneta. Più nel dettaglio per quanto riguarda la l.r. 17/2019, la Sesta commissione esaminerà quanto prima il Programma regionale triennale, che ha già ricevuto parere favorevole dalla Consulta della Cultura, e che però individua solamente le linee strategiche generali e astratte. Sarà poi il Piano annuale inviato dalla Giunta a individuare gli impegni di spesa. In ogni caso, grazie all’attenzione sollecitata dalla Sesta commissione, sta aumentando la sensibilità nei confronti di questo settore».
«Insieme all’assessore al Bilancio Calzavara, abbiamo dato seguito alle indicazioni giunteci dai componenti della Sesta commissione – dichiara il presidente della Prima, Luciano Sandonà (Lega – LV) -. La decisione di ripristinare i fondi alla cultura attraverso questo emendamento che ora dovrà essere approvato in aula, è stata presa proprio di concerto con la Giunta regionale, insieme alla quale abbiamo rivisto la distribuzione dei fondi. Nonostante le importanti voci di spesa legate alla pandemia, non possiamo tralasciare che una parte importante del PIL veneto deriva proprio da questo settore. Rispediamo quindi al mittente le accuse di scarsa attenzione verso questo mondo».
Villanova (Lega-LV): «Omicidio Campeol, profonda amarezza per un omicida che rischia di tornare in libertà. Elisa e la sua famiglia meritano giustizia e sicurezza»
Venezia, 17 novembre 2021 – «È impossibile comprendere il dolore di una famiglia, attorno alla quale tutti noi ci stringiamo, che perde una figlia in un modo così tragico come la famiglia di Elisa. Ma la possibilità che l’omicida possa tornare presto in libertà è un ulteriore pugno nello stomaco di chi crede nella Giustizia».
Con queste parole il presidente dell’Intergruppo Lega-Liga Veneta, Alberto Villanova, ha commentato le ultime notizie riguardo all’omicidio di Elisa Campeol, la giovane di trentacinquenne di Pieve di Soligo (Treviso) accoltellata a morte lo scorso 23 giugno all’Isola dei Morti, a Moriago della Battaglia, il cui killer non sarebbe imputabile per disagi psichiatrici.
«Nutro il massimo rispetto per l’autonomia decisionale di chi deve giudicare questa vicenda drammatica che ha ferito non solo una famiglia, ma tutta la nostra comunità. Detto questo, però, non riesco a nascondere un senso di profonda amarezza e sincero stupore per la sola possibilità che un omicida, reo confesso, possa evitare la pena che ognuno di noi immagina, cioè la detenzione in galera.
Una conclusione che dovrebbe essere presa non solo per rispetto verso chi, oggi, ha solo una tomba su cui piangere, ma anche per la sicurezza dei nostri cittadini che, credo, non siano entusiasti nel sapere che l’autore dell’omicidio possa tornare a girare per le nostre città. Spero davvero che la vicenda non abbia quella conclusione paventata oggi dai giornali: c’è già stata tanta sofferenza, non è necessario aggiungerne di nuova», - conclude Villanova.
Corsi (Lega – LV): «Destinare maggiori finanziamenti agli agricoltori provati dal maltempo. In Consiglio regionale approvata la mia mozione»
Venezia, 17 novembre 2021 – «L’agricoltura è uno sei settori produttivi maggiormente esposti agli impatti derivanti dal maltempo. L’aggravarsi degli eventi estremi, l’insufficienza idrica e lo stress termico stanno mettendo davvero a dura prova il settore, innescando danni che rischiano di diventare irreversibili. Per questo ho presentato una mozione, approvata ieri dal Consiglio regionale del Veneto, per impegnare la Giunta regionale a farsi portavoce presso il governo per aumentare i finanziamenti da destinare al settore e, al contempo, per ridurre dal 30 al 20% la percentuale della produzione lorda vendibile che ha subito danni a causa delle calamità naturali, necessaria all’attivazione del Fondo di Solidarietà Nazionale, in modo tale da permettere a più aziende di beneficiare dei contributi». A dirlo è Enrico Corsi, consigliere regionale dell’Intergruppo Lega – Liga Veneta.
«Ad oggi – ricorda il consigliere – possono beneficiare del Fondo di Solidarietà Nazionale quegli agricoltori che hanno subito danni superiori al 30% della produzione lorda vendibile. Una quota molto alta che taglia fuori tantissimi imprenditori agricoli. Eppure il Regolamento Omnibus dell’UE prevede la concessione del sostegno per le polizze assicurative che coprono perdite in misura maggiore del 20%. Perché quindi non adeguarsi al regolamento europeo? In Veneto sono soprattutto piccole e medie imprese a conduzione familiare a costituire l’ossatura di questo florido settore, e molte di queste, dopo i violenti eventi atmosferici degli ultimi mesi, non riescono più a sostenere i costi dei danni subiti o a far fronte ai mancati guadagni. Pensiamo alle gelate dello scorso aprile, al nubifragio abbattutosi su Verona a luglio, alle grandinate che hanno distrutto frutteti e vigne nella zona del Soave. Eccellenze enogastronomiche andate perdute. Non possiamo permetterci, però, di perdere anche quei coltivatori che fanno grande la nostra agricoltura».
Pan (Lega – LV): “L’Italia ha bisogno di medici: approvata la mia mozione per chiedere al Governo l’abolizione del numero chiuso al corso di laurea e aumentare i posti di specializzazione”
Venezia, 16 novembre 2021 - “Oggi più che mai l’Italia ha bisogno di medici: il Governo abolisca il numero chiuso all’università di Medicina e aumenti i posti di specializzazione”.
A chiederlo con una mozione che è stata approvata dal Consiglio regionale è Giuseppe Pan, dell’Intergruppo Lega – Liga Veneta. “Un tema sul quale siamo già intervenuti e che a fronte dell’emergenza sanitaria in corso, assume ancor più rilevanza”.
“La crisi pandemica – ha spiegato Pan – ha reso ancor più evidenti tutti gli effetti negativi delle restrizioni all’accesso ai corsi di laura in ambito sanitario e dell’insufficiente dotazione di risorse per le borse di studio delle specializzazioni. Il numero programmato per l’accesso alla laurea in Medicina e Chirurgia, ma anche in veterinaria, in odontoiatria e nelle professioni sanitarie, istituito dalla legge n.264 del 1999, è ormai superato: il problema della carenza cronica di operatori sanitari va affrontato subito e a monte, proprio da quel sistema di selezione. Proprio questo “numero chiuso” ha prodotto conseguenze negative per il sistema universitario che già presenta un numero complessivo di laureati inferiore a quello degli altri Paesi europei. E’ infatti uno dei motivi per cui paghiamo lo scotto della “fuga di cervelli” all’estero”.
“Dal 2013 il numero dei contratti per la formazione specialistica – ricorda il consigliere - è inferiore a quello dei medici laureati e abilitati, oltre che al fabbisogno espresso dalle Regioni. E’ un sistema che ormai sta implodendo, basti pensare che i neo laureati esclusi ritentano il concorso negli anni successivi, ma in questo modo aumenta progressivamente sia il numero dei candidati che il numero degli esclusi dalla formazione specialistica. Un numero destinato ad aumentare creando quell’ “imbuto formativo” che di anno in anno si restringe. Ogni anno circa 1500 laureati restano “ingabbiati” nel limbo formativo in Italia e si trasferiscono in altri Paesi europei o addirittura oltreoceano per accedere a corsi di specializzazione”.
Secondo lo studio “Programmazione del fabbisogno di personale medico regionale, proiezioni per il periodo 2018-2025: curve di pensionamento e fabbisogni specialistici nelle singole Regioni italiane” realizzato dall’Anaao Assomed e ripreso nella mozione, la carenza di specialisti dipendenti del Servizio sanitario nazionale è valutabile in 16.700 posti entro il 2025.
“I contratti di formazione che il Governo ha finanziato per il 2020 sono stati di 8.300 borse di specializzazione a fronte di un reale bisogno di almeno 11 mila borse di specializzazione mediche: insufficienti”.
La mozione presentata da Pan impegna la Giunta regionale a intervenire presso il Governo affinché “siano abrogate le disposizioni in materia di numero programmato per l’accesso ai corsi universitari di cui agli articoli da 1 a 5 della legge 264 del 1999”. Inoltre, ad incrementare le borse di studio di specializzazione “Necessarie per aumentare la capacità formativa – ha concluso Pan – e quindi garantire nuove energie a tutto il servizio sanitario”.