CRV – Il Presidente Ciambetti e il consigliere Filippo Rigo ricevono a palazzo Ferro Fini Michele Dal Forno, il giovane rider veronese aggredito e sfregiato per aver difeso una ragazza
(Arv) Venezia 16 giu. 2021 - Quest’oggi il presidente del Consiglio Roberto Ciambetti, affiancato dal Consigliere regionale Filippo Rigo ha ricevuto a Venezia nella sede dell’assemblea legislativa regionale Michele Dal Forno, il rider veronese aggredito e sfregiato nell’aprile scorso per aver difeso una ragazza. “Sono onorato di potervi accogliere in questa che è la casa di tutti i Veneti, per testimoniare a nome di tutti l’ammirazione e la stima che abbiamo provato e proviamo nei confronti di un giovane che ha avuto coraggio, che non ha fatto finta di niente ma davanti a un sopruso, davanti a una ingiustizia, davanti a un atto di violenza ha reagito senza tener conto del pericolo cui andava incontro” ha detto Ciambetti al giovane veronese al quale ha donato una targa in ricordo della giornata odierna a palazzo Ferro Fini. “Hai avuto un cuore grande e non hai esitato: un vero eroe nei fatti. Sei sceso in campo per difendere i valori della nostra gente, i principi che ti hanno insegnato i tuoi genitori – ha proseguito il presidente del Consiglio regionale - diventando così un esempio per tutti e non solo per le giovani generazioni. Avercene di gente come te”. Michele Dal Forno, accompagnato a palazzo Ferro Fini dai genitori e dalla sorella, è apparso emozionato anche se, non ha avuto timore nel sostenere che “dovesse succedere ancora lo rifarei” narrando poi la vicenda e le conseguenze che purtroppo porta ancora in volto. Alle parole di Ciambetti ha fatto eco il consigliere regionale Filippo Rigo che aveva caldeggiato e promosso l’incontro odierno: “Vi sono diversi aspetti di straordinarietà nel comportamento di Michele Dal Forno in questa vicenda: si è dimostrato coraggiosissimo per la sua età e per i valori dimostrati. E’ un ragazzo che lavora per mantenersi gli studi ed essere indipendente, per non pesare sulla famiglia, e mentre stava lavorando ha compiuto quest’atto eroico. Non si è voltato dall’altra parte per proseguire quello che stava facendo. Uno straordinario gesto di altruismo ed eroismo che purtroppo ha pagato a caro prezzo, ma ha anche dimostrato come nei giovani, spesso considerati più distratti e superficiali, vi siano dei valori fortissimi. Infine, ciò che ancor oggi mi stupisce positivamente, è che Michele parla del suo gesto come fosse stata una cosa normale, tanto che tornando a quel giorno, lo rifarebbe. Ritengo che questi valori così radicati in lui siano in gran parte merito della famiglia, dell’educazione e della formazione avuta nel contesto familiare. Anche per questo abbiamo voluto averli tutti insieme, qui, oggi – ha concluso Rigo - in rappresentanza della Regione il minimo che possiamo fare è ringraziarvi, a nome di tutti i Veneti”.
Rigo (LV): “Un encomio al coraggio di Michele Dal Forno e il ringraziamento della Regione, a nome di tutti i veneti”.
Un encomio al gesto eroico del rider Michele Dal Forno. L’idea e la richiesta annunciata ad aprile dal consigliere regionale Filippo Rigo, vicecapogruppo di Liga Veneta per Salvini premier, questa mattina si sono concretizzate a Palazzo Ferro Fini.
Lo studente veronese di 21 anni, aggredito e sfregiato per aver difeso una ragazzina da alcuni coetanei nel centro di Verona, è stato ricevuto oggi in Consiglio regionale assieme alla sua famiglia, dal Presidente Roberto Ciambetti e dal vicecapogruppo di Liga veneta per Salvini premier, Filippo Rigo.
“Vi sono diversi aspetti di straordinarietà – ha spiega il vicecapogruppo Filippo Rigo - nel comportamento di Michele Dal Forno in questa vicenda: si è dimostrato coraggiosissimo per la sua età e per i valori dimostrati. E’ un ragazzo che lavora per mantenersi gli studi ed essere indipendente, per non pesare sulla famiglia, e mentre stava lavorando ha compiuto quest’atto eroico. Non si è voltato dall’altra parte per proseguire quello che stava facendo. Uno straordinario gesto di altruismo ed eroismo che purtroppo ha pagato a caro prezzo, ma ha anche dimostrato come nei giovani, spesso considerati più distratti e superficiali, vi siano dei valori fortissimi. Infine, ciò che ancor oggi mi stupisce positivamente, è che Michele parla del suo gesto come fosse stata una cosa normale, tanto che tornando a quel giorno, lo rifarebbe. Ritengo che questi valori così radicati in lui siano in gran parte merito della famiglia, dell’educazione e della formazione avuta nel contesto familiare. Anche per questo abbiamo voluto averli tutti insieme, qui, oggi – conclude Rigo - in rappresentanza della Regione il minimo che possiamo fare è ringraziarvi, a nome di tutti i Veneti”.
Michele Dal Forno, assieme ai genitori e alla sorella, sono stati quindi ricevuti negli uffici della Presidenza per un incontro con Ciambetti e Rigo, e a chiudere la mattinata la consegna della targa, simbolo del riconoscimento della Regione del Veneto al coraggio e all’altruismo dimostrato dal giovane veronese. Infine la famiglia ha potuto svolgere una visita guidata dello storico palazzo veneziano che ospita la sede del Consiglio regionale.
Rizzotto, (ZP): “Chiedo al Governo di estendere anche ai Comuni sotto i 15mila abitanti le risorse economiche per la rigenerazione urbana”
“Il Governo estenda anche ai Comuni sotto i 15mila abitanti le risorse destinate alla rigenerazione urbana”. Si intitola così la mozione depositata da Silvia Rizzotto, presidente della Seconda commissione consiliare permanente (Zaia Presidente) in Consiglio regionale.
Oggi come oggi infatti, i Comuni di piccole dimensioni non possono beneficiare di tali fondi. “Un’assurdità e un’ingiusta discriminante, perché è proprio in questo momento di difficoltà economica – afferma Rizzotto - che i Comuni ne hanno bisogno”.
Depositando la mozione la presidente della Seconda Commissione impegna la Giunta Regionale a far pervenire la stessa al Presidente del Consiglio dei Ministri “affinché vengano intraprese dal Governo italiano – spiega Rizzotto - tutte le opportune azioni, in ogni sede competente, al fine di rivedere le attuali disposizioni.
Nella mozione sono spiegati i passaggi che hanno portato a questa richiesta. La legge n. 160 del 2019 “Bilancio di previsione dello Stato, per l'anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022” ha stanziato due fondi destinati agli Enti Locali per finanziare interventi relativi alla rigenerazione urbana. Il primo fondo fa riferimento al "Programma innovativo nazionale per la qualità dell'abitare" con una dotazione di 853,81 milioni di euro “ma è riservato ad una platea ristretta di beneficiari – spiega Rizzotto - le Regioni, le Città Metropolitane, i Comuni Capoluoghi di Provincia, la Città di Aosta e i Comuni con più di 60.000 abitanti”. Poi c’è il secondo fondo, destinato ad investimenti in progetti di rigenerazione urbana per la riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, che mette a disposizione un budget 10 volte più grande, cioè 8,5 miliardi di euro ed è stato rivolto dal legislatore ad una platea di beneficiari più vasta, ovvero tutti i Comuni italiani. “In Conferenza Stato-Città però – ricorda la presidente - l’Anci ha concordato con il Ministero dell'Interno di limitare la possibilità di richiedere i fondi solo per i comuni con popolazione superiore ai 15.000 abitanti”.
Nel testo della mozione si ricorda anche la legge n.158 del 2017, “Misure per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli comuni, nonché disposizioni per la riqualificazione e il recupero dei centri storici dei medesimi comuni” che favorisce il sostenibile sviluppo economico, sociale, ambientale e culturale dei piccoli comuni. “Così da promuovere l’equilibrio demografico del Paese – precisa la presidente - favorendo la residenza in tali comuni, tutelando e valorizzando al contempo il loro patrimonio naturale, rurale, storico-culturale e architettonico”.
“I comuni di piccole dimensioni infatti – prosegue Rizzotto - rappresentano non solo un patrimonio di storia, cultura e tradizioni, ma sono nettamente più numerosi rispetto agli altri enti di maggiori dimensioni. In Veneto, ad esempio, i Comuni sotto i 15.000 abitanti sono ben 505 su 563 comuni, quindi i beneficiari delle risorse del governo nella nostra regione saranno solo 58 comuni, pari al 10,3%”.
“L’esclusione di oltre settemila enti locali – prosegue la presidente - non è coerente con la situazione economica e sociale attuale, fortemente condizionata dalle conseguenze negative della pandemia da Covid-19. E’ paradossale che, proprio in un momento storico come questo, la maggior parte degli enti locali italiani possa essere esclusa da una manovra finanziaria che darebbe sollievo in un momento tanto difficile, fungendo da volano per la ripresa economica”.
“Chiedo quindi al Governo – conclude la consigliera - una revisione delle disposizioni vigenti, così da estendere le risorse attualmente stanziate anche agli enti locali al di sotto dei 15.000 abitanti”.
Marco Zennaro scarcerato, Pan (LV): “Ottima notizia, ma non possiamo ancora cantare vittoria. L’impegno prosegue e all’ordine del giorno del Consiglio domani c’è la nostra mozione per il suo ritorno a casa”
“Marco Zennaro è stato finalmente scarcerato. Un’ottima notizia quella battuta dall’Ansa pochi minuti fa: l’imprenditore veneto non si trova più in una cella in condizioni disumane e insostenibili, ma non possiamo ancora cantare vittoria: il nostro impegno per riportarlo a casa ora deve proseguire”.
Così il capogruppo di Liga Veneta per Salvini premier in Consiglio regionale, Giuseppe Pan, commenta la notizia della scarcerazione dell’imprenditore Marco Zennaro battuta dalle agenzie di stampa poco fa.
“Dopo due mesi Zennaro è stato rilasciato grazie ad un lungo negoziato – prosegue il capogruppo - ma per ora dovrà restare in Sudan e non è chiaro quando potrà fare ritorno a casa, in Italia. Non dobbiamo quindi smettere di far sentire la nostra voce per chiederne il ritorno, come abbiamo fatto fino ad ora, a cominciare dalla mozione che ho depositato ed è stata calendarizzata per i lavori del Consiglio regionale domani”.
“Con la mozione che domani arriverà in aula – aggiunge Pan – chiediamo al Governo di attivarsi perché Marco Zennaro venga riportato a casa al più presto, intraprendendo tutte le strade possibili”.
La mozione depositata del capogruppo di Liga veneta per Salvini premier impegna infatti la giunta regionale a farsi portavoce al Governo italiano “per una rapida e positiva risoluzione della controversia – aggiunge il Pan - in modo che Zennaro venga rimpatriato al più presto”.
Sandonà (ZP): «La Regione e Veneto Strade realizzeranno il progetto grazie ai fondi della tempesta Vaia. La notizia che tutta l’Alta padovana stava aspettando»
Venezia, 11 giugno 2021 Rifacimento del Ponte di Curtarolo - «Grazie al lavoro della Regione del Veneto, e in particolare del presidente Luca Zaia e del vicepresidente Elisa De Berti, finalmente a breve verrà chiusa la partita del ponte di Curtarolo e sarà posto rimedio ai tantissimi disagi creati alla viabilità dell’Alta Padovana e dell’intera provincia. E questo grazie allo stanziamento di 3 milioni provenienti dall'emergenza Vaia e destinati dalla Regione al rifacimento del ponte che collega Padova a Cittadella, e alla presa in carico da parte di Veneto Strade, società che fa capo alla Regione, della realizzazione di questo progetto fatto dalla Provincia». Esprime soddisfazione Luciano Sandonà, consigliere regionale del Gruppo Zaia Presidente e presidente della Prima commissione consiliare, per le novità annunciate che coinvolgono il ponte di Curtarolo, lungo la strada provinciale 47.
«Pur se di competenza provinciale, grazie a un lavoro di squadra che va avanti da tempo, la Regione del Veneto attraverso Veneto strade diventerà protagonista di questo grande progetto, dando fondi e tempi certi per il completamento dell’opera. Dei 4 milioni di euro necessari, infatti, 3 vengono dai fondi straordinari legati alla tempesta Vaia, che saranno sbloccati dal commissario delegato per l’emergenza Ugo Soragni. La Regione del Veneto è impegnata ormai da tempo per dare finalmente soluzione a questo problema che affligge tutti gli abitanti dell’Alta. Io stesso, come consigliere regionale, avevo più volte sollecitato più volte un’accelerazione all’iter di rifacimento. Possiamo quindi iniziare a cogliere i frutti del lungo lavoro».
Sponda (ZP): «Protezione del territorio: stabilito lo stanziamento di oltre 1,3 milioni di euro per la messa in sicurezza idrogeologica della Val d’Illasi»
Venezia, 11 giugno 2021 – «Finalmente gli abitanti della Val d’Illasi potranno veder risolto un grave problema che li assilla da anni, lo straripamento di alcuni corsi d’acqua che rendono davvero difficile la vita per i nostri cittadini. La Regione del Veneto ha infatti disposto lo stanziamento di 600 mila euro, da oggi fino al 2021, per la sistemazione idraulica dell’Illasi, del Tramigna, Tramignola, Almone, Chiampo e Aldega. La nostra provincia è ricchissima di corsi d’acqua: una risorsa enorme che però necessita di grandi cure e che rischia di creare enormi disagi in occasioni di maltempo eccezionale. Con questo intervento, la nostra amministrazione regionale conferma la grande attenzione da sempre dimostrata nei confronti della sicurezza idrogeologica del Veneto». Ad annunciarlo è Alessandra Sponda, consigliera regionale del Gruppo Zaia Presidente.
«L’intervento rientra nel più ampio Programma triennale di investimenti 2021-2023. Nel dettaglio, questo piano prevede altri stanziamenti per il nostro territorio, per un totale di oltre 5 milioni di euro per l’intera provincia di Verona. In particolare, parliamo di 300mila euro per la messa in sicurezza idraulica dell’est Veronese, con la sistemazione del torrente Illasi nel tratto di confluenza con l’Adige a Donzellino e a Tragnano, e altri 460mila euro per il ripristino dei muri spondali del torrente Negrar a S. Maria di Negrar. La Regione del Veneto ha posto come proprio obiettivo la protezione territoriale, per rispondere alle situazioni di grave disagio creati da eventi climatici estremi. Questa rete prevede anche la realizzazione di opere di ripristino della sicurezza idrogeologica e di incremento della resilienza delle infrastrutture, in un’ottica di potenziamento dello sviluppo sostenibile del territorio».
Cecchetto (LV) “Bonus 110% a tutte le strutture turistiche, il ministro ci permetta di arrivare preparati a Milano – Cortina 2026”
“Buona la proposta del sindaco di Abano di estendere gli incentivi fiscali previsti con il Superbonus del 110% anche alle strutture ricettive termali, un’opportunità che però deve riguardare tutti i territori interessati dalle cure termali, quindi in Veneto non solo Padova ma anche altre province, ad esempio la nostra Vicenza con Recoaro Terme”.
Così la consigliera regionale del gruppo Liga veneta per Salvini premier, Milena Cecchetto, risponde alla proposta del sindaco di Abano Terme, Federico Barbierato dopo aver appreso dai giornali della missiva inviata al governatore Zaia per fare pressioni sul Governo in modo da ottenere l’estensione del Superbonus 110% alle strutture alberghiere termali.
“Soprattutto però – precisa Cecchetto – si deve puntare non solo alle strutture termali, ma all’intero settore turistico. Il ministro del Turismo Massimo Garavaglia, ha dichiarato recentemente 1,8 miliardi di euro nel Recovery Plan dedicati superbonus efficientamento 110% delle strutture alberghiere. Un’ottima notizia, per la quale chiediamo al Governo di velocizzare le tempistiche così da permettere all’intero turismo Veneto di approfittare di questa opportunità e iniziare gli interventi per tempo, permettendo ai titolari delle strutture di essere pronti e ammodernati per i Giochi olimpici invernali, Milano - Cortina 2026”.
“Gli occhi del mondo saranno puntati su di noi – aggiunge la consigliera – vista la necessità di migliorare le strutture ricettive, alberghi ma anche b&b e agriturismo, venga data per tempo questa possibilità. Garavaglia ha anche illustrato – prosegue Cecchetto – che si parla di 1,8 miliardi di euro che poi diventeranno 3 con l'effetto leva e la decontribuzione per la cassa integrazione. In questo modo si aiutano le aziende a rialzarsi dopo il terribile periodo legato all’assenza di turismo per l’emergenza sanitaria, e a tornare a fatturare. Nel Pnrr – prosegue la consigliera – la componente legata alla finanza arriva a 5 miliardi di euro. Dunque l'intervento dello Stato c’è, chiediamo che arrivi per tempo”.
Pesca, Dolfin e Pan (LV): “Le restrizioni dell’Europa sono l’ennesimo colpo ad un settore in difficoltà: il Governo risponda No al prolungamento del fermo pesca”
“Aumento delle giornate di fermo della pesca a strascico: No a queste direttive dettate dall’Unione Europea”.
Si intitola così la mozione depositata da Marco Dolfin e Giuseppe Pan, consigliere regionale e capogruppo di Liga Veneta per Salvini premier.
Dopodomani, sabato 12 giugno, la pesca italiana si fermerà in segno di protesta contro i provvedimenti europei che propongono la progressiva riduzione dei giorni annui di attività in mare e la mozione impegna la giunta della regione Veneto ad attivarsi al governo “per farsi portavoce – spiegano Dolfin e Pan - contro queste direttive dettate dall'Unione Europea sul settore pesca, perché non è aumentando i giorni di fermo che si risolve il problema: serve un nuovo sistema che tenga realmente conto delle esigenze di riproduzione delle specie e delle esigenze economiche delle marinerie”.
“Ogni anno – spiegano i consiglieri - il fermo pesca suggella a rotazione, su tutte le marinerie italiane, il blocco delle attività dei pescherecci che svolgono pesca a strascico per 30 giorni consecutivi. L’aumento dei giorni di fermo da parte dell’UE però è l’ennesima scure che rischia di abbattersi su uno dei settori chiave dell’economia veneta. C’è infatti il rischio che questa riduzione dei giorni di pesca possa sferrare un colpo letale a moltissime imprese della filiera ittica che generano quotidianamente ricchezza e sviluppo. Solo in Veneto, nel distretto di Rovigo e Chioggia, sono oltre duemila le aziende con quasi un miliardo di euro di fatturato”.
L’Adriatico, si legge nella mozione, per quantitativi di pescato, rappresenta il bacino più produttivo fra tutti i mari che bagnano le coste italiane: il Veneto, le Marche e l’Emilia‐Romagna e la Puglia “sono tra le prime cinque regioni per quanto riguarda l’attività – affermano i consiglieri - e messe insieme realizzano quasi il 50% della produzione nazionale. Questo ha stimolato lo sviluppo di una fiorente flotta peschereccia marittima, che si presenta numerosa ed eterogenea”. E proprio per la pesca in Alto Adriatico, ricorda la mozione, le attrezzature comunemente usate sono le reti a strascico e le volanti, le draghe idrauliche, le reti da posta e il palangaro, a volte le reti da circuizione.
“La flotta da pesca nazionale – proseguono Dolfin e Pan - si è ulteriormente ridotta nell’ultimo decennio, passando dagli oltre 14mila natanti alle poco più di 12mila imbarcazioni di oggi, facendo registrare una contrazione complessiva pari al 16,5%. Oggi i pescatori imbarcati sono poco più di 25 mila (erano circa 30.000 dieci anni fa, il 16% in meno), mentre quelli che operano a terra sono oltre 100 mila, per un totale che si aggira attorno ai 125 mila lavoratori”.
“Il settore registra anche una riduzione delle catture – aggiungono i consiglieri - al ritmo del 2% annuo, un calo costante dei redditi ed un’incidenza dei costi di produzione per alcuni tipi di pesca, come quella a strascico, fino al 60%”.
L’alto Adriatico, ricorda la mozione, con 6.984 imprese dedite alla pesca, all’acquacoltura e al relativo indotto, rappresenta il 28,3% delle imprese nazionali. Gli occupati, 14.212 unità, sono il 22% della quota nazionale (dati Infocamere, 2018).
“Il settore era già indebolito dal periodo di pesante crisi dovuto all’epidemia da Covid-19 – affermano i consiglieri - il malessere delle marinerie è oggi a livelli massimi. Le cooperative, le imprese, i lavoratori, già provati duramente dagli effetti della pandemia, si trovano ora a far i conti con nuovi ostacoli, spesso incomprensibili con minor possibilità di lavorare”.
I mercati ittici attivi in Veneto, si legge nella mozione, si trovano a: Caorle, Chioggia, Pila, Porto Viro, Scardovari e Venezia, dove è possibile trovare sia prodotti di provenienza nazionale sia estera, con un fatturato annuo di diversi milioni di euro che li proietta ai primissimi posti a livello nazionale”.
“Questa nuova riduzione dei giorni – aggiungono Dolfin e Pan - non è una risposta adeguata alla tutela dell’ambiente marino e l’aumento dei giorni di stop per lo strascico porterebbe l’attività di pesca sotto la soglia di sostenibilità economica. Le imprese che fanno pesca a strascico, in questo modo non hanno la possibilità di generare economia, sostenere i bilanci e l’occupazione. È necessario quindi rivedere urgentemente gli obblighi per le nostre marinerie. Anche l’Assessore regionale Corazzari – proseguono i due consiglieri - ha evidenziato l’importanza del processo di pianificazione strategica dello spazio marittimo, con importanti riflessi sia per la tutela dell'ecosistema marino sia per il mantenimento e lo sviluppo delle attività economiche che vi si svolgono”.
Nel testo nella mozione è inoltre spiegato come il settore economico della pesca e l'acquacoltura nel Veneto sia uno dei più importanti e rilevanti in Italia dal punto di vista degli occupati coinvolti e in termini di fatturato, con particolare riferimento alla Laguna veneta e al Delta del Po in cui sono concentrate le maggiori aziende di produzione. Secondo varie stime, il Veneto detiene il 7% di tutti i posti di lavoro collegati alla pesca e all'acquacoltura in Italia.
“Dopodomani – concludono Dolfin e Pan - ci sarà lo sciopero nazionale della pesca per protestare contro questa decisione presa da Bruxelles e con la nostra mozione vogliamo che il Veneto faccia sentire la propria voce al Governo e il Governo all’Unione Europea, contro queste direttive che rischiano di rivelarsi inutili oltre a danneggiare il settore già in crisi: serve invece un nuovo sistema che tenga realmente conto delle esigenze di riproduzione delle specie e delle esigenze economiche delle marinerie”.
Lavoro, Michieletto e Vianello (ZP) presentano risoluzione: “Spostare le risorse dal reddito di cittadinanza ai lavoratori stagionali”
Venezia, 9 giu - "Le risorse del reddito di cittadinanza possono e anzi dovrebbero essere utilizzate meglio. Ad esempio, integrando e sostenendo con azioni mirate il lavoro stagionale, tanto richiesto e ricercato in questo periodo. Abbiamo presentato proprio oggi in Consiglio regionale una risoluzione per chiedere questo al Ministro Orlando: le imprese e le categorie economiche non possono più tollerare uno sperpero di denaro pubblico come il reddito di cittadinanza, usiamo meglio questi soldi! " Così i consiglieri regionali Michieletto e Vianello intervengono per commentare il dispositivo presentato quest'oggi a Palazzo Ferro Fini. "Il Ministro del Lavoro dovrebbe, prima di tutto, sostenere l'occupazione, e non la disoccupazione. Il reddito di cittadinanza non sostiene il lavoro, ma anzi, crea nuovi disoccupati, e il caso dei stagionali di questi giorni lo conferma. Per non parlare delle frodi e delle truffe, che sul reddito abbondano! Per questo abbiamo interpellato il Ministro competente: noi crediamo che questa misura debba essere rivista e superata, non più coerente con il mercato del lavoro e di questa situazione economica. Imprese e lavoratori devono essere al centro della linea di investimento, non ai margini"- chiudono i due consiglieri veneziani proponenti
Corsi (LV) e Valdegamberi (GM): «Un’ottima notizia per l’intera vallata. Mantenute le promesse ai cittadini grazie al finanziamento di un’opera da 12 milioni di euro»
Venezia, 9 giugno 2021 – Prolungamento della Sp10 in Val d’Illasi «Ringraziamo il presidente della Provincia di Verona Manuel Scalzotto per aver mantenuto una promessa fatta due anni fa, quella di finanziare e realizzare il progetto del primo stralcio del prolungamento della Strada provinciale 10 della Val d’Illasi, un’arteria viabilistica fondamentale per il nostro territorio che andrà a decongestionare il traffico dei Comuni interessati e a mettere in sicurezza la viabilità dell’intera vallata». A dirlo sono Enrico Corsi, consigliere regionale del gruppo Liga Veneta per Salvini premier, e Stefano Valdegamberi, capogruppo del Gruppo Misto in Consiglio regionale del Veneto.
«Per questo importante intervento vengono stanziati circa 12 milioni di euro. Una cifra considerevole, soprattutto a seguito della pandemia. È infatti in fase di approvazione il progetto esecutivo che porterà alla gara e all’avvio dei lavori. Dopo anni di inutili promesse, l’attuale gestione della Provincia dà finalmente risposte concrete alle domande dei cittadini». L’intervento della Provincia si accompagna ad un altro importante intervento della Regione di abbassamento e sistemazione del torrente Progno, i cui lavori saranno eseguiti in parallelo a quelli della nuova strada e coordinati tra loro.