Economia – Rizzotto (ZP): “Il Veneto non merita di passare l’estate senza turisti. Il Ministro Speranza non faccia sprofondare il turismo veneto e mantenga gli impegni con le regioni”
Venezia, 23 aprile 2021 - “Il Veneto vive di turismo e dopo tanti sacrifici ha il sacrosanto diritto di riaprirsi al mondo. Il Ministro Speranza ha disatteso gli impegni con le Regioni, le categorie economiche sono disperate e si rivolgono agli enti locali: con buonsenso e in sicurezza, si studi un percorso di riapertura, altrimenti a settembre il problema passerà da Speranza al Ministro del Lavoro, Orlando. E parlerà veneto la prima iniziativa di una Regione per chiedere al Governo di rivedere le misure adottate nell’ultimo Decreto e che conferma le misure adottate relative all’orario di coprifuoco dalle 22”. Così la Consigliera regionale Silvia Rizzotto (Zaia Presidente) che aggiunge: “Se quello di cui siamo a conoscenza venisse confermato, quest’estate nessun turista raggiungerò le nostre coste o passeggerà nelle nostre montagne. Chi verrebbe mai in Veneto sapendo di trascorrere le vacanze recluso nel suo albergo? Peraltro, come è stato messo in luce da più parti, le Regioni avevano già un accordo ben diverso con il Ministro Speranza sull’orario di riapertura del coprifuoco. Il turismo ha già subito una crisi senza precedenti, e non possiamo permetterci di buttare a mare un’altra stagione”.
“Per questo ho presentato questa risoluzione - conclude Rizzotto - il Veneto vuole esprimere tutta la sua preoccupazione per le scelte del Ministro Speranza, e nel rispetto della sicurezza di tutti, vuole che sia trovata una soluzione migliore di quella fino ad ora presentata”.
Dolfin (LV): “Risposte e tempi certi sulla crocieristica: si decida a Venezia ciò che è meglio per Venezia”
Venezia, 23 aprile 2021 - “La giunta si faccia portavoce con il governo per una maggiore tutela degli operatori portuali e del settore crocieristico. Le scelte strategiche e politiche sul futuro di Venezia non vengano dettate solo da Roma tralasciando così il parere fondamentale del territorio e degli enti preposti”.
E’ la richiesta del consigliere regionale del gruppo Liga veneta per Salvini Marco Dolfin che oggi ha depositato una mozione dal titolo “Crocieristica a Venezia: non è più tempo di rinvii, a rischio migliaia di posti di lavoro”.
“Venezia e il suo settore turistico erano già in crisi prima dell’attuale emergenza sanitaria – spiega il consigliere veneziano - da quando l’acqua alta eccezionale ha colpito il centro storico e le sue isole il 12 novembre 2019. Le crociere non si vedono da marzo 2020 e gli operatori portuali chiedono a gran voce alle istituzioni delle soluzioni: i lavoratori delle imprese legate al Porto, ma anche dei servizi tecnico-nautici, i portabagagli, i tassisti, gli addetti ai terminal, steward e hostess, cioè chi lavorava direttamente o indirettamente alla stazione marittima vogliono vedere luce sulla stagione crocieristica del 2021. Le hanno provate tutte – spiega il consigliere – dalle manifestazioni alla costituzione di comitati fino alle conferenze stampa per lanciare appelli alle istituzioni: la situazione non si sblocca e si attende di avere aggiornamenti dalla capitale”.
“Gli operatori sono disperati, demotivati, e non possono più attendere – rimarca Dolfin – basti ricordare che con 1.617.945 crocieristi nel 2019, quello di Venezia è uno dei primi Home Port nel Mediterraneo per le crociere. L'industria crocieristica vale il 3% del Pil nazionale, muove un fatturato di 45 miliardi annui e occupa nell'intera filiera oltre 900 mila addetti”.
“A Venezia, secondo home port italiano dopo Civitavecchia – si legge nella mozione - la crocieristica incide per il 20% nel Pil cittadino e genera un impatto economico di 400 milioni e una spesa diretta di passeggeri, equipaggio e navi di 155 milioni di euro, con una spesa pro capite di 426.000 al giorno”.
“In questi giorni ho appreso dagli organi di stampa – prosegue il consigliere regionale - che Ravenna si prepara a diventare un “home port” per il settore crocieristico. Inoltre è stato presentato il bando di gara, nato dalla proposta di Royal Carribean, che mira a trasformare il porto ravennate da semplice “port of call”, cioè uno scalo di passaggio, in vero e proprio capolinea delle navi, dunque porto di imbarco iniziale e sbarco finale delle tratte crocieristiche. Si tratta di un enorme progetto – aggiunge - che promette, nel giro di qualche anno, di moltiplicare l’impatto del turismo crocieristico sul territorio, ponendosi anche come soluzione alternativa ai problemi e polemiche di Venezia legati alle grandi navi. Ravenna, dopo Trieste, potrebbe insomma arrivare a sostituire Venezia, quale porto di riferimento per le crociere nell’Alto Adriatico”.
“Il 21 aprile scorso – ricorda la mozione - la commissione ambiente del Senato ha bloccato lo scavo del canale Vittorio Emanuele III “Questo comporta un notevole rallentamento dei progetti e della ripresa per la crocieristica – aggiunge il consigliere - fondamentale per una veloce ripresa di tutto l’indotto. Infatti dopo sedici mesi di inattività, gli unici numeri che si muovono sono i posti di lavoro che si stanno perdendo. Adesso basta – conclude Dolfin – vogliamo delle risposte, dei tempi certi. Per questo motivo ho depositato la mozione che impegna la giunta regionale a farsi portavoce al Governo, sia per tutelare maggiormente i lavoratori del settore, sia perché è venuto il momento di riappropriarsi del proprio destino: si decida a Venezia ciò che è meglio per Venezia”.
25 aprile, giorno di San Marco – Michieletto e Vianello (ZP): “Venezia celebra 1.600 anni di San Marco: un libro al Ministro Speranza per ricordare come la città ha vinto la peste”
Venezia, 23 aprile 2021 - “Il 25 Aprile è da sempre, per Veneti e Veneziani, il giorno di San Marco. Quest’anno però, oltre ai festeggiamenti per il Santo Patrono, la città che tutto il mondo ci invidia, festeggia anche i 1.600 anni della sua fondazione. Un’occasione per ricordare la storia unica di Venezia: faremo avere un libro al Ministro Speranza per ricordargli come questa città nella sua storia ha dominato i mari e vinto anche la sua battaglia contro la peste”.
Con una nota i consiglieri veneziani Gabriele Michieletto e Roberta Vianello celebrano la festa di San Marco, patrono della città.
“La leggenda di Marco che, durante un suo viaggio, riposa nelle isole dove poi sorgerà Venezia, dà la misura del fascino di una narrazione che è sopravvissuta al cedimento del tempo. San Marco è Venezia, e Venezia è fedelissima al santo col quale si identifica anche nella sua immortale Repubblica. È un peccato che quest’anno la pandemia impedisca ai veneti di poter celebrare quest’evento come meriterebbe, tanto più che il 2021 coincide con i 1.600 anni di fondazione della città. Ma visto che proprio il giorno seguente, il 26 Aprile, è stabilita una parziale riapertura delle restrizioni con le quali da tempo, ahinoi, siamo costretti a vivere, vogliamo sperare che si tratti di un segno di buon auspicio per il tempo che verrà.
Faremo per questo avere al Ministro Speranza un libro sulla storia di Venezia: perché è nostra la città che già nel suo glorioso passato ha vissuto e vinto la peste, e perché una città che si affaccia sul mare non può che essere aperta al mondo e agli scambi” - chiudono i due consiglieri.
Corsi (LV): “Progetto di legge a tutela del Lago di Garda e del suo delicato ecosistema, un provvedimento già presente in Europa”
Venezia, 23 aprile 2021 – “Un progetto di legge per tutelare il Lago di Garda e salvaguardare il suo delicato ecosistema”. Così il consigliere regionale Enrico Corsi del Gruppo Liga Veneta per Salvini premier commenta il progetto di legge depositato, che propone una modifica alla legge regionale 1 dicembre 1989, n. 52 “Disciplina del demanio lacuale e della navigazione sul lago di Garda”
“Prevenzione, riduzione dell’inquinamento, utilizzo sostenibile delle acque e protezione ambientale sono le parole chiave – spiega Corsi, che aggiunge – con questa modifica si introduce l’obbligo di pulizia e sanificazione delle carene delle barche prima che vengano introdotte nel lago di Garda. Le imbarcazioni provenienti da altri specchi d’acqua sono potenziali portatrici di microrganismi molto pericolosi per il lago – aggiunge il consigliere - come i mitili, che hanno già danneggiato la condotta sub lacuale del collettore del Garda”.
“E’ un obbligo che esiste già in altre realtà europee – prosegue il consigliere – tanto che è già stato intavolato un primo contatto con le regioni del Trentino e della Lombardia per arrivare ad un provvedimento condiviso. Il lago di Garda infatti – prosegue il veronese - con il suo bacino incastonato tra le montagne, riveste un’importanza fondamentale per l’intera regione dal punto di vista turistico, economico, paesaggistico e ambientale, ma è costantemente messo in pericolo dal riscaldamento climatico e dall’inquinamento. Perché almeno quest’ultimo pericolo sia ridotto, abbiamo presentato il progetto di legge che prevede l’obbligo, per tutte le imbarcazioni provenienti da altri specchi d’acqua, di pulire le carene prima di immergerle nel lago”.
“Una volta approvato il pdl, quindi – prosegue il consigliere - si porterà a compimento uno dei punti indicati dal contratto a tutela dell’ecosistema lacustre. Le barche, prima di essere introdotte nelle acque del Garda, dovranno essere accuratamente pulite per evitare di portare con sé organismi o batteri raccolti in altri ambienti lacustri che potrebbero mettere a serio rischio il delicato equilibrio dell’ecosistema del nostro lago”.
Centenaro (ZP): «Reddito di cittadinanza a stranieri senza diritto, mentre le categorie economiche che chiedono di poter lavorare hanno ricevuto solo poche briciole»
Venezia, 23 aprile 2021 - «La Guardia di Finanza di Padova ha scoperto 78 persone, per la maggior parte stranieri, che percepivano illegalmente il reddito di cittadinanza. Stiamo parlando di persone sottoposte a misure cautelari come gli arresti domiciliari per spaccio o furto. Alcuni di loro non vivevano neanche più in Italia, dal momento che erano tornate nei Paesi d’origine. Una notizia che indigna oggi più che mai, mentre i nostri esercenti, i titolari di bar e ristoranti, di hotel e di varie attività economiche chiedono solo di poter lavorare onestamente, nel pieno rispetto della sicurezza». Giulio Centenaro, consigliere regionale del Gruppo Zaia Presidente, commenta così le notizie di cronaca pubblicate oggi sui quotidiani locali.
«Non è la prima volta che accadono fatti del genere – prosegue Centenaro -. A marzo le Fiamme Gialle di Rovigo avevano scoperto altri 239 stranieri in tutta Italia che incassavano il reddito senza averne diritto. Stiamo parlando di un sussidio dannoso da sospendere. Piuttosto si diano queste risorse alle categorie economiche che, fino ad ora, hanno ricevuto solo poche briciole di ristori».
Maino (ZP): «Una mozione in Consiglio regionale sulla cefalea cronica come malattia sociale: il ministro della Salute adotti subito il decreto ministeriale»
Venezia, 23 aprile 2021 – «Difficile immaginare di lavorare, guidare, condurre una normale vita sociale con violenti attacchi di mal di testa quasi quotidiani, nausea e vomito, fastidio per luce, rumori, odori. Quando ciò si verifica, ci si vorrebbe solo rinchiudere in un luogo protetto, al buio, senza sollecitazioni esterne, e non certo dover affrontare le incombenze della vita quotidiana e del lavoro. Eppure è quanto deve affrontare chi soffre di cefalea cronica o cefalea a grappolo. Patologie, queste, considerate ormai malattie sociali, come stabilito dal Senato che, lo scorso anno, ha approvato una legge al riguardo che, tra le altre cose, prevede anche l’avvio di progetti per individuare metodi innovativi di presa in carico delle persone affette da cefalea. Ho quindi depositato una mozione in Consiglio regionale perché la Regione si attivi per sollecitare il rispetto del decreto da parte del ministro della Salute, attivando progetti sperimentali per la cura dei pazienti». A dirlo è Silvia Maino, consigliere regionale del Gruppo Zaia Presidente.
«Ricordiamo che di cefalea cronica, cefalea a grappolo, emicrania, soffre circa il 10,2% della popolazione, senza poi contare tutti coloro ai quali la malattia non è ancora stata diagnosticata. Troppe persone ancora non si rivolgono ai medici per chiedere aiuto o, altre volte, la malattia viene sottovalutata. Il mal di testa, poi, non riguarda solo gli adulti, ed è molto diffuso purtroppo anche nei più piccoli. Tantissimi bambini ne soffrono in età scolastica, e può presentarsi già nei primi mesi di vita. Difficile per i più piccoli, quindi, avviare una normale e sana vita di relazioni con i propri coetanei. Così come è complicato anche per gli adulti, sottoposti a una serie di sollecitazioni come stress, lunghe ore davanti al pc, stanchezza. Tutti fattori scatenanti di tremendi attacchi di emicrania che possono durare anche diverse ore e, in alcuni casi, giorni, e che lasciano il fisico fiaccato anche una volta terminato il momento acuto. È quindi urgente prendere al più presto misure al riguardo, per poter aiutare in modo efficace tutti coloro che soffrono in questo modo».
Rigo (LV) “Un encomio al gesto eroico del rider Michele Dal Forno”
Venezia, 23 aprile 2021 - “Un encomio al gesto eroico di Michele Dal Forno”. A chiederlo e ottenere il via libera dalla presidenza del Consiglio regionale del Veneto è il consigliere veronese Filippo Rigo, vice capogruppo di Liga veneta per Salvini. Le motivazioni della richiesta: “Michele Dal Forno ha dimostrato coraggio e altruismo – spiega Rigo - nell’intromettersi in una situazione di tensione che vedeva una giovane in difficoltà. Avrebbe potuto infischiarsene e proseguire con le sue consegne, con il suo lavoro, ma ha deciso di fermarsi e chiedere alla ragazza se stesse bene, pronto ad aiutarla se ne avesse avuto bisogno”.
“La solidarietà in queste ore si sta facendo sentire da tutto il Paese perché la storia di questo ragazzo ha risvegliato il senso civico degli italiani. Per quanto riguarda invece l’aggressore, mi chiedo come sia possibile che questi ragazzini vadano in giro armati come delinquenti. Sono necessari interventi rieducativi mirati e decisi per questi baby criminali”.
“Dal Forno per il suo altruismo è stato sfregiato al volto da uno di questi delinquenti, armato di coltello. Ritengo doveroso che il Consiglio regionale riconosca il valore del suo gesto, e per questo ho chiesto al presidente Ciambetti di omaggiarlo con una onorificienza: lo inviteremo a Palazzo Ferro Fini e gli consegneremo la targa in una cerimonia pubblica non appena le misure anti-covid lo consentiranno”.
A Verona i consiglieri comunali Andrea Bacciga, presidente della prima Commissione consiliare, e Andrea Velardi, presidente della Commissione temporanea Politiche Giovanili, si stanno attivando per una simile iniziativa e per una raccolta fondi a favore del giovane.
“Un giusto riconoscimento al giovane veronese che, pur consapevole del pericolo, ha dichiarato che ripeterebbe tutto quello che ha fatto nella medesima situazione. Credo che questa sia la testimonianza – conclude Rigo - di valore umano e altruismo più puro e significativo: i segni sul volto sono quelli di un giovane eroe, un cittadino come tanti altri, che invece di voltare lo sguardo da un’altra parte e pensare a se stesso e al suo lavoro, soprattutto in un momento di difficoltà economica come quello della pandemia, ha deciso di aiutare un’altra persona anche a rischio di se stesso”.
Villanova (ZP): «Nei confronti della collega Rizzotto attacchi inutili e vuoti. L’opposizione cerca solo scuse per creare confusione»
Venezia, 23 aprile 2020 – «Mi rendo conto che le opposizioni possano avere difficoltà nel trovare motivi per non votare le leggi proposte dalla maggioranza in Commissione, ma da qui a lanciare accuse di censura per trovare motivi per l’astensione, mi sembra sia davvero esagerato. Evidentemente ormai si cercano solamente scuse per creare confusione». Alberto Villanova, presidente del Gruppo Zaia Presidente, risponde così agli attacchi dell’opposizione diretti a Silvia Rizzotto, collega di Gruppo e presidente della Seconda commissione consiliare.
«Ormai non si tratta più di polemica politica, ma di attacchi personali da parte di alcuni consiglieri. Sembra quasi che non sappiano più cosa inventare per screditare l’attività della maggioranza. Noi, da parte nostra, preferiamo continuare ad occuparci dei problemi dei Veneti».
Villanova (ZP): «Presentato un progetto di legge per istituire la “Città veneta della cultura”: nuova occasione di visibilità e valorizzazione del patrimonio culturale artistico e immateriale dei grandi centri artistici, ma anche dei piccoli borghi»
Venezia, 23 aprile 2020 – «L’ultimo anno, con la pandemia che ha quasi azzerato i flussi turistici, ha vanificato il duro lavoro fatto dal Veneto, da sempre meta preferita dei turisti italiani e stranieri. Pensiamo solo che, all’inizio del 2020, con 32,5 milioni di presenze turistiche e 7,9 milioni di arrivi, la nostra regione si posizionava in testa alle classifiche dell’accoglienza. E questo grazie al suo straordinario patrimonio culturale materiale, composto dai grandi capolavori architettonici e da 304 istituti museali. Ad accogliere il 53,5% dei turisti sono proprio le città d’arte. Perché questo tesoro sia ancora più valorizzato, ho depositato un progetto di legge per l’istituzione, sul modello delle esperienze delle Capitali della cultura europea e nazionale, il titolo di “Città veneta della cultura”». Ad annunciarlo è il capogruppo di Zaia Presidente in Consiglio regionale del Veneto, Alberto Villanova.
«Storia e cultura si leggono anche attraverso la tradizione enogastronomica e l’artigianato. Il nostro Veneto custodisce prestigiose eccellenze manifatturiere e vitivinicole. Senza contare, poi, che alcuni paesaggi, come quello delle colline del Prosecco, sono frutto di metodi di coltivazione che sono espressione delle nostre tradizioni. Il progetto di legge – prosegue quindi Villanova – vuole sostenere la capacità progettuale delle città per fare in modo che si rafforzi la consapevolezza dell’importanza della cultura per la coesione sociale, l’innovazione e lo sviluppo economico delle nostre comunità. Ad essere elette “Città veneta della cultura”, poi, non saranno solo i grandi capoluoghi, ma anche i borghi più piccoli e meno conosciuti alle masse che, però, custodiscono alcuni gioiellini, dalle cinte murate del Padovano o della Marca Trevigiana alle vallate romantiche delle Dolomiti. Questo Pdl darà una nuova vetrina a questi piccoli centri, troppo spesso ai margini dei normali flussi turistici e, anche per questo, a rischio spopolamento. Grazie a una nuova occasione di visibilità, per cui sarà fondamentale il coinvolgimento delle comunità locali, l’economia del territorio potrà avere occasione di un nuovo slancio. Naturalmente grande attenzione sarà data a tutto quel patrimonio immateriale, fatto da tradizioni secolari, tecniche di coltivazione o produzione gastronomica, lingue antiche che rischiano di scomparire ma che rappresentano il vero punto di forza del nostro territorio».
Rigo (LV) “Scelte incomprensibili e dannose, pronti a scendere in piazza con i lavoratori”
Venezia, 22 aprile 2021 - “Scelte incomprensibili e dannose per il Veneto e Verona, se sinistra e grillini intendono bloccare l’Italia e ridurla alla povertà non resteremo alla finestra: sono pronto a scendere in piazza al fianco di chi, da oltre un anno, è senza lavoro”.
Va giù duro il consigliere regionale Filippo Rigo, vice capogruppo di Liga Veneta per Salvini premier, sul decreto riaperture.
“Per una regione altamente vocata al turismo come la nostra – spiega il consigliere – dove ogni anno arrivano oltre 70 milioni di turisti, soprattutto stranieri, e per una provincia come quella di Verona, con la sua città d’arte, quarta in Italia per numero di visitatori, e i Lago di Garda, meta estiva di turisti italiani e tedeschi, questa scelta è un disastro e un danno enorme su tutti i fronti. Questo decreto va a favorire i nostri diretti competitor turistici e mete vicine come Spagna, Grecia e Croazia, leggendo le misure è chiaro che chi lo ha scritto non conosce la realtà del mondo del lavoro”.
“Senza contare – prosegue Rigo - che i vari parchi tematici come Gardaland e Caneva potranno riaprire solo il primo luglio e oltre alla perdita di guadagni si sommerà la difficoltà di mantenere i posti di lavoro”.
“Il nuovo decreto sulle riaperture - aggiunge il consigliere veronese - dovrebbe avere un altro nome, perché queste non possono essere considerate aperture di buon senso. Prepariamoci a vedere chiudere per sempre altri pubblici esercizi, a nuove perdite di posti di lavoro; già me lo vedo il cartello fuori dalle pizzerie nei giorni di maltempo “Chiuso per pioggia”, senza contare le discriminazioni subite dai locali senza plateatico.
“Tornano ad essere colpite duramente le attività produttive – prosegue Rigo - incomprensibile il coprifuoco fino alle 22 e i locali aperti all’aperto fino al 1 giugno, per poi riprendere al chiuso ma solo fino alle ore 18. Questo è accanimento contro i pubblici esercizi, ma anche gli spettacoli e le manifestazioni, a causa di queste decisioni, salteranno direttamente e non saranno proprio organizzate per tutta l’estate”.
“Non si riesce a capire con che logica siano state prese certe decisioni – prosegue – Le famiglie non ce la fanno più: se negli altri paesi oltre alla salute si tutelano gli interessi dei cittadini, a rimetterci nel nostro sono proprio gli italiani”.