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13 Aprile 2022
Vianello (Lega – LV): “Tour con il burchiello sul Brenta: spot eccezionale per la ripartenza turistica”  
Venezia, 12 aprile 2022 – “Il tour con il Burchiello lungo la Riviera del Brenta è uno spot eccezionale per la ripartenza del turismo veneto. Complimenti agli organizzatori della giornata di oggi che, grazie al sostegno della Regione Veneto, lungo il Brenta e tra le ville, hanno ricordato l’importanza di visitare ed investire in questa area.” Commenta con queste parole il consigliere regionale Roberta Vianello, dell’Intergruppo Lega – Liga Veneta, l’iniziativa “Ri-partiamo per il rilancio del turismo veneto - Le ville della Riviera del Brenta: percorsi fluviali conviviali”. “Già nel Luglio 2020, quando ancora il mondo stava conoscendo il dramma del Covid, la Regione Veneto si era mossa per sostenere le imprese e le aziende del settore turismo. Forse, tra tutti, quello che più di altri ha sofferto, purtroppo, le conseguenze della pandemia. Per questo motivo oggi ho aderito con entusiasmo a questa iniziativa che muove da una delibera regionale del 2020 e che si concretizza con un meraviglioso giro sul Burchiello tra le nostre ville. Il turismo rappresenta una attività economica strategica per questa area, per questo è importante continuare a lavorare, di concerto con tutte le associazioni e gli enti che anche oggi hanno collaborato ad organizzare l’evento di oggi”- conclude Vianello.
12 Aprile 2022
Centenaro (Lega-LV): «Edilizia e Superbonus, togliere l’obbligo del 30% dei lavori entro giugno anche per le case unifamiliari, così come già accade per i condomini. Approvata all’unanimità la mia mozione in Consiglio regionale»
Venezia, 12 aprile 2022 – «Grazie alle pressanti richieste del territorio e dei rappresentanti regionali, come la mozione oggi discussa, il Governo ha manifestato una disponibilità a una proroga del vincolo del 30% dei lavori entro il 30 giugno per il superbonus 110 percento sulle villette unifamiliari. Ancora però nulla è sicuro: è bene quindi mantenere viva l’attenzione sul tema anche attraverso la discussione come quella che si è tenuta oggi nell’aula consiliare». Giulio Centenaro, consigliere regionale dell’Intergruppo Lega-Liga Veneta, commenta così l’approvazione all’unanimità della mozione di cui è primo firmatario, con cui chiede di prorogare le scadenze delle agevolazioni del Superbonus al 110% anche per le abitazioni unifamiliari, così come per i condomini, per tutto il 2023 per aiutare le famiglie e sostenere al contempo le imprese edilizie. «Ricordiamo che al momento i condomini potranno usufruire di una proroga al 2023 delle agevolazioni al 110%, con una diminuzione graduale negli anni successivi, mentre un destino diverso spetta alle abitazioni unifamiliari che, in base alla normativa attuale, devono aver completato almeno il 30% dei lavori previsti entro il 30 giugno di questo anno. Una scadenza che si sta rivelando impossibile da rispettare per molti, viste le lungaggini burocratiche, la difficoltà di reperimento del materiale e l’aumento dei costi delle materie prime, e anche il carico di lavoro delle imprese edilizie. Per non perdere quindi questa opportunità di rilanciare il settore, favorendo al contempo il recupero del patrimonio edilizio ed evitando quindi un ulteriore consumo di suolo, sarebbe bene allungare i tempi, eliminando quindi la scadenza del 30 giugno e dando anche alle abitazioni unifamiliari la possibilità di usufruire dei bonus».
12 Aprile 2022
Scatto (Lega-LV): «Tribunale di Venezia, approvata all’unanimità la mia mozione per chiedere normativa e concorsi che riconoscano la sede disagiata del capoluogo lagunare. Bambini e famiglie aspettano da troppo tempo risposte dal mondo della giustizia»
Venezia, 12 aprile 2022 – «Da troppo tempo il mondo della politica e quello della magistratura denunciano una grave carenza di personale nei tribunali, sia tra i magistrati che tra gli amministrativi: è necessario intervenire con estrema urgenza per arginare i danni che questa situazione può portare nella giustizia veneziana. Un momento di grande crisi, arrivata al culmine di anni di sofferenza, che si riversa su centinaia di storie drammatiche, prime fra tutte quelle dei minori in attesa di una decisione del giudice. Gli evidenti problemi di organico, comune a tutti i tribunali del Veneto, si sommano alle criticità legate alla specificità della sede di Venezia: la scomodità, la carenza e il costo dei parcheggi, gli affitti elevati per chi decide di trasferirsi viverci. Temi centrali nella mia mozione, approvata oggi dal Consiglio regionale del Veneto, con cui chiedo di colmare la carenza di magistrati e personale amministrativo del Tribunale di Venezia». Francesca Scatto, consigliere regionale dell’Intergruppo Lega-Liga Veneta e presidente della Sesta commissione consiliare, spiega così la mozione, da lei presentata e approvata oggi all’unanimità nel corso della seduta odierna del Consiglio. «Al di là della vasta carenza di organico, purtroppo ormai talmente nota da non fare più notizia, questa grave situazione ha riverberi drammatici sulle tante famiglie in attesa di un pronunciamento del giudice dei minori. Ci sono genitori, nonni, zii, che soffrono da troppo tempo perché i servizi sociali non hanno avuto tempo (o magari anche la competenza) di prendere in carico questi casi. O magari perché qualche magistrato è talmente tanto assuefatto alla situazione da rispondere alle puntuali segnalazioni da parte degli avvocati con laconiche frasi, quali “prendo atto dell’inefficienza dei servizi”. Tutto qui, poche, stringate e insensibili parole. Evidentemente non basta vincere un concorso per avere l’attitudine a svolgere determinati lavori quando ci sono rilevanti ripercussioni sulle persone. Intanto però, mentre si prende atto della situazione, le persone soffrono. Dobbiamo sempre ricordare che dietro quei faldoni di carte ci sono volti di persone, di bambini, in attesa di una famiglia. Non possiamo più restare a guardare. Servono azioni immediate del Governo per riconoscere la specificità del nostro tribunale, magari con il riconoscimento di una indennità per “sede disagiata”, in modo tale da renderla di nuovo appetibile per personale e magistrati. O ancora appositi concorsi che permettano l’immissione di nuovo personale che possa così prendere in carico casi in attesa da troppo tempo. Ne va del futuro di tante famiglie, e soprattutto di tanti bambini».
12 Aprile 2022
Pan (Lega-LV): “Il governo sostenga le imprese agricole e della pesca colpite dalla grave crisi energetica con aiuti concreti e immediati: mozione approvata all’unanimità”
Venezia, 12 aprile 2022 - “Subito un sostegno finanziario per aiutare le imprese agricole e della pesca colpite prima dall’emergenza sanitaria, e ora dalla crisi energetica dovuta alla situazione geopolitica. L’impennata dei prezzi rischia di dare il colpo di grazia ad un settore già messo a dura prova da due anni di pandemia e ristrettezze. Non possiamo permettere che questo accada”. Così Giuseppe Pan (Intergruppo Lega-Liga Veneta) commenta la richiesta al Governo a seguito dell’approvazione all’unanimità della sua mozione in Consiglio regionale del Veneto. “Il Governo ha prorogato l’abbattimento di 25 centesimi dell’accisa – spiega Pan - su benzina e gasolio. Fino al 2 maggio, quindi, i carburanti costeranno un po' meno. Ma non basta. La guerra in Ucraina con la conseguente crisi del gas russo, hanno fatto raggiungere costi proibitivi. Pensiamo ad esempio ai pescherecci, a quelle imbarcazioni che possono arrivare a consumare anche 2.500 euro di carburante al giorno. Cifre insostenibili per gli operatori, che hanno spinto le marinerie a bloccare le uscite in mare nei primi giorni di marzo. Da una parte c’è il caro energia e il caro gasolio, dall’altro le restrizioni europee, le difficoltà burocratiche, i costi elevati, il Covid. Il settore della pesca è in grave difficoltà da mesi e bisogna correre ai ripari”. “C’è poi il comparto alimentare ed agroalimentare – prosegue Pan - che richiede ingenti quantità di energia, calore ed elettricità, per i processi di produzione, trasformazione, conservazione dei prodotti di origine animale e vegetale, per il funzionamento delle macchine e la climatizzazione degli ambienti produttivi e di lavoro. Gli aumenti toccano tutti i mezzi tecnici, dai concimi ai fitofarmaci. Una situazione che mette a rischio la tenuta economica delle imprese e impatta sulla loro capacità di investire per programmare il futuro. Questa esplosione dei costi – prosegue Pan - costringe le aziende agricole a lavorare in passivo, perché i costi superano quanto pagato agli agricoltori e allevatori per i loro prodotti. Basti pensare ai concimi, che hanno fatto registrare un +170%: oggi l’urea supera addirittura i 1.000 euro a tonnellata rispetto ai 350 euro dello scorso anno, il nitrato ammonico ha raggiunto la quota record di 1.000 euro a tonnellata e il perfosfato minerale è passato da 170 agli attuali 350 euro a tonnellata. Per gli imballaggi si registra grande ritardo per i tempi di consegna, gli incrementi colpiscono per esempio la plastica per i vasetti dei fiori, il vetro e la carta. Senza dimenticare che l'85% delle merci viaggia su gomma, e che con il caro benzina i costi per il trasporto dei prodotti è cresciuto in modo esponenziale. Dunque le aziende che non riescono a sostenere queste spese, sono costrette a chiudere. E’ proprio di ieri un articolo di stampa che racconta come almeno mille aziende agricole in provincia di Pavia stiano lavorando in perdita a causa dell’impennata dei costi aggravata dalla crisi ucraina. In Lombardia il dato arriva a 20mila aziende che per lavorare spendono più di quanto incassino. Un allarme che arriva dalla proiezione di Coldiretti sui dati del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria (Crea). Una situazione che mette a rischio la tenuta economica delle imprese e impatta negativamente anche sulla loro capacità di investire per programmare il futuro”. “Sono questi i giorni del Vinitaly – aggiunge Pan - e proprio in occasione della fiera è emersa la mancanza del vetro per le bottiglie. A causa della guerra in Ucraina, sono aumentati del 35% i costi per il vino italiano con un impatto pesante sulle aziende vitivinicole. Senza un aiuto immediato – conclude - i settori che rendono la produzione italiana un’eccellenza riconosciuta e apprezzata in tutto il mondo rischia di morire. Non possiamo assolutamente permetterlo. Servono aiuti concreti e immediati per le nostre aziende”.
11 Aprile 2022
Centenaro (Lega – LV): “Variante al Piano degli interventi a Padova: atto inopportuno alle porte delle elezioni amministrative. Sostegno e vicinanza agli ordini professionali”
Venezia, 11 aprile 2022 – “La variante al Piano degli interventi approda questa sera in Consiglio comunale a Padova. Il mio sostegno e vicinanza all'Ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori, all'Ordine degli ingegneri e al Collegio dei geometri per le preoccupazioni che hanno esternato riguardo alla variante, oltre al difficile momento che sta vivendo il settore delle costruzioni. Trovo infatti inopportuno questo intervento amministrativo, è uno strumento urbanistico che ha uno sviluppo sul lungo periodo, in un momento come questo: a poca distanza dalle elezioni amministrative e in un periodo di vicine scadenze governative per quanto riguarda il Superbonus”. Così il consigliere regionale dell’Intergruppo Lega – Liga Veneta, Giulio Centenaro, componente della Seconda Commissione in Consiglio regionale, iscritto all’ordine professionale del Collegio dei Geometri, commenta gli articoli di stampa e le posizioni dei presidenti degli ordini professionali riguardo al nuovo Piano degli Interventi. “I presidenti degli ordini professionali – prosegue Centenaro - hanno evidenziato le criticità del nuovo Piano: adottarlo in questo momento comporterebbe l'avvio del periodo di salvaguardia tra il piano urbanistico precedente e quello nuovo, quindi le pratiche edilizie che hanno in corso la sanatoria non avranno la doppia conformità e non potranno concludere l'iter, con possibili ricadute sulle pratiche in corso per il Superbonus 110%. Altro tasto dolente i crediti edilizi – conclude Centenaro - che sono l'impostazione di fondo del nuovo Piano e un ottimo strumento, peccato che al momento il loro mercato sia quasi inesistente. Non è il momento di avviare questo iter amministrativo – conclude il consigliere regionale - il rischio è infatti quello di una paralisi dell'edilizia”.
8 Aprile 2022
Sandonà (Lega-LV): «Tessera sanitaria: il governo ripristini il leone di San Marco e tutti i loghi regionali»
Venezia, 8 aprile 2022 – «Altro che Autonomia differenziata: il Governo vuole cancellare del tutto le Regioni. E lo fa partendo dai loro simboli, eliminandoli per esempio dalle nuove tessere sanitarie come si legge nel decreto ministeriale del 22 marzo scorso. Questo nonostante il sistema sanitario sia regionale. Non è una cosa di poco conto, i simboli sono importanti. Per questo chiediamo che siano ripristinati e, al riguardo, ho presentato una mozione in Consiglio regionale del Veneto». È quanto dichiara Luciano Sandonà, consigliere regionale dell’Intergruppo Lega-Liga Veneta e presidente della Prima commissione consiliare. «Con il decreto del 14 marzo 2022 pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 22 marzo 2022, “Aggiornamento del decreto 11 marzo 2004, concernente le caratteristiche tecniche della tessera sanitaria su supporto (TS-CNS)”, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha deciso una nuova veste grafica della tessera sanitaria, mentre rimangono invariate le modalità per richiederla e la durata della validità (fissata in 6 anni). Le modifiche grafiche riguardano sia la parte anteriore sia quella posteriore. E non si tratta di modifiche da poco: sparisce infatti ogni riferimento alla regione di residenza. Ciò significa, cioè, che non sarà più presente il riferimento alla Regione del Veneto né il simbolo del Leone di San Marco. Un cambiamento al quale il ministero, evidentemente, tiene molto, se l’ha ripetuto più volte nel testo del decreto, proibendo ogni “personalizzazione regionale”. La cosa strana, però, è la motivazione dietro una tale scelta: “Considerato che il Sistema TS garantisce l'interoperabilità dell'attivazione delle TS-CNS su tutto il territorio nazionale, ai fini della semplificazione delle attività ad esso relative da parte del cittadino e che pertanto non risulta più necessario riportare sul fronte della TS-CNS il logo della regione di assistenza dell'assistito”. Il ragionamento del ministero, cioè, sembra essere questo: siccome le tessere sanitarie sono utilizzabili su tutto il territorio nazionale, “non risulta più necessario” riportare il logo della Regione. A parte che le “vecchie” tessere sanitarie regionalizzate erano già valide su tutto il territorio nazionale e in Europa, come sanno molto bene le migliaia di cittadini che vengono a farsi curare in Veneto, la validità nazionale della tessera sanitaria non sarebbe stata certamente inficiata dalla presenza del simbolo della Regione. Cancellando i simboli di tutte le Regioni, il Ministero rende percepibile la direzione verso cui lo Stato italiano tende a muoversi e cioè rallentare il più possibile l’Autonomia regionale prevista dalla Costituzione. Viene da chiedersi se dietro quella che vogliono far passare per una decisione tecnica non ci sia una precisa volontà politica. Non possiamo permettere questo. Chiediamo subito che vengano ripristinati i simboli di tutte le Regioni su questi documenti sanitari che tanta importanza potranno avere in futuro».
7 Aprile 2022
Gerolimetto (Lega-LV): «Politica Agricola Comune dell’UE, siano rivisti gli obiettivi generali con un maggior sostegno ai settori cerealicolo e zootecnico. Presentata una mozione»
Venezia, 7 aprile 2022 – «È urgente modificare gli obiettivi della Nuova PAC, la Politica Agricola Comune dell’Unione Europea. Alla luce della mutata situazione internazionale, con una grave carenza di materie prime agricole influenzata prima da due anni di pandemia e poi dalla guerra in Ucraina, non possiamo ancora fare riferimento a delle finalità definite del 2018. Era un altro mondo: oggi dobbiamo tenere conto delle nuove esigenze, che hanno portato a un enorme aumento dei prezzi, tenendo in maggior considerazione i settori strategici del cerealicolo e dello zootecnico e puntando sull’autosufficienza alimentare. E, una volta aggiornati gli obbiettivi generali comunitari, il Governo deve rivedere il Piano strategico nazionale, presentato in Commissione europea per approvazione a fine dicembre 2021, fornendo un maggiore sostegno a questi settori essenziali». A chiederlo, con una mozione depositata in Consiglio regionale del Veneto, è il consigliere regionale dell’Intergruppo Lega-Liga Veneta Nazzareno Gerolimetto. «È bene ribadire – spiega Gerolimetto - che la PAC attua interventi di sostegno al reddito attraverso pagamenti diretti per garantire la stabilità dei redditi e ricompensare gli agricoltori per un’agricoltura rispettosa dell’ambiente, misure di mercato per far fronte a congiunture difficili e misure di sviluppo rurale con programmi nazionali e regionali per rispondere alle esigenze e alle sfide specifiche delle zone rurali. L’Unione Europea ha definito gli obiettivi della Nuova PAC, ma ormai sono passati quasi quattro anni. In questo periodo, il mondo si è stravolto: il Covid prima, poi la crisi ucraina, hanno completamente cambiato le esigenze. Ci siamo resi conto di essere estremamente vulnerabili in alcuni settori, primo fra tutti l’autosufficienza alimentare, potendo ormai reperire solo a prezzi altissimi e in ogni caso in quantità enormemente ridotta, beni di consumo primario come i cereali, il grano, il mais, i fertilizzanti, il gasolio agricolo, il gas. È quindi arrivato il momento di fare i conti con la realtà, e di aggiornare finalmente gli obiettivi della PAC, che ricordiamo sarà valida fino al 2027, dando maggiore priorità a settori strategici come quello cerealicolo e zootecnico e puntando sull’autosufficienza. Inoltre ogni Stato membro deve individuare le proprie esigenze specifiche e mettere a punto un Piano Strategico Nazionale con gli interventi che ritiene più efficaci per il conseguimento degli obiettivi. La Regione del Veneto ha contribuito alla programmazione nazionale con il quadro strategico veneto, istituendo il Tavolo regionale di partenariato PAC2030. Le proposte, appunto, sono confluite nel Piano che è stato sottoposto dal ministero all’approvazione della Commissione a fine dicembre 2021. Siamo però ancora in tempo per modificare gli obbiettivi proposti: sarebbe quindi bene farlo, prevedendo un maggiore sostegno al cerealicolo e zootecnico per aiutare i nostri produttori che svolgono un ruolo essenziale per la popolazione in quanto producono il cibo essenziale per tutti noi».
6 Aprile 2022
Edilizia scolastica, Favero: “La nostra mozione per scongiurare il blocco degli interventi di edilizia scolastica”
Venezia, 6 aprile 2022 - “Una delle grandi emergenze nazionali è quella della qualità, della manutenzione e della messa a norma del patrimonio edilizio scolastico, anche perché l’Italia è un Paese che si caratterizza per il fatto di essere molto esposto al rischio sismico. I rincari nei costi delle materie prime rischiano di bloccare i cantieri degli enti locali. Bisogna che il Governa intervenga”. Questo il commento del consigliere regionale Marzo Favero, dell’Intergruppo Lega – Liga Veneta.  Nei giorni scorsi in provincia di Treviso il problema è stato sollevato dalla stampa locale che ha raccolto le istanze dei rappresentanti istituzionali del territorio, ma proprio su questo argomento i consiglieri regionali Marzio Favero, Marco Zecchinato e Giulio Centenaro avevano già depositato una mozione che è stata approvata all’unanimità dal Consiglio regionale in data 29 marzo. “Tre Ministeri, il MEF, il MIUR e il MIT – spiega Favero - hanno varato due Piani triennali per finanziare interventi nell’ambito dell’edilizia scolastica, Piani triennali che riguardano il 2015-2017 e il 2018 - 2020. Molti Enti locali, Province e Comuni, hanno partecipato. Ma qual è il problema che si sta creando? L’aumento dei costi delle materie prime sta mettendo in difficoltà tanto i Comuni, che sono già arrivati a mettere in cantiere le opere quanto i Comuni che stanno chiudendo la progettazione definitiva e vorrebbero andare a bando perché i valori economici evidentemente si sono profondamente modificati. “Una situazione destinata a implodere – prosegue Favero - se non si interviene con urgenza, per questo con i consiglieri Marco Zecchinato e Giulio Centenaro abbiamo presentato una mozione che è stata approvata all'unanimità dal Consiglio regionale, dal titolo: “Edilizia scolastica: adeguare i finanziamenti all’aumento dei costi delle materie prime e prorogare i termini di chiusura lavori”. “Le difficoltà ci sono state segnalate in particolare dagli amministratori locali ed è urgente intervenire per fronteggiare il problema: sono molti i comuni in Veneto che hanno già avviato i lavori su progetti di opere pubbliche sostenuti da contributi nazionali o regionali, riguardanti sia il settore scolastico, sia le opere pubbliche in generale, ma l’attuale difficoltà di reperimento e consegna dei materiali comporta inevitabili ritardi nell’esecuzione dei lavori e, di conseguenza, nella chiusura e rendicontazione degli stessi. Ritardi che non sono attribuibili ai beneficiari dei contributi, eppure sono loro a rischiare di non poter rendicontare nei termini stabiliti e di conseguenza vedersi revocare il contributo concesso”. “Con questa mozione – prosegue il consigliere - impegniamo la Giunta regionale ad attivarsi con i Ministeri competenti in merito all’iter dei progetti ammessi ai finanziamenti, per valutare l’impatto dell’aumento dei costi delle materie prime sugli interventi. Inoltre, ad interrogare gli stessi Ministeri competenti sulla possibilità di integrare i finanziamenti originari, così da permettere di fronteggiare l’aumento dei costi e consentire la concreta e completa attuazione dei progetti approvati, anche avvalendosi delle risorse previste dal PNRR”. “Infine – conclude il consigliere - autorizziamo una proroga ragionata ai termini dei bandi e della chiusura dei lavori previsti, e un'automatica proroga dei termini di rendicontazione, sulla base di una motivata richiesta dei Comuni, così da non rischiare di perdere il contributo”.
6 Aprile 2022
Brescacin (Lega-LV): «Parole offensive da De Luca sulla sanità veneta: valuti con obiettività la situazione di casa sua, prima di criticare gli altri. Sono i pazienti stessi a decretare la buona qualità dei nostri ospedali»
Venezia, 6 aprile 2022 – «Parole sconcertanti e offensive quelle arrivate dal presidente della Regione Campania De Luca. Prima di andare ad attaccare la sanità veneta, il governatore campano dovrebbe fare un esame di coscienza e analizzare a mente fredda quella che è la situazione della sua sanità. Hanno i conti in ordine? I loro ospedali sono attrattivi? Sinceramente, guardando i numeri, non penso. A questo punto, mi viene da pensare che ha la coda di paglia e che ha bisogno di trovare giustificazioni là dove giustificazioni non possono essercene». Sonia Brescacin, consigliere regionale dell’Intergruppo Lega-Liga Veneta e presidente della Quinta commissione Sanità, risponde così alle parole del presidente della Regione Campania pubblicate oggi sui quotidiani. «Non siamo noi a voler difendere a spada tratta la nostra sanità. I nostri medici, i nostri operatori, i nostri ospedali non hanno bisogno di un avvocato d’ufficio. Basta andare un po’ indietro con la memoria fino a qualche anno fa, alla situazione pre-pandemia, citare i dati, quelli non possono mentire. E i dati ci dicono, appunto, che, per esempio, nel 2017 la Regione del Veneto aveva una compartecipazione al gettito dell’Iva pari a 692 milioni, là dove la Campania ha un segno negativo di -3.072 milioni di euro. E se il Veneto, nello stesso anno, concorreva alla solidarietà interregionale con 141 euro pro capite, mentre la Campania è debitore di 526 euro per abitante. Ricordo poi al governatore che tra il 2010 e il 2019, poi, il Veneto ha “accumulato” un avanzo pari a 233 milioni di euro, come ben si vede dal risultato di esercizio sanitario, là dove la Campania ha un disavanzo di 553 milioni di euro. Ma, del resto, sono gli stessi pazienti a incoronare la sanità veneta, scegliendola ogni giorno. Nel 2018, per esempio, sono stati effettuati oltre 40mila ricoveri di pazienti provenienti da altre regioni, il che ha portato il saldo ricoveri tra mobilità attiva e passiva dei pazienti a un -10.415, contro un saldo ricoveri campano paro a un +38.879. La Campania è l'ultima regione per saldo di ricoveri e mobilità passiva, nessun’altra ha così tanti cittadini che scelgono altre sanità. Ma, del resto, la qualità della sanità veneta è riconosciuta in continuazione a livello nazionale, se da tanti anni a questa parte il Veneto risulta tra le 5 regioni benchmark per il riparto del Fondo sanitario 2022 scelte dal ministero della Salute. E l’ultima valutazione è stata fatta poco più di un mese fa, a inizio marzo. A conti fatti, quindi, prima di criticare la sanità veneta, De Luca dovrebbe guardare quella di casa propria. Ma lo avverto, quello che troverà potrebbe non piacergli».  
6 Aprile 2022
Favero (Lega-LV): «Scioglimento dei gruppi neofascisti, la risoluzione era legittima e rispondente alla Costituzione. Male l’uscita dall’aula di Fratelli d’Italia»
Venezia, 06 aprile 2022 – «Ieri, in chiusura della seduta del Consiglio regionale, il gruppo di FdI ha ritenuto di lasciare l’aula al momento della votazione della risoluzione presentata dalla consigliere Elena Ostanel e altri, volta a chiedere, dopo l’aggressione della sede della C.G.I.L a Roma, avvenuta il 9 ottobre 2021, lo scioglimento delle formazioni politiche neofasciste. La proposta non solo era pienamente legittima nei contenuti, ma altresì rispondente al dettato costituzionale, che nelle disposizioni transitorie e finali vieta la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista». Marzio Favero, consigliere regionale dell’Intergruppo Lega-Liga Veneta, interviene con queste parole su quanto accaduto ieri nell’aula del Ferro-Fini nel corso della seduta del Consiglio regionale del Veneto «Mi spiace di non essere stato presente. Dopo un anno e mezzo di frequenza continuativa, proprio ieri ho dovuto lasciare l’assemblea, poco prima della conclusione, per recarmi a Oderzo, ove ero atteso come relatore al convegno dedicato all’amico sociologo Ulderico Bernardi, scomparso un anno fa, al quale tanto deve la Comunità veneta in ordine alla riscoperta della propria identità culturale di matrice popolare. Peccato, perché avrei preso la parola per invitare i colleghi di FdI, con i quali il rapporto è cortese e all’insegna del rispetto reciproco, a rimanere in aula e a votare a favore. La risoluzione non era una trappola ordita per mettere a disagio il partito più a destra presente in Consiglio regionale. Si richiamava ai fatti accaduti a Roma, che sono gravi e non vanno sottovalutati. E quand’anche vi fosse stata della malizia, bisognava non inciampare nella provocazione – se ritenuta tale». «Qualcuno potrebbe ribattere che la politica oggi, con tutte le emergenze che vi sono, non dovrebbe attardarsi con cose inattuali come il fascismo. Purtroppo – continua il consigliere - non è così. Se il nazismo e il comunismo sono morti e sepolti in quanto ideologie totalitarie rivelatesi fallimentari e disumane, questo non vale per il fascismo, perché esso – salvo per l’idolatria dello stato-nazione – non gode di una weltanschauung vera e propria, una “visione del mondo”, e si risolve piuttosto, come notavano Umberto Eco e Guido Bergamo, in una deformazione del carattere in senso autoritario che tende a ripresentarsi ciclicamente nella storia. Tale deformazione consiste nella pretesa che le proprie idee si debbano imporre alla realtà, invece di essere contrattate nell’esperienza assieme agli altri, come avviene in democrazia. I tristissimi e luttuosi fatti della guerra di aggressione all’Ucraina dimostrano come la mala pianta del nazionalismo e dell’autoritarismo, che esprimono in cifra il fascismo, è ancora viva in Europa non solo a livello di minoranze estremiste». «Vi sono valori fondanti della democrazia non contrattabili, come l’antifascismo, che nelle assemblee legislative, anche regionali, devono essere condivisi da tutti i gruppi politici, anche di destra. La fiamma della nostalgia per un’epoca di miseria politica e morale va definitivamente spenta, anche nei simboli di partito. Ai sindaci, all’atto dell’insediamento, si chiede di giurare sulla Costituzione, nata dal movimento resistenziale ed espressione dell’emancipazione degli strati popolari. Forse – conclude Favero -, il giuramento dovrebbe essere esteso a tutti i politici».