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13 Maggio 2021
Maino e Giacomin (ZP): «Respinta dal Governo la richiesta di sostegno economico del Comune di Vicenza per il bomba day. Una decisione davvero inconcepibile»
Venezia, 13 maggio 2021 – «Martedì, nel corso della seduta del Consiglio regionale, è stata approvata una nostra mozione nella quale chiedevamo al Governo di farsi carico dei costi dell’operazione di disinnesco per il bomba day di Vicenza dello scorso 2 maggio. Nella mozione abbiamo indicato la cifra preventivata dal Comune di Vicenza per il peggiore dei casi, 500mila euro. Fortunatamente dall’amministrazione comunale sono stati spesi “solo” 60mila euro. Ciò non toglie, però, che per la nostra città si sia trattato di costi estremamente onerosi. Eppure il Governo ha respinto la richiesta della città e  di fatto, ha risposto alla città di Vicenza di arrangiarsi. Inconcepibile». A dirlo sono Silvia Maino e Stefano Giacomin, consiglieri regionali del Gruppo Zaia Presidente. «Quello che non si è valutato, inoltre, è che ad essere stati coinvolti da quell’operazione sono state anche le aziende di distribuzione di luce, acqua, gas, che hanno dovuto sospendere l’erogazione e poi riattivare gli allacci, ma anche Trenitalia e RFI che hanno dovuto cancellare treni e organizzarsi con corse di bus sostitutivi. Una spesa enorme che queste imprese dovranno affrontare da sole. Assurdo davvero, quindi, che il Governo non abbia ritenuto di dover rifondere gli enti coinvolti. Abbiamo pertanto ritenuto opportuno coinvolgere i parlamentari della Lega vicentini per una definizione della problematica anche nelle opportune sedi romane».
13 Maggio 2021
Discarica di car fluff a De Morta, Rigo (LV): “Dove vi sono eccellenze gastronomiche non si può aprire una discarica di rifiuti speciali”
“Dove si coltivano eccellenze gastronomiche non si può realizzare una discarica di rifiuti speciali”. E' il commento e la sintesi della mozione depositata dal vicecapogruppo di Liga Veneta per Salvini premier in Consiglio regionale, Filippo Rigo. Nel territorio di Sorgà, in provincia di Verona, in località De Morta, è stata avanzata la proposta di realizzare un sito di stoccaggio di rifiuti particolari, di car fluff, “che dovrebbe costituire il bacino – spiega Rigo - per tutto il Nord Italia per gli scarti derivanti dal riciclo delle auto”. La zona individuata è a spiccata vocazione agricola – ricorda il consigliere - vi vengono coltivate eccellenze agroalimentari come il riso e il radicchio, entrambi Igp, e sono presenti allevamenti di maiali e avicoli”. “Il progetto è al vaglio dei tecnici della Regione del Veneto – spiega Rigo – ma con questa mozione cerchiamo di andare a monte del problema”. La mozione infatti impegna a Giunta regionale ad intraprendere iniziative “volte a modificare il principio, sancito dalla legislazione statale, della libera circolazione dei rifiuti speciali, puntando all'autosufficienza regionale anche in questo ambito”. Inoltre, a promuovere iniziative a livello statale “che permettano alle Regioni di non consentire ingressi di rifiuti speciali in quantitativi superiori rispetto agli attuali – spiega il vicecapogruppo - o che comunque necessitino di ampliamenti degli impianti di smaltimento già presenti e autorizzati sul territorio regionale”. “Ci troviamo in queste condizioni – prosegue Rigo - anche per una politica cieca dell’Ue che da una parte impone il blocco dei diesel Euro 4 e dall’altra si lava le mani delle conseguenze, non curandosi di dove saranno smaltiti questi mezzi”. Nel testo della mozione è spiegato nel dettaglio cosa sia il “car fluff”, cioè “il prodotto di rifiuto non metallico derivante dalla frantumazione della carcassa del veicolo dismesso dopo le operazioni di messa in sicurezza, l’attività di demolizione e, per quanto fattibile, le operazioni di trattamento per la promozione del riciclaggio. “Si tratta di una tipologia di rifiuto molto eterogenea – si legge nella mozione - composto da un mix di materiali, tra cui plastica, gomma, vetro, fibre tessili, vernici, oli, lubrificanti, carta e cartone, che rappresenta circa il 25-30% del peso dell’intero veicolo”.
13 Maggio 2021
Commissione d’inchiesta, Villanova (ZP): “genoma di Vo’ in un cassetto per un anno, commissione pubblica per rispetto dei Veneti
“E’ sconcertante scoprire oggi che il Veneto poteva avere a disposizione, già un anno fa, un patrimonio di conoscenza scientifica inestimabile per la guerra contro il Covid”. Interviene così il capogruppo di Zaia Presidente in Consiglio regionale, Alberto Villanova, in seguito alle dichiarazioni della dottoressa Antonia Ricci sul sequenziamento del genoma del virus che sarebbe rimasto in un cassetto per un anno. “Il Direttore generale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, Antonia Ricci – spiega Villanova - nei giorni scorsi si è chiesta perché il sequenziamento del genoma, effettuato sui campioni prelevati a Vo’ un anno fa, è rimasto in un cassetto fino al 24 febbraio di quest’anno, quando è stato depositato nei database pubblici. Una legittima domanda, inquietante per la sua importanza, che merita una risposta. Il responsabile di quel tracciamento ha il dovere, morale e professionale, di rispondere. Io pretendo lo faccia di fronte a tutti i Veneti, in Commissione d'inchiesta, perché i cittadini hanno il diritto di conoscere la verità, come sono andate le cose. Il Pd – prosegue il capogruppo - concorda o preferisce che la verità resti ancora nascosta?” "Il Veneto poteva avere un’importante base di partenza – aggiunge Villanova - quella del sequenziamento del virus, un’arma importante nella guerra che da un anno siamo costretti a combattere: il mondo scientifico si nutre di scoperte e dati empirici, perché il sequenziamento non è stato subito condiviso? Il responsabile del tracciamento a Vo’ – continua il capogruppo - ha il dovere di spiegare come stanno le cose. Si tratta di una notizia molto importante e da Veneto, prima che da consigliere regionale, esigo che i fatti vengano chiariti nel corso della Commissione d'inchiesta, quella di cui il Pd rivendica la paternità. Non a Report, non senza confronto e contraddittorio, ma nelle sedi istituzionali e che il tutto venga messo a verbale, di fronte ai Veneti. Pretendiamo la massima trasparenza, i Veneti lo chiedono. Il Pd è d'accordo o ancora no?"- conclude Villanova
13 Maggio 2021
Cestari (LV): «No a nuove trivellazioni al largo del Polesine: il nostro territorio deve essere tutelato, e non messo a rischio»
Venezia, 13 maggio 2021 – «Non ha senso parlare di Agenda 2030 e di Green deal europeo e, contemporaneamente, autorizzare nuovi impianti estrattivi di trivellazione dell’Adriatico, proprio di fronte alle nostre coste. È un controsenso: il Governo, coordinando anche i Comuni del Polesine, deve cancellare i progetti di trivellazione e stoccaggio, preservando il delicato ecosistema dell’Adriatico». A dirlo è Laura Cestari, consigliere regionale del Gruppo Liga Veneta per Salvini premier, che insieme alla collega Simona Bisaglia (Zaia Presidente) ha presentato una mozione al riguardo. «Il nostro Delta del Po è un paradiso fragile e delicato – continua Cestari – che ospita molte specie di animali diversi, dal delfino alla tartaruga, e che è già messo in pericolo dal fenomeno irreversibile della subsidenza. Nel corso del XX secolo i pozzi di trivellazione sono aumentati a dismisura, passando dai 13 del 1935 ai 1424 del 1959. E oggi, se da una parte si parla di energie rinnovabili, eliminazione delle emissioni e di sostenibilità ambientale, scopriamo che tra i primi decreti a firma dei ministri per la Transizione ecologica Cingolani e della Cultura Franceschini c’è quello per il via libera alla valutazione di impatto ambientale per il rinnovo di dieci concessioni e per la messa in produzione di nuovi impianti estrattivi. Il Veneto e tutta l’area del Delta del Po non possono accettare nulla che rischi di provocare danni irreparabili a un territorio che dovrebbe solo essere tutelato e valorizzato sul piano ambientale e turistico».
13 Maggio 2021
Pan (LV): “Oggi più che mai l’Italia ha bisogno di medici: il Governo abolisca il numero chiuso al corso di laurea e aumenti i posti di specializzazione”
“Oggi più che mai l’Italia ha bisogno di medici: il Governo abolisca il numero chiuso all’università di Medicina e aumenti i posti di specializzazione”. A chiederlo con una mozione è il capogruppo di Liga Veneta per Salvini premier in Consiglio regionale, Giuseppe Pan. “Un tema sul quale eravamo già intervenuti – prosegue il capogruppo - e che oggi, a fronte dell’emergenza sanitaria in corso, assume ancor più rilevanza. Come spiegato dal presidente Zaia durante l’ultima Commissione Sanità – prosegue Pan - nel corso dell’ultimo anno sono stati assunti 5.068 dipendenti del Servizio Sanitario regionale, di cui 1939 medici, 1902 infermieri e 782 operatori socio sanitari. Uno sforzo importante per la Regione del Veneto, ma ne occorrono ancora di più”. “Il numero programmato per l’accesso alla laurea in Medicina e Chirurgia – ricorda Pan - ma anche in veterinaria, in odontoiatria e nelle professioni sanitarie, istituito dalla legge n.264 del 1999, è ormai superato: il problema della carenza cronica di operatori sanitari va affrontato subito e a monte, proprio da quel sistema di selezione. Oggi stiamo pagando l’erronea programmazione ministeriale degli scorsi anni”. “La crisi pandemica – aggiunge il capogruppo – ha resto ancor più evidenti tutti gli effetti negativi delle restrizioni all’accesso ai corsi di laura in ambito sanitario e dell’insufficiente dotazione di risorse per le borse di studio delle specializzazioni. Questo “numero chiuso” ha prodotto conseguenze negative per il sistema universitario che già presenta un numero complessivo di laureati inferiore a quello degli altri Paesi europei. E’ anche uno dei motivi per cui paghiamo lo scotto della “fuga di cervelli” all’estero”. “Dal 2013 il numero dei contratti per la formazione specialistica – ricorda Pan - è inferiore a quello dei medici laureati e abilitati, oltre che al fabbisogno espresso dalle Regioni. E’ un sistema che ormai sta implodendo, basti pensare che i neo laureati esclusi, ritentano il concorso negli anni successivi, ma in questo modo aumenta progressivamente sia il numero dei candidati che il numero degli esclusi dalla formazione specialistica. Un numero destinato ad aumentare creando quell’ “imbuto formativo” che di anno in anno si restringe. Ogni anno circa 1500 laureati restano “ingabbiati” nel limbo formativo in Italia e si trasferiscono in altri Paesi europei o addirittura oltreoceano per accedere a corsi di specializzazione”. Secondo lo studio “Programmazione del fabbisogno di personale medico regionale, proiezioni per il periodo 2018-2025: curve di pensionamento e fabbisogni specialistici nelle singole Regioni italiane” realizzato dall’Anaao Assomed e ripreso nella mozione, la carenza di specialisti dipendenti del Servizio sanitario nazionale è valutabile in 16.700 posti entro il 2025. “I contratti di formazione che il Governo ha finanziato per il 2020 sono stati di 8.300 borse di specializzazione – prosegue il capogruppo - a fronte di un reale bisogno di almeno 11 mila borse di specializzazione mediche: insufficienti”. La mozione presentata da Pan impegna la Giunta regionale a intervenire presso il Governo affinché “siano abrogate le disposizioni in materia di numero programmato per l’accesso ai corsi universitari di cui agli articoli da 1 a 5 della legge 264 del 1999”. Inoltre, ad incrementare le borse di studio di specializzazione “Necessarie per aumentare la capacità formativa – conclude il capogruppo – e quindi garantire nuove energie a tutto il servizio sanitario”.
13 Maggio 2021
Coprifuoco, Vianello e Michieletto (ZP): turismo Veneto in ansia, urgente intervenire prima che sia troppo tardi
“Le parole di apertura verso una revisione del coprifuoco che arrivano da Roma fanno ben sperare. Ora però, bisogna fare presto, e fare il massimo: perché i dati degli operatori ci dicono chiaramente come i turisti stranieri stanno mandando disdette. E senza turisti, siamo tutti più deboli”. I consiglieri veneziani Roberta Vianello e Gabriele Michieletto (Zaia Presidente) intervengono così per commentare le ultime notizie sul coprifuoco e il grido di dolore lanciato dalle associazioni di categoria degli albergatori. “La notizia delle bandiere blu per alcune località del veneziano è senza dubbio importante e positiva. Ma se poi le spiagge rimangono chiuse, le bandiere sventolano solo per la gloria. Per questo è fondamentale rivedere l’orario del coprifuoco, un limite stringente e pesante soprattutto per le località balneari che di turismo vivono. I dati delle disdette, in questo senso, che giungono dagli albergatori sono drammatici. Il Veneto non vuole rinunciare al turismo, per questo auspichiamo che si arrivi presto ad una revisione di questo paletto prima che le nostre strutture ricettive di pieghino alle drammatiche conseguenze del Covid”,  - chiudono i consiglieri.
12 Maggio 2021
Villanova (ZP): “Strano balletto delle opposizioni, sono chiaramente in difficoltà”
“Chiedono una Commissione d’inchiesta sulla gestione della pandemia, ma non la vogliono su tutto il periodo della pandemia. Dicono di voler informare i veneti, ma si offendono se proponiamo di rendere pubblica la seduta. E’ uno strano balletto quello delle opposizioni, che denota una chiara agitazione e difficoltà nell’affrontare la situazione che hanno creato e che, dopo le spiegazioni dei tecnici in Commissione Sanità, faticano a sostenere”. Interviene così il capogruppo di Zaia Presidente Alberto Villanova dopo le dichiarazioni dei consiglieri di minoranza in Consiglio regionale. “La loro Pda (proposta di deliberazione amministrativa) aveva delle gravi mancanze – riprende Villanova - lacune che avrebbero reso inutile il lavoro stesso della Commissione, perché non è possibile analizzare la gestione di un’emergenza sanitaria valutandone solo una parte, senza avere le basi, senza verificare quanto accaduto durante la prima ondata, quando il virus è arrivato. Sono interessati solo alla seconda fase dell’epidemia, ma nemmeno a tutta, dal 1 ottobre al 31 dicembre, tralasciando anche i mesi successivi in cui i contagi hanno iniziato a calare. Ma senza il prima e il dopo, senza un confronto sui dati e senza una verifica a 360 gradi, a quali risultati avrebbe potuto giungere la Commissione?” “Sono chiaramente in difficoltà – prosegue il capogruppo – ci accusano di spettacolarizzazione quando oggi chi ha tenuto la conferenze stampa avrebbe dovuto impegnarsi in Commissione per lavorare proprio sulla Pda: è chiaro che non sono interessati a nient’altro che uscire sui giornali, come quando hanno abbandonato l’aula consiliare in segno di protesta”. “Parlano di “sopruso” da parte nostra, perché per loro la Commissione d’inchiesta è una sorta di giocattolo che temono di perdere, una palla da lanciare dove preferiscono, mentre il nostro è un approccio diverso, che punta all’indagine su basi scientifiche e non può prescindere dai dati e da tutte le fasi della pandemia. D’altra parte estrapolare dai contesti solo le parti che fanno comodo sta diventando un’abitudine delle opposizioni, come già accaduto con lo studio di Crisanti – aggiunge Villanova – e sempre quando riescono, almeno, a citare lo studio giusto”. “Siamo felici di constatare – conclude Villanova – che alcuni esponenti della minoranza oggi in Commissione si siano dissociate dal Pd per accettare di convocare la Commissione d’inchiesta a porte aperte”.
12 Maggio 2021
Sandonà (ZP): «Gestione dell’emergenza Covid: la sinistra chiede di secretare? Parli invece la scienza, nazionale ed internazionale, in una commissione d’inchiesta pubblica»
Venezia, 12 maggio 2021 - «Il Partito Democratico getta fango sull’operato della Regione del Veneto e della sua sanità, salvo poi nascondere la mano e chiedere di secretare i lavori della commissione speciale d’inchiesta, da loro proposta. Ma non ci faremo trascinare nella polemica: ben venga l’inchiesta regionale sulla gestione della pandemia da SARS-COV2, ma sia fatta chiarezza fino in fondo nel rispetto del diritto dei cittadini ad essere informati». A dichiararlo è Luciano Sandonà (Zaia Presidente), presidente della Prima commissione consiliare, organo dove oggi è in discussione la proposta. «Il PD evidentemente, alla prova dei fatti, non ha il coraggio delle proprie idee – continua Sandonà -. Non vuole che gli interventi in commissione ed in Consiglio siano pubblici? Una posizione paradossale, di chi specula sulla tragedia della pandemia, ma senza assumersi alcuna responsabilità pubblica davanti ai cittadini. Invece chiederemo al Consiglio che la commissione d’inchiesta sia accessibile a tutti i cittadini ed alla stampa, senza filtri, secondo un dovere di trasparenza e informazione che è diritto di tutti i veneti. Proponiamo anche di estendere l’inchiesta all’intero periodo Covid, non solo agli ultimi mesi come chiede la sinistra; chiameremo a testimoniare i più autorevoli scienziati italiani e non è escluso che chiederemo l’intervento anche degli studiosi inglesi delle università di Harvard, Oxford e Liverpool che hanno diffuso nei giorni scorsi un’importante ricerca che illustra che, in un'ottica di sanità pubblica, la diagnosi di riferimento non è rappresentata dal tampone molecolare, bensì dal test rapido. Risponderemo così con i fatti ad una sinistra che vorrebbe scienza e medicina al servizio della più becera strumentalizzazione politica”.
12 Maggio 2021
Dolfin (LV): “Chiediamo maggiori tutele per chi lavora in mare”
“Ancora una volta i nostri “pescatori Italiani” sono vittime di attacchi gratuiti da parte di imbarcazioni straniere in acque internazionali. Prima il peschereccio “Aliseo” colpito dagli spari di una motovedetta libica, ieri è stato il turno del peschereccio “Giancalone”, oggetto di uno speronamento a regola d’arte oltre che di lanci di pietre e fumogeni da imbarcazioni turche”. Così interviene sulla questione il consigliere regionale Marco Dolfin (Liga Veneta per Salvini pemier), recentemente nominato Capo dipartimento Pesca per il partito in Veneto. “Sembra di essere ritornati indietro nel tempo - prosegue Dolfin - quando nei mari vigeva solo la legge del più forte e combattevano flotte di pirati, bucanieri e corsari con il Mediterraneo teatro di scontri e battaglie. E’ ormai evidente che occorrono maggiori tutele verso chi lavora in mare, assicurando giocoforza la sicurezza e l’incolumità personale". "Per questo siamo a chiedere un maggior impegno da parte del Governo italiano - prosegue il consigliere - e soprattutto dalla Comunità Europea, per accendere i riflettori e rendere protagonista questo importante comparto produttivo, la pesca, nei tavoli diplomatici internazionali. Non vi sono scuse - conclude Dolfin - bisogna attivare al più presto delle misure di tutela: gli episodi che stanno accadendo ai danni degli italiani in mare, sempre più frequenti, dimostrano tensioni che non possono essere sottovalutate e sulle quali non possiamo abbassare la guardia”.
12 Maggio 2021
Centenaro (ZP): «La Giunta regionale informi i Comuni del Veneto di tutte le opportunità per usufruire del bonus facciate e riqualificare le nostre città»
Venezia, 12 maggio 2021 - «La Regione del Veneto ha fatto del recupero e della rivalorizzazione del patrimonio edilizio esistente uno dei suoi principali obiettivi, per sostenere l’edilizia ed evitare al contempo l’ulteriore consumo del suolo. Perché questo sia possibile, è importante sfruttare tutti gli strumenti che la legislazione mette a disposizione dei cittadini, compreso il cosiddetto “Bonus facciate”, la possibilità di accedere ad agevolazioni fiscali consistenti nella detrazione d’imposta del 90% delle spese sostenute per il recupero o restauro della facciata in determinate zone. Parliamo di quelle classificate come A e B dal decreto ministeriale 1968/1444: le zone cittadine che rivestono interesse storico e le zone di completamento - edilizia residenziale consolidata. Pochi sanno, però, che non sono solo queste zone ad avvantaggiarsi del bonus, ma anche quelle attigue e assimilabili. Ho quindi presentato una mozione per impegnare la giunta regionale ad attivarsi per informare tutti i Comuni del Veneto della possibilità di dichiarare l’assimilazione delle zone A e B di zone omogenee, anche se classificate diversamente. Questo permetterà ai cittadini di accedere con più facilità alle agevolazioni e alle nostre città di diventare sempre più belle». Ad annunciarlo è Giulio Centenaro, consigliere regionale del Gruppo Zaia Presidente. «Ricordiamo che l’attrattività di un territorio dipende molto dalla qualità del contesto urbano. La cura dell’arredo e degli immobili è fondamentale per contribuire alla vivibilità e al senso di sicurezza che un territorio trasmette, con evidenti ripercussioni sulla qualità di vita delle persone. È importante, quindi, divulgare tale opportunità, dal momento che molti cittadini, e anche alcuni amministratori comunali, non ne sono a conoscenza».