Cavinato (Lega-LV): «Chiusura dei Punti Blu nella rete autostradale: presentata una mozione per continuare a garantire un servizio efficiente ai cittadini»
Venezia, 1 aprile 2022 - «In tutta Italia, e il Veneto non fa eccezione, si sta rilevando una tendenza di degli enti gestori delle reti autostradali alla chiusura dei Punto Blu e più in generale dei Centri di assistenza autostradale, accelerata talvolta dall’epidemia da Covid-19 e dall’adozione delle misure restrittive di contenimento del contagio, nel tentativo di ovviare alle ricadute negative sul traffico autostradale in tempo di pandemia. Ciò comporta un rischio, per gli utenti delle autostrade, di ricevere un’assistenza minore o addirittura insufficiente. Per questo ho presentato una mozione per chiedere alla Giunta di attivarsi con il Governo e la società “Autostrade per l’Italia S.p.A.” affinché siano affrontate le criticità rilevate nella Regione del Veneto, garantendo una maggiore efficienza dei servizi telematici finora erogati dai Punto Blu, nonché a promuovere forme di cooperazione tra il Gruppo Telepass e gli istituti finanziari convenzionati, per assicurare ai cittadini maggiori informazioni e servizi, conseguenti alla chiusura dei Punto Blu». Elisa Cavinato, consigliere regionale dell’Intergruppo Lega-Liga Veneta, presenta così la mozione da lei depositata in Consiglio regionale del Veneto questa mattina.
«Ricordiamo che i Punto Blu, distribuiti lungo tutta la rete autostradale nazionale, sono dei punti vendita e assistenza per il cittadino. Rappresentano un’importante interfaccia per chiunque usufruisca del servizio autostradale, supportando l’automobilista in caso di problemi o di particolari necessità, come per esempio la stipula di un contratto telepass o l’inoltro di reclami e segnalazioni. Attualmente i Centri di assistenza per l’utente che usufruisce della rete autostradale dislocati nel territorio della Regione del Veneto ammontano a sette, sei dei quali siti nella rete autostradale delle società “Autostrada Brescia-Verona-Vicenza-Padova S.p.A”, “C.A.V. S.p.A. Concessioni Autostradali Venete”, “Autovie Venete S.p.A.”, ed “Autostrada del Brennero S.p.A.”. Per quanto riguarda la rete autostradale della società “Autostrade per l'Italia S.p.A.”, ad oggi risulta attivo nella Regione del Veneto il solo Punto Blu di Treviso Nord, in virtù della recente chiusura del Punto Blu di San Pelagio Ovest (Padova). La chiusura dei Punto Blu in tutta Italia è stata denunciata anche dalle conseguenti proteste delle associazioni sindacali locali, che ne hanno invece additato la causa a meri scopi speculativi, oltre agli inevitabili problemi riconducibili agli esuberi ed al ricollocamento del personale. Non si possono privare i cittadini di un servizio così utile, né si può mettere a rischio il futuro lavorativo delle persone che lavorano a questi presidi».
Villanova (Lega-LV): «Stop dall’Ue al falso Bolgheri: basta con le etichette copia e incolla, la concorrenza sleale verso il Prosecco deve finire»
Venezia, 31 marzo 2022 – «Lo stop dell'UE al presunto Bolgheri prodotto in Bulgaria è un successo nell'immediato per tutto il Made in Italy e, in prospettiva, per il nostro Prosecco. Siamo stanchi di Paesi che pensano di potersi approfittare di secoli di storia e duro lavoro dei produttori italiani, sfruttandone il nome e copiandone i marchi. Così come è stato bloccato il marchio Bolgaré, l’Europa dovrà fermare anche il riconoscimento del Prosek croato». Sono queste le parole del Presidente dell'Intergruppo Lega-Liga Veneta in Consiglio regionale del Veneto, Alberto Villanova, nel commentare la notizia della vittoria del ricorso del Consorzio toscano Bolgheri contro l'azienda bulgara che aveva depositato il marchio Bolgaré.
«Quanto deciso dall’EUIPO, l’ufficio marchi europei, offre un ottimo precedente per supportare ulteriormente la difesa del nostro Prosecco. In particolare, l’EUIPO sottolinea la forte somiglianza tra i nomi “Bolgheri” e “Bolgaré”, con il conseguente rischio per il consumatore di essere tratto in inganno, associando erroneamente la denominazione italiana e il marchio bulgaro. Esattamente come nel contenzioso tra lo Champagne e lo Champanillo, già esaminato dalla Corte di Giustizia europea. Esattamente quanto potrebbe accadere tra il Prosecco e il Prosek. La concorrenza sleale nuoce a tutti, consumatori e produttori. Ora l’Europa non ha più scuse, il tempo delle etichette copia e incolla è finito. Si riconosca chiaramente che la Croazia sta tentando un giochetto poco trasparente e – conclude Villanova - si tuteli definitivamente il nostro Prosecco».
Cestaro (Lega-LV): «Presentata una mozione per creare un registro delle centrali a cippato presenti in Veneto»
Venezia, 30 marzo 2022 – «Si attivi un registro delle centrali a cippato presenti in Veneto, per mettere in comunicazione il mercato della domanda rappresentato dalle piccole e medio-grandi centrali con l’offerta del prodotto. Un’opportunità in più per l’economia del nostro territorio, dal momento che potrebbe diventare una importante risorsa per qui boschi coltivati colpiti da eventi atmosferici disastrosi come Vaia o da danni causati dal bostrico». A dirlo è Silvia Cestaro, consigliera regionale dell’Intergruppo Lega-Liga Veneta, che al riguardo ha depositato una mozione in Consiglio regionale del Veneto.
«Ricordiamo che il cippato, come combustibile compreso tra le fonti rinnovabili, è una biomassa ecologica ed economica, che può essere impiegata sia per il riscaldamento domestico sia per il teleriscaldamento di piccoli e medi nuclei urbani. Per ottenere questo particolare combustibile si utilizza un processo tramite cippatrici e un processo di essicazione e stoccaggio, che va a trasformare gli scarti della lavorazione del taglio e della lavorazione degli alberi nel bosco e dalla potatura di piante nonché delle colture boschive dedicate a questa funzione. Implementare il ricorso a fonti energetiche rinnovabili e biomasse migliorerebbe di gran lunga la qualità dell’aria, così come sottolineato anche nel corso del convegno “Green New Deal ed energia rinnovabile dal legno”, svoltosi a Verona nel 2020, da AIEL, Ministero dell’Ambiente, Agenzie ambientali regionali e istituzioni come ISPRA e GSE. Per far in modo che questa fonte di energia pulita sia sempre più diffusa, è importante avere una completa conoscenza del mercato e incentivare la nascita di eventuali consorzi foresta. Nella mozione chiedo quindi di attivare un protocollo di intesa con Veneto Agricoltura affinché la stessa provveda alla creazione di un registro delle centrali a cippato presenti nel territorio regionale classificate in base alla produzione MWh (megawattora)»
Cavinato (Lega-LV): «Edilizia produttiva, commerciale e direzionale, sia aggiornata la circolare regionale 13 del 1997. Presentata una mozione in Consiglio regionale»
Venezia, 30 marzo 2022 - «Sia aggiornata la circolare regionale n. 13 del 1997 che obbliga tutte le aziende che occupano più di tre lavoratori a comunicare preventivamente allo SPISAL dell'ULSS di riferimento l'intenzione di costruire o adattare o ampliare dei locali per uso lavorativo. Una circolare, ricordiamo, che risale all’ormai lontano 1997 e che, oggi, risulta troppo datata. Cerchiamo di facilitare il lavoro agli enti che operano sul territorio e agli operatori pubblici e privati, fornendo loro in un unico strumento aggiornato i requisiti igienico sanitari minimi a tutti i luoghi di lavoro classificabili come impianti produttivi». A chiederlo, in una mozione depositata in Consiglio regionale del Veneto, è Elisa Cavinato, consigliere regionale dell’Intergruppo Lega-Liga Veneta.
«La normativa di riferimento, come ben sa chi è del settore, è nazionale, ma le Regioni a loro volta redigono delle circolari ridisciplinano la materia, anche alla luce delle novità tecniche nel frattempo arrivate. L’ultima circolare veneta, però, risale appunto a 25 anni fa. È quanto mai fondamentale evitare che emergano interpretazioni difformi e discordanti da parte degli stessi Dipartimenti di Prevenzione delle varie aziende sanitarie, e più in generale dei liberi professionisti e dei cittadini che s trovano a dover adempiere a questo obbligo, circa l’applicazione dei principi e delle norme di legge sovraordinate. È necessario quindi un documento aggiornato che uniformi e standardizzi i requisiti igienico-sanitari, sia riferiti agli interventi edilizi su impianti produttivi, sia allo svolgimento delle attività produttive, soprattutto in un momento in cui l’edilizia, complice i bonus, sta vivendo un periodo particolarmente intenso e ricco di pratiche burocratiche».
Villanova (Lega – LV): “Aiutare concretamente il settore agricolo riformando la disciplina dei voucher”
Venezia, 29 marzo 2022 – “Aiutare il settore agricolo riformando il sistema dei voucher, oggi farraginoso nella sua attivazione e troppo limitante”.
E’ il commento del presidente dell’Intergruppo Lega – Liga Veneta in Consiglio regionale del Veneto, Alberto Villanova, che ha depositato una mozione dal titolo: “Nuova disciplina dei Voucher in agricoltura”.
“Il settore agricolo – ricorda il presidente - già colpito dalla crisi economica determinata dal Covid e dagli eventi climatici avversi, come gelate e siccità, è oggi ulteriormente indebolito dal boom dei costi di produzione dovuti all’aumento del prezzo del gasolio agricolo, dell’energia elettrica, del gas. E ancora, delle materie prime per la produzione del packaging e di tutti gli input zootecnici, in particolare mangimi e concimi che hanno raggiunto prezzi mai registrati negli ultimi anni”.
“Premesse che richiedono uno sforzo concreto per aiutare il comparto –. riprende Villanova – Il settore agricolo necessita di flessibilità nell’utilizzo della forza lavoro, proprio perché si tratta di un settore condizionato dagli eventi atmosferici e dei cicli produttivi, con alternanza di periodi in cui l’attività è intensa ad altri in cui, invece, diminuisce sensibilmente. Per questo, si può ricorrere a misure flessibili come il lavoro accessorio caratterizzate dal pagamento attraverso i voucher, entrati in vigore nel 2008 e successivamente abrogati, per poi essere reintrodotti in una veste diversa nel 2017, che prevede un “Contratto di Prestazione Occasionale” (PrestO). Vi sono però diversi limiti: solo le imprese nel settore agricoltura con non più di cinque dipendenti a tempo indeterminato possono farne ricorso, e solo per lavoratori di specifiche categorie, come i titolari di pensione di vecchiaia o invalidità, studenti con età inferiore a 25 anni, persone disoccupate, percettori di prestazioni integrative del salario o di altre prestazioni di sostegno del reddito”.
“A tutto questo – aggiunge il presidente – si aggiunge una procedura telematica particolarmente farraginosa per l’attivazione dei voucher che non tiene conto dell’evoluzione tecnologica di questi ultimi anni. E’ dunque necessario semplificare la burocrazia per le imprese e aggiornare il sistema, anche con il supporto di piattaforme digitali mobili, le “app” per cellulari. Con questa mozione – conclude il presidente – chiedo alla giunta di farsi portavoce al Governo per riformare la disciplina dei voucher in agricoltura, ne occorre una nuova che tenga conto delle necessità del settore e rappresenti un concreto sostegno al settore agricolo, alle sue imprese e ai suoi lavoratori”.
Favero, Zecchinato, Centenaro (Lega – LV): “Aumento dei costi delle materie prime: approvata all’unanimità la nostra mozione per impedire il blocco degli interventi di edilizia scolastica”
Venezia, 29 marzo 2022 - “Una situazione destinata ad implodere se non si interviene con urgenza”.
E’ il commento del consigliere regionale Marzio Favero, primo firmatario della mozione approvata poco fa all'unanimità dall’aula consiliare, dal titolo: “Edilizia scolastica: adeguare i finanziamenti all’aumento dei costi delle materie prime e prorogare i termini di chiusura lavori”.
A presentare la mozione, oltre a Favero, i colleghi Marco Zecchinato e Giulio Centenaro (Intergruppo Lega – Liga Veneta). Tre consiglieri regionali dell’Intergruppo che rappresentano tre province diverse (Favero è di Treviso, Zecchinato di Vicenza e Centenaro di Padova). Territori in cui i consiglieri regionali di maggioranza hanno raccolto le istanze da parte degli operatori per sollevare il problema con la mozione in Consiglio regionale.
“Le difficoltà ci sono state segnalate dagli amministratori locali – spiegano i tre consiglieri – ed è urgente intervenire per fronteggiare il problema: sono molti i comuni in Veneto che hanno già avviato i lavori su progetti di opere pubbliche sostenuti da contributi nazionali o regionali, riguardanti sia il settore scolastico sia le opere pubbliche in generale, ma l’attuale difficoltà di reperimento e consegna dei materiali comporta degli inevitabili ritardi nell’esecuzione dei lavori e, di conseguenza, nella chiusura e rendicontazione degli stessi. Ritardi che non sono attribuibili ai beneficiari dei contributi, eppure sono loro a rischiare di non poter rendicontare nei termini stabiliti e di conseguenza vedersi revocare il contributo concesso”.
“Con questa mozione – proseguono Favero, Zecchinato e Centenaro, impegniamo la giunta regionale ad attivarsi con i Ministeri competenti sull’iter dei progetti ammessi ai finanziamenti, per valutare l’impatto dell’aumento dei costi delle materie prime sugli interventi. Inoltre, interrogare gli stessi Ministeri competenti sulla possibilità di integrare i finanziamenti originari, così da permettere di fronteggiare l’aumento dei costi e consentire la concreta e completa attuazione dei progetti approvati, anche avvalendosi delle risorse previste dal PNRR. Infine – concludono i consiglieri - di autorizzare una proroga ragionata ai termini dei bandi e della chiusura dei lavori previsti, e un'automatica proroga dei termini di rendicontazione (sulla base di una motivata richiesta dei Comuni) così da non rischiare di perdere il contributo”.
Boron (Lega – LV): “Superbonus: approvata all’unanimità la mia risoluzione per chiedere una proroga oltre il 30 giugno per le unifamiliari”
Venezia, 29 marzo 2022 – “E’ stata approvata all'unanimità dall’aula del Consiglio regionale la mia risoluzione per chiedere al governo una proroga per i lavori in corso sulle abitazioni singole che hanno usufruito del Superbonus.”
E’ il commento del consigliere regionale Fabrizio Boron (Intergruppo Lega – Liga Veneto) promotore della risoluzione approvata dall’aula consiliare. Boron, che aveva presentato la mozione alcuni mesi fa, ha presentato un emendamento per aggiornarla, con la richiesta di una proroga oltre il 30 giugno 2022 per le unifamiliari. Il 30 giugno è infatti la data ultima per il raggiungimento del 30 per cento dei lavori sulle unifamiliari, al fine di poter beneficiare della detrazione del 110 per cento fino a dicembre 2022.
“Per i lavori in corso su abitazioni unifamiliari – spiega Boron - entro il 30 giugno 2022 sarà necessario perfezionare il requisito del 30 per cento dell’intervento eseguito per poter fruire della proroga al 31 dicembre 2022. Con questa risoluzione chiedo una proroga anche per chi non ha raggiunto la percentuale del 30%. Bisogna infatti considerare varie aspetti: in primis la carenza di materie prime e l’aumento dei prezzi, una situazione già pesante lo scorso anno che metteva in crisi aziende e committenti, poi peggiorata quest’anno con il conflitto in Ucraina. Inoltre, le numerose modifiche introdotte a partire dal decreto legge n. 157/2021, e ad ultimo dal decreto legge n. 13/2022, hanno creato difficoltà e confusione, portando a rallentamenti dei lavori. Ragion per cui – prosegue Boron – chiediamo per tutte le abitazioni singole, una proroga del termine del 30 giugno. La tabella di marcia è serrata, ma la necessità di una proroga della prima scadenza relativa al superbonus 2022 è evidente per le unifamiliari.
“Basti pensare – prosegue il consigliere - agli ultimi blocchi legati alle misure anti frode in materia di cessione del credito, a come abbiano rallentato l’avvio di nuovi cantieri e successivamente portato all’introduzione di nuovi stringenti vincoli per imprese e contribuenti. Con questa risoluzione chiediamo al Governo di prendere posizione e aprire ad una proroga temporale”.
Dolfin (Lega – LV): “Votata all’unanimità la mia mozione per chiedere di velocizzare i lavori esterni alla Basilica di San Marco, per difendere dall’acqua alta l’edificio simbolo di Venezia nel mondo”
Venezia, 29 marzo 2022 – “Vi è un grande ritardo nell’esecuzione dei lavori per la realizzazione dell’opera di protezione della Basilica di San Marco, che mette a rischio la Basilica di San Marco. Chiedo alla giunta regionale di farsi portavoce al governo per velocizzarli e realizzare l’opera a protezione dell’edificio simbolo di Venezia nel mondo”.
Così il consigliere regionale Marco Dolfin (Intergruppo Lega – Liga Veneta) commenta la sua mozione approvata all’unanimità dal Consiglio regionale del Veneto per la difesa della Basilica di San Marco.
“La situazione che stiamo vivendo è complessa – commenta Dolfin – siamo passati da una situazione di stallo ad una ripresa, purtroppo lenta, dei lavori esterni alla basilica: in mezzo vi sono stati problemi burocratici, mancati pagamenti alle ditte, ritrovamenti archeologici, ritardi e cavilli che hanno ritardano l’esecuzione dell’intervento. Il cantiere c’è, i lavori sono ripresi ma a rilento e oggi la Basilica va sott’acqua con soli 65 centimetri sopra il livello medio del mare, continuando a subire danni alle sue parti più esposte, dalle colonne in marmo al nartece, con le infiltrazioni saline che provocano distaccamenti e sgretolamenti”.
“A Febbraio sono stato in visita e sopralluogo alla Basilica, accompagnato dal primo procuratore di San Marco, Carlo Alberto Tesserin, che mi ha mostrato la situazione e illustrato in cosa consistono gli interventi. Si può fortunatamente contare sui 3,3 milioni per i lavori interni alla Basilica, quelli per il restauro, che arrivano dal Ministero della Cultura. Una boccata d’ossigeno che permetterà di restaurare lo spazio di accoglienza del Nartece, le strutture interne della Basilica e delle sue principali cappelle, i rivestimenti lapidei e marmorei dei basamenti e delle pavimentazioni musive”.
“Bisogna però intervenire con urgenza anche all’esterno dell’edificio – prosegue Dolfin - per proteggere l'area dagli allagamenti più frequenti, per restaurare la pavimentazione, risanare il sottosuolo. Venezia ha bisogno innanzitutto di rispetto per la propria fragilità e questi ritardi sono irrispettosi e dannosi nei confronti della Basilica di San Marco, emblema di Venezia nel mondo. Le barriere del Mose – aggiunge il consigliere – proteggono Venezia dall’acqua alta, ma non la Basilica quando ci sono fenomeni di marea limitati: il nartece si trova a circa 65 centimetri, mentre la piazza a 71. E’ stata dunque progettata una protezione, lo ricordiamo, con una barriera di vetro, per difendere dall’acqua alta la Basilica. Il progetto della Provveditoria di San Marco ha passato il vaglio della Soprintendenza ai Beni culturali e del Provveditorato alle opere pubbliche: i lavori per la posa delle balaustre attorno alle facciate della Basilica di San Marco sono iniziati ad agosto scorso. Una soluzione concreta che permetterà di scongiurare, grazie anche al Mose, che l’acqua entri nell’area tra la facciata e le navate, dove sono presenti i mosaici”.
“Chiediamo al Governo di velocizzare i lavori esterni alla basilica - conclude Dolfin – per terminare quanto prima l’intervento. Venezia ancora una volta necessita di giusta e doverosa attenzione, vista la sua specificità. E’ una città unica al mondo ed oggi non la si può ricordare solo per i suoi 1600 anni senza poi tutelarla: l’opera di protezione della Basilica di San Marco è urgente quanto essenziale per sopravvivenza dell’edificio”.
Villanova (Lega-LV): «Ucraina, il senno del poi va usato nei confronti di tutti, dei consiglieri regionali così come dei segretari del PD»
Venezia, 29 marzo 2022 – «Ogni occasione di discussione è ottimale per ribadire la nostra contrarietà all’invasione militare dell’Ucraina da parte della Russia. E infatti abbiamo votato a favore dell’ordine del giorno presentato dalle opposizioni. Devo dire però che l’odg presentato oggi dai colleghi di minoranza è pretestuoso e inutile. Inutile, dal momento che poche settimane fa ci siamo già espressi contro questa aggressione. Pretestuosa, perché non si può giudicare con i criteri politici di oggi un atto di sei anni fa. Seguendo gli stessi parametri, abbiamo chiesto ai colleghi di sconfessare le parole di quelli che sono stati due importanti segretari del loro partito, Matteo Renzi ed Enrico Letta, allora ben lontani dal prendere le distanze da Putin e dalla sua politica. Perché non si può fare revisionismo storico usando metri di giudizio diversi a seconda dei soggetti giudicati». Alberto Villanova, presidente dell’Intergruppo Lega-Liga Veneta, commenta con queste parole l’odg dell’opposizione presentato in riferimento al progetto di legge per la promozione dei diritti umani.
«Nel 2016, poche settimane dopo che l’aula consiliare ha approvato la risoluzione oggi condannata, l’allora presidente del Consiglio Matteo Renzi ribadiva l’importanza delle intese commerciali con la Russia di Putin firmate dal suo predecessore Enrico Letta nel 2013. “L’Italia vuole essere più presente nell’economia russa. Abbiamo valori comuni: Mosca è strategicamente importante per la risoluzione dei conflitti internazionali, da qui a vent’anni Russia e Italia avranno tanti settori di cooperazione e quello energetico sarà tra quelli prioritari”. Sono le parole di Renzi citate in un articolo del 17 giugno 2016. Vogliamo usare il senno del poi? Perfetto, ma usiamolo per tutti, per i consiglieri regionali di allora, e per i segretari di partito».
Cestari (Lega-LV): «Autodromo di Cavanella Po, approvata la mia mozione in Consiglio regionale. Si dia una nuova vita a un’eccellenza del Polesine»
Venezia, 29 marzo 2022 – «Evitare la chiusura dell’autodromo Adria International Raceway di Cavanella Po, a una manciata di giorni dalla chiusura dell’asta, e dare un nuovo futuro a una struttura, ormai ferma da due mesi, tanto importante per l’economia locale». Laura Cestari, consigliere regionale dell’Intergruppo Lega-Liga Veneta, motiva con queste parole la mozione, da lei presentata, approvata in Consiglio regionale del Veneto nel corso della seduta odierna.
«Da metà febbraio l’autodromo, un’eccellenza riconosciuta a livello internazionale nel settore dei motori, si trova sotto sequestro. Ciò comporta una gravissima perdita non solo per chi lavora al suo interno, ma anche a tutto l’indotto che ruota attorno alla struttura di Cavanella Po, dalle strutture recettive dei dintorni ai tanti fornitori. La scorsa settimana le esigenze del territorio sono state ribadite, nel corso di un flash mob pacifico, davanti la Provincia di Rovigo e la Prefettura. L’asta per la vendita dei beni strutturali all’interno dell’autodromo è fissata proprio per oggi. La speranza è che un gruppo di investitori acquisti i lotti per lasciare così attivo l’autodromo. Sollecitiamo quindi un intervento del mondo imprenditoriale che si faccia carico di questa gloriosa struttura e che dia una nuova vita a un sito che rappresenta tutto il Polesine».