Riforma Giustizia, Scatto (ZP): “Nella mia professione vedo ogni giorno cittadini stremati, una riforma è necessaria. Le opinioni si combattono con le opinioni, non con la galera”
Venezia 20 luglio 2021 – “Credo nella giustizia, fa parte della mia vita e della mia professione, e per quello che vedo ogni giorno sono consapevole che una riforma è necessaria”.
A parlare in aula è Francesca Scatto, presidente della VI Commisisone in Consiglio regionale Zaia Presidete).
“Vedo cittadini che, talvolta ingiustamente, sono costretti a pagare la situazione attuale del sistema giustizia, e non solo economicamente: sopportano procedimenti civili e penali infiniti, processi che scombussolano e stravolgono intere famiglie, mentre dall’altra parte della scrivania vi sono persone non sempre preparate. Come in tutti i settori, vi è chi svolge con impegno e coscienza il proprio lavoro, ma c’è anche chi arriva in udienza e dice: “Scusi un attimo, avvocato, perché non mi sono ancora letto le carte”.
Credo sia ora di finirla con quesi episodi, con questo sistema. Credo che i cittadini debbano avere delle garanzie. I veneti ai nostri gazebo chiedono a gran voce la riforma e anche le opposizioni farebbero bene ad associarsi, perché non è una questione politica, di destra o sinistra, ma di civiltà. Un Paese civile non può sopportare oltre quanto accade oggi: le persone devono subire impotenti decisioni altrui, anche quando vengono prese con molta leggerezza, perché tanto è universalmente riconosciuto il principio che chi sbaglia non paga. In questo momento parlo da cittadino e non da avvocato: in democrazia, il potere appartiene agli elettori, non ai magistrati. Quanto a Salvini, più volte nominato in quest’aula, credo che la magistratura abbia toccato il fondo nella vicenda che lo vede coinvolto. Lo ha assolto da una parte, rinviato a giudizio dall’altra, per gli stessi fatti.
“Le opinioni si combattono con le opinioni – prosegue Scatto - non con la galera. Dobbiamo svegliarci, dobbiamo guardare nella stessa direzione, perché non è che con questi referendum il Paese sia diviso. Il gazebo ti mette in contatto con il cittadino ed è lo strumento per impedire la supremazia del pensiero unico. Le opposizioni invece non prendono in considerazione opinioni diverse dai loro principi, per poi tacciare come populisti chi osa esprimere un’idea diversa. Un delinquente deve andare in carcere, su questo siamo tutti d’accordo, e per lo stesso principio chi sbaglia deve pagare, giudici compresi.
Villanova (ZP): “Opposizioni allergiche alle votazioni, eppure si chiamano democratici”
Venezia 20 luglio 2021 – “I colleghi delle opposizioni, e in particolare del PD, sembrano aver sviluppato una forte allergia alle votazioni: quella alle politiche era già nota, adesso però è peggiorata ed arriva anche all’espressione massima della democrazia, il referendum. Eppure, si fanno chiamare democratici”.
Il commento arriva dal capogruppo di Zaia Presidente in Consiglio regionale, Alberto Villanova, relatore in aula della Proposta di deliberazione amministrativa per richiedere il referendum abrogativo.
“Com’è noto, l’articolo 75 della Carta costituzionale prevede e disciplina l’istituto del referendum popolare abrogativo – ha spiegato Villanova nel suo intervento in aula - finalizzato all’abrogazione totale o parziale di una legge o di un atto avente valore di legge. Sotto il profilo politico, questi sei quesiti hanno una matrice unitaria, cioè quella di concorrere a promuovere un sistema di giustizia giusta per l'appunto, e più efficiente dell'attuale”.
Referendum giustizia, Pan (LV): “Italiani delusi dal sistema giustizia, approvare la riforma al più presto”
Venezia 20 luglio 2021 – “La riforma della giustizia non sarebbe mai stata fatta in questo Paese, se l’Europa non avesse posto la condizione all’Italia per ottenere i fondi del Recovery Fund”.
Inizia così l’intervento in aula del capogruppo di Liga Veneta per Salvini premier Giuseppe Pan: “Se, cari amici del Pd, foste voi all’interno dei nostri gazebo, il sabato e la domenica, sotto il solleone, sentireste la voce del popolo, quella dei cittadini veneti, che ci pregiamo tutti di rappresentare. Sono delusi, arrabbiatissimi dalla lungaggine dei processi civili, dai continui rinvii, dai magistrati che non arrivano e che cambiano continuamente, dalle spese assurde di una causa civile che può durare per lustri. La delusione dei cittadini dà la misura dello sconforto, a volte, davanti alle porte del tribunale. Il problema non è solo nazionale, ma internazionale. E’ cosa nota che in Italia non arrivino molti investimenti da parte di imprese estere, perché hanno paura di scontrarsi con cause legali di tutti i tipi.
Questa è una limitazione anche nell’economia del nostro Paese. Oggi, quindi, cari colleghi, siamo qui in Consiglio a discutere di un tema importantissimo. E’ sotto gli occhi di tutti la necessità di un sistema giudiziario efficiente e veloce, e oggi non si può dire sia così. Basti pensare agli organici dei magistrati e del personale amministrativo dei tribunali, a quanto siano carenti in tutta Italia. Negli anni sono stati tagliati anche i tribunali in tante città del nostro Veneto, tra cui Cittadella, Bassano, ecc. Ma aver concentrato tutto sulle città capoluogo non ha fatto altro che allungare di nuovo, forse anche di più, i processi sia civili che penali”.
“Il Veneto e l’Italia necessitano di un sistema giudiziario efficiente, veloce, ma oggi non si può dire sia così. Un sistema giudiziario efficace, che costituisce il primo presupposto, essenziale, per la sicurezza del paese e per infondendo fiducia nei cittadini. Nelle ultime settimane, nei tre week-end trascorsi, come Lega abbiamo raccolto più di 300mila firme in 1600 piazze italiane in centinaia e centinaia di gazebi. Firme che fanno la rivoluzione, perché di questa riforma si parla da anni e non ne siamo mai venuti fuori. E significa rendere più snello l'apparato della giustizia, un miglioramento complessivo del settore, sia nel penale che nel civile.
La Riforma della giustizia presentata dal Ministro Marta Cartabia è una riforma seria che arriva in Parlamento per utilizzare bene e velocemente i fondi europei dell'Europa e che taglia i tempi del processo civile e penale. Noi rispondiamo agli italiani che chiedono e vogliono riforme, invocano la certezza della pena, i colpevoli in galera. E se qualcuno vorrà azzoppare la riforma o rallentarla ci saranno i referendum ad accelerarla. Questo rispondo alle opposizioni, questa riforma va approvata al più presto, entro l’estate. Con questa riforma infatti vogliamo colpire il “correntismo”, fermare lo strapotere delle correnti e il condizionamento della politica sulla giustizia.
Ormai tutti conosciamo 6 i punti da sottoscrivere. In sintesi, la riforma del Consiglio Superiore della Magistratura, responsabilità diretta dei magistrati, equa valutazione dei magistrati, separazione delle cariche dei magistrati, limiti agli abusi sulla custodia cautelare e abolizione del decreto Severino.
Onestamente non capisco la sinistra che rincorre ideologie del passato, nemmeno applicabili nel presente. Questi referendum sono una bella sfida democratica, che può aiutare il paese a rimettere in piedi un sistema in difficoltà, che ha visto scemare la fiducia dei cittadini, anche per le continue polemiche che hanno colpito la magistratura.
I temi sono la responsabilità civile, la valutazione professionale dei magistrati e dare più spazio alla componente non togata, come anche la separazione delle carriere tra pm e giudici.
Essendo sempre sul territorio come Consigliere Regionale, ho visto in questi ultimi 3 wee-kend, una nuova fiducia negli occhi dei cittadini. Per attuare il Piano nazionale di Ripresa e resilienza bisogna cominciare dalle riforme che sono imprescindibili per il destino del nostro paese. La sinistra smetta di fare allarmismi di professione, la Lega c'è. Questa è la prima riforma seria che arriva in Parlamento – conclude Pan - per utilizzare bene e velocemente i fondi dell'Europa e che taglia i tempi del processo civile e penale. Quindi rinnoviamo il massimo sostegno a Draghi e, per quello che riguarda la Lega, non si tocca neanche una virgola del testo”.
Teatro: Villanova (ZP), “ora la piattaforma unica tra Teatro Stabile del Veneto e Arteven diventa finalmente realtà – Scelta strategica della Regione per promuovere lo spettacolo da vivo”
(Arv) Venezia 20 lug. 2021 – “Finalmente la piattaforma veneta di promozione culturale del Teatro può decollare. Con il recepimento da parte della Giunta dell’accordo sottoscritto lo scorso anno nel teatro Del Monaco di Treviso tra Teatro Stabile del Veneto, Arteven e Regione, il progetto di piattaforma unica, promosso dalla commissione Cultura del Consiglio regionale, acquista respiro e gambe”. Così Alberto Villanova, capogruppo della lista Zaia in Consiglio regionale, già presidente della commissione Cultura nella precedente legislatura e promotore del progetto di piattaforma teatrale, commenta con soddisfazione il passaggio amministrativo con cui la Giunta regionale ha preso atto dell’accordo tra Teatro Stabile del Veneto e Arteven e assunto il ruolo di ‘regista’ e ‘garante’ del coordinamento dei due enti culturali partecipati.
L’idea della ‘piattaforma’ teatrale, è semplice, ma al tempo stesso rivoluzionaria, sottolinea Villanova: “Il maggior soggetto pubblico di produzione teatrale (il Teatro Stabile del Veneto) ora dovrà coordinare produzione, promozione e calendari con il maggior soggetto pubblico di promozione in Veneto dello spettacolo dal vivo (Arteven), E la Regione si fa garante di questa programmazione coordinata, vigilando e mediando perché i due soggetti partecipati facciano massa critica e raggiungano, con la loro programmazione, tutte le aree del Veneto”.
“Ci è voluto un anno di tempo per tradurre in norma l’intesa siglata a Treviso con il presidente del Teatro Stabile Giampiero Beltotto e il presidente di Arteven Massimo Zuin. Avviare la piattaforma veneta di promozione del teatro – prosegue Villanova – non rappresenta solo una scelta strategica di aggregazione e coordinamento tra produzione e circuitazione degli spettacoli, e quindi di economia di scala e di valorizzazione dei luoghi e dei soggetti dello spettacolo dal vivo presenti in tutto il territorio regionale, secondo criteri di razionalizzazione e omogeneità. Ma diventa un primo concreto esempio di ‘rinascita’ delle attività culturali e dello spettacolo nel solco della nuova politica culturale disegnata tre anni fa con la legge quadro per la cultura in Veneto (lr 17/2019). Una legge innovativa, che fa da architrave allo sviluppo dell’intero comparto culturale di cui è ricco il Veneto, e che ora ci deve vedere tutti impegnati nel tradurla in decisioni politiche e buone pratiche che valorizzino la vitalità e le potenzialità dei tanti soggetti culturali del Veneto”.
“Ringrazio la presidente della commissione Cultura, Francesca Scatto, e l’intera commissione – conclude Villanova - per aver condiviso lo spirito della legge e del progetto di piattaforma teatrale, messi a punto nella precedente legislatura, e per aver operato in questi mesi da sprone nei confronti della Giunta. E ringrazio l’assessore Corazzari per aver coinvolto la Giunta nel nuovo ruolo strategico di soggetto vigilante e mediatore tra Teatro Stabile e Arteven al fine di favorire una produzione e circolazione coordinata dello spettacolo dal vivo nel territorio regionale”.
Nel dettaglio l’accordo di Treviso - ricapitola Villanova - recepito oggi dalla Giunta 1) prevede una informazione e promozione coordinata delle stagioni e degli spettacoli dei due soggetti pubblici, 2) destina le economie di scala ottenute al contenimento dei prezzi dei biglietti; 3) avvia un tavolo di programmazione comune tra TsV e Arteven che preveda tre tipologie di spettacoli in produzione in base alle esigenze dei teatri e dei palcoscenici di grandi, medie e piccole dimensioni; 4) impegna TsV e Arteven a concordare ogni anno ‘cartellone’ e calendario in modo complementare, con l’obiettivo di favorire la distribuzione dei prodotti e artistici; 5) affida alla Regione compiti di vigilanza e controllo, con potere di intervento nel dirimere eventuali divergenze o contrasti.
Boron (ZP): “Visita alla casa di riposo Galvan a Pontelongo; ascolto e sostegno doverosi alle nostre realtà sociali”
Venezia, 20 luglio 2020 – “Venerdì sono stato in visita alla casa di riposo A. Galvan a Pontelongo, in provincia di Padova, per portare sostegno e vicinanza ad una delle tante realtà assistenziali in Veneto. Nell’occasione si è discusso dei problemi che in questo particolare periodo, quello dell’emergenza sanitaria, affrontano tutte le strutture come questa. Nessuno è uscito economicamente indenne dalla pandemia, e per questo i vertici hanno espresso grande apprezzamento per l’iniziativa legislativa di prolungare di 5 anni la durata del piano di rientro dei finanziamenti, nel piano di rotazione per le case di riposo”.
Così il Consigliere Regionale di Zaia Presidente, Fabrizio Boron, commenta la visita di venerdì scorso alla casa di riposo a Pontelongo, in provincia di Padova.
“E’ quanto prevede il progetto di legge n.71 di cui sono il primo firmatario – spiega Boron - che ha iniziato il suo percorso in Commissione e sul quale la casa di riposo venerdì ha chiesto ulteriori ragguagli, auspicandone una veloce approvazione nell’iter. Per loro significa poter programmare delle risorse essenziali e necessarie nei prossimi anni, affrontare le scadenze con maggior serenità. Nell’occasione si è poi discusso delle ulteriori necessità delle strutture, dalla riforma delle Ipab in Veneto, alla tassazione.
L’incontro con il sindaco di Pontelongo, Franco Roberto, che ringrazio per la calorosa accoglienza, assieme al direttore della struttura e a tutto il nuovo consiglio d’amministrazione, a cui auguro un proficuo lavoro, è stato occasione di condivisione sull’importanza di aiutare le IPAB in quanto punti di riferimento e di supporto sociale per le famiglie. Nell’occasione ho consegnato alla casa di riposo la bandiera istituzionale della Regione Veneto, un omaggio simbolico per il lavoro svolto sul territorio”.
Giacomin (ZP): “Bagno di sangue al concorso Stem, il Governo riveda i criteri di selezione nei concorsi pubblici per insegnanti”
Venezia, 20 luglio 2020 – Nuovi criteri di selezione nei concorsi per gli insegnanti di matematica, fisica e informatica. La richiesta al governo parte dalla mozione del consigliere regionale Stefano Giacomin, del gruppo Zaia presidente in Consiglio regionale.
“E’ nota ormai da diversi anni – spiega il consigliere – la carenza di insegnanti di matematica nelle scuole, determinata dal blocco di percorsi abilitanti (l’ultimo risale al 2014) e quindi all’impossibilità di partecipare a concorsi, sia ordinari che straordinari. L’ultimo concorso indetto dal Ministero avrebbe dovuto risolvere la carenza “storica” di professori di matematica e delle materie tecnico-scientifiche per le scuole medie e le superiori – prosegue Giacomin - ma così non sarà. Da quanto si apprende in questi giorni, la prova scritta del concorso Stem (Stem, acronimo per Science, Technology, Engineering and Mathematics, ndr) per i docenti è stato un bagno di sangue, meno di un terzo dei candidati sono riusciti a superarla. Eppure, erano tutti laureati nella materia richiesta e avevano conseguito in aggiunta i 24 crediti richiesti per potere insegnare, ma agli orali sono passati in pochi. C’è qualcosa che non va nella modalità, nella tipologia di domande che non corrispondono a quello che saranno chiamati a fare nel loro percorso di insegnamento”.
“La procedura del concorso è stata considerata “snella” – si legge nella mozione presentata da consigliere - si è passati da domande aperte a quesiti a risposta chiusa: 50 quesiti (di cui 5 sulle competenze informatiche e 5 sulla lingua inglese) in 100 minuti, “un tempo assolutamente insufficiente – afferma Giacomin - come riportato dalla stampa che ha raccolto le rilevazioni di tantissimi partecipanti”
“In questo modo, gran parte parte dei posti messi a concorso (in alcuni casi sfiorano percentuali dell’80%) non risulterà coperto dai docenti, con la conseguenza che anche quest’anno bisognerà ricorrere a supplenze e alla messa a disposizione con le ormai note conseguenze negative sull’organizzazione scolastica. Gli ultimi test invalsi – prosegue Giacomin – hanno infatti rilevato come proprio su queste materie gli studenti del nostro paese non raggiungano spesso una preparazione sufficiente”.
Per tutti questi motivi il consigliere regionale impegna la giunta regionale ad attivarsi al Governo “Affinché vengano rivisti i criteri di selezione nei concorsi pubblici per insegnanti, garantendo il tempo necessario al regolare svolgimento delle prove per evidenziare la reale preparazione dei candidati. Tutto ciò al fine di garantire l’effettiva congruità sia del numero che della qualità degli insegnanti, a partire già dal prossimo anno scolastico”.
Rigo (LV) “Incontro con l’Ente Nazionale Sordi a Verona”
Venezia, 19 luglio 2020 –“Oggi pomeriggio assieme all’assessore alla Sanità e ai Servizi Sociali, Emanuela Lanzarin, abbiamo incontrato una delegazione dell’Ente Nazionale Sordi (Ens) nella sede di Castel d’Azzano, in provincia di Verona. Un incontro utile e prezioso per comprendere meglio il lavoro dell’ente e l’aiuto fornito alla comunità veronese”.
Così il vicecapogruppo di Liga Veneta per Salvini premier in Consiglio regionale, Filippo Rigo, commenta la visita di oggi pomeriggio alla sede del CR ENS (Consiglio regionale Ente Nazionale Sordi del Veneto) che ha sede nel veronese.
“Un'organizzazione importante – prosegue Rigo - che opera su tutto il territorio nazionale con 103 Sezioni Provinciali, 21 Consigli Regionali ed oltre 50 rappresentanze intercomunali, ed un "curriculum" che ha visto più riconoscimenti nel corso degli anni. Un punto di riferimento per le persone sorde e le loro famiglie a cui abbiamo voluto dimostrare con la nostra presenza il sostegno e la vicinanza della Regione del Veneto. Al presidente che ci ha accolto, Ferdinando Martin, il mio ringraziamento per l’importante operato sul territorio. Mi sento di ringraziare anche il sindaco di Castel d’Azzano, Antonello Panuccio, e l’assessore al Sociale Elena Guadagnini, perché è proprio il municipio di Castel d’Azzano ad ospitare la sede dell’ente in Veneto, un segno, questo, di concreta vicinanza da parte delle istituzioni a questa realtà”.
Centenaro (ZP): “Massimo sostegno alla candidatura del volontariato a bene immateriale Unesco”
Venezia, 19 luglio 2020 – “Massimo sostegno alla candidatura del volontariato a bene immateriale Unesco. L’iniziativa promossa da Comitato Padova capitale ci riempie di orgoglio ed è già stata presentata in Senato, merita l’impegno di tutti per essere portata avanti”.
Così il consigliere regionale di Zaia Presidente, Giulio Centenaro, commenta la notizia della candidatura del volontariato a bene immateriale Unesco, un’iniziativa promossa da “Vita no profit” e dal “Comitato Padova capitale”.
“In un’epoca frenetica come la nostra – spiega Centenaro - il tempo è il bene più prezioso che abbiamo, e metterlo a disposizione del prossimo senza un tornaconto, saper offrire le proprie capacità e competenze gratuitamente a favore della comunità, è un gesto puro quanto prezioso. Mai come nel 2020 infatti ci si è accorti di quanta importanza rivesta il volontariato, ad esempio quello della protezione Civile e dell’assistenza ai soggetti fragili della società.
Il volontariato, in ogni ambito, è per tutti noi un patrimonio importante che oltre ad essere diffuso e conservato, va promosso e riconosciuto. Riconoscerne il valore – conclude il consigliere regionale - a livello internazionale significa promuoverne la candidatura a bene immateriale Unesco”.
Dolfin (LV): “La pesca va salvata, non di certo cancellata”
Venezia, 16 luglio 2020 – “Stupisce e rattrista su vedere su importanti organi di stampa video e articoli che criticano e screditano la pesca italiana, un settore già pesantemente in crisi che fatica a sopravvivere e che ha bisogno di aiuti, non certo di colpi di grazia mediatici”.
Così il consigliere regionale di Liga Veneta per Salvini premier, Marco Dolfin, Capo dipartimento Pesca per il partito nel Veneto, commenta l'articolo comparso in questi giorni sulla rubrica Dataroom del Corriere della Sera dal titolo: “La pesca a strascico inquina come il traffico aereo: emissioni per un miliardo di CO2” e il video della giornalista d’inchiesta di Report su Rai3, Milena Gabanelli.
“Come si fa a dire che la pesca a strascico inquina quanto il traffico aereo mondiale per l'emissione di CO2? Come si può mostrarla come il male assoluto per mari e oceani? Un'offesa all'intero settore ittico nazionale. Ormai siamo al fondamentalismo ideologico: chi opera in mare, da sempre, non può essere accusato e additato come la causa dell'inquinamento nel nome della sostenibilità ambientale. La pesca in Italia va salvaguardata in tutti i suoi aspetti e non colpita, visto che già subisce imposizioni stringenti dall'Europa, facendo diminuire lo sforzo e le possibilità di pescaggio, creando dei presupposti negativi verso migliaia di aziende, posti di lavoro e filiera tutta. Solo il Veneto – spiega il consigliere veneziano - vanta distretti importanti come Chioggia e il Polesine con indotti di imprese, circa 3000 aziende e fatturati importanti. Chi crede in cambiamenti e riconversioni in tempi brevi non è realista, perché la pesca non può essere solo messa da parte per far spazio alla sostenibilità, alla green e blue economy, ecc. Stiamo parlando di un settore già in difficoltà e vanno esaminati i riflessi e le ripercussioni socioeconomiche di scelte e cambiamenti che intendono stravolgerlo completamente. Soprattutto, va mostrato rispetto per chi svolge l'attività di pesca a livello nazionale”.
Centenaro (ZP): “Al via il Primo Innovation Lab nel Padovano”
Venezia, 16 luglio 2020 – “Il progetto della Federazione del Camposampierese ottiene 697.335 euro di finanziamento per aprire l’unico Innovation Lab del Padovano. Un successo e auspico sia solo il primo di una lunga serie per il nostro territorio”.
Così il consigliere regionale del Gruppo Zaia Presidente, Giulio Centenaro, commenta la notizia della nascita del laboratorio dell'innovazione a San Giorgio delle Pertiche, nel padovano.
“Un'iniziativa importante che ci riempie d'orgoglio – aggiunge il consigliere - la sede sarà a San Giorgio delle Pertiche, in un immobile di 300 metri quadri, facilmente raggiungibile per la vicinanza con la stazione ferroviaria, messo a disposizione dall’amministrazione comunale. Grazie a questi quasi 700mila euro saranno ora possibili corsi di formazione per accrescere la cultura digitale sul territorio: il polo centrale sarà infatti collegato ad una rete periferica di 10 postazioni, una per ogni Comune federato, che garantirà l’accesso ai servizi internet, assistenza ai servizi digital della pubblica amministrazione e altro ancora. Qui pubblico e privato collaborano alle progettazioni della trasformazione digitale delle imprese, inoltre, uno sportello per le politiche attive del lavoro e dei servizi alle imprese e si da spazio alle start-up innovative”.
“Un progetto innovativo e quanto mai utile di questi tempi, che migliorerà lo sviluppo economico della zona: si troveranno anche ambienti di co-working, per l’incubazione di start up, per lo studio e la realizzazione di progetti dalle ampie ricadute generali su tutto il nostro territorio”.