Sandonà (Lega – LV): “Ieri la mia interrogazione e domani il tavolo anticrisi: pronta risposta della Regione per cercare di salvare i 91 posti di lavoro ad Alternapak Production”
Venezia, 9 febbraio 2022 – “Prevenire il rischio dell’ennesima chiusura produttiva e fare il possibile per salvare i 91 posti di lavoro alla Alternapak Production”.
Con questo obiettivo Luciano Sandonà, presidente della Prima commissione permanente del Consiglio regionale del Veneto (Intergruppo Lega – Liga Veneta), ha depositato ieri un’interrogazione a risposta scritta alla Giunta regionale sulla possibile chiusura della srl padovana.
“Il mio intento, informare la giunta su quanto stava accadendo all’azienda con sede a San Pietro in Gù, in provincia di Padova, e chiederne nel contempo un pronto intervento, è stato raggiunto. Domani si svolgerà l’incontro tra i vertici dell’azienda e l’unità anticrisi: in questi giorni era stato improvvisamente comunicato lo stato di crisi e paventata la chiusura definitiva del sito produttivo. L’azienda è specializzata in imballaggi di tetrapak e l’intenzione dei titolari sarebbe di non proseguire l’attività, se non cedendo a terzi la società. Questo scenario determinerà un grave problema economico e sociale poiché – aggiunge il consigliere - comporterebbe il licenziamento di 91 dipendenti, con inevitabili ripercussioni anche per le loro famiglie”.
“Le cause della chiusura - prosegue Sandonà - sono da ricondurre alla difficoltà di recuperare le materie prime e all’aumento dei costi di produzione dovuti soprattutto all’elevato costo dell’energia. Siamo al fianco dei lavoratori e ci attiveremo per cercare una strada che tuteli i posti di lavoro, salvaguardando l’occupazione”.
“Ringrazio la giunta Zaia per aver subito convocato il tavolo in Regione per la crisi aziendale. La scoperta della chiusura, nei giorni scorsi, è stata una doccia fredda per i lavoratori in stato di agitazione – prosegue Sandonà – i dipendenti, pur mantenendo, per senso di responsabilità, i turni, hanno deciso insieme al sindacato di iniziare il presidio davanti al cancello dell’azienda. Auspico una veloce risoluzione della vicenda che scongiuri la chiusura dell’impresa e i relativi licenziamenti, al fine di salvaguardare i posti di lavoro dei 91 dipendenti”.
Caro bollette, Vianello (Lega – LV): “Piscine rischiano di affogare per il caro gas, una risoluzione per chiedere un sostegno urgente”
Venezia, 9 febbraio 2022 – “La situazione del caro energia sta seriamente compromettendo la “vita” anche degli impianti natatori. Le piscine, che nell’ultimo week-end hanno pure manifestato il loro grido di dolore, sono allo stremo: è fondamentale intervenire, e farlo con la massima urgenza per questo ho presentato una risoluzione in Consiglio regionale”.
Commenta con queste parole il Consigliere regionale Roberta Vianello, dell’Intergruppo Lega – Liga Veneta, la risoluzione “Piscine allo stremo, il Governo sostenga gli impianti natatori”, per chiedere al Governo di sostenere gli impianti natatori, sotto stress per via del rincaro energetico.
“Non c’è dubbio, purtroppo, che il rincaro dell’energia abbia avuto effetti pesantissimi sull’economia, sulle aziende e sulle famiglie. Ma anche le piscine, purtroppo, sono vittime di questi rincari senza precedenti.
Non bastasse la crisi del covid che ha dimezzato i ricavi, oggi le piscine devono anche affrontare questo problema. Una sfida che per alcune può diventare una resa totale. Per questo ho presentato una risoluzione affinché il Governo si attivi con la massima celerità per sostenerne l’operatività verso l’aiuto concreto attraverso lo stanziamento, da parte del Governo di aiuti finanziari atti a sostenere l’importante servizio per il bene pubblico che esercitano questi impianti, il nuoto fa bene alla salute e al benessere di tutti. Un motivo in più per intervenire con la massima urgenza su un settore già in forte crisi come quello del nuoto”- conclude Vianello.
Cultura, Villanova (Lega – LV): “Giorno del ricordo patrimonio culturale dell’italia, nessuna onorificenza a chi si e’ macchiato di delitti”
Venezia, 9 febbraio 2022 – “Chiediamo la revoca delle onorificenze italiane al dittatore che ha insanguinato la storia d'Italia. Sono trascorsi diciotto anni da quando il Parlamento italiano ha istituito il 10 febbraio quale “Giorno del Ricordo” per conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, per ricordare l’esodo dalle loro case. Una data che riporta alla mente un momento molto buio del nostro Paese e che per questo non bisogna dimenticare né lasciarlo passare in sordina. Oggi purtroppo c’è ancora qualcuno che, nonostante gli accadimenti di allora e le pagine di storia, si ostina a negare una verità scomoda ma noi non glielo permetteremo”.
Sono queste le parole con cui Alberto Villanova, Presidente dell’intergruppo Lega-Liga Veneta, per il giorno del Ricordo, che si celebra come ogni anno il 10 Febbraio.
“Come Lega abbiamo chiesto la revoca delle onorificenze italiane al maresciallo Tito - spiega Villanova - non si possono dimenticare i reati con i quali i partigiani titini si macchiarono, facendo sparire nelle cavità del Carso degli innocenti, colpevoli solo di essere italiani. Altrettanto assurdo è stato il silenzio di una parte politica sulle atrocità e sui delitti compiuti dal maresciallo Tito”.
“Ci fu persino chi creò narrazioni distorte sugli esuli istriani - riprende Villanova - giuliani e dalmati, accusati di colpe assurde. Senza dimenticare il “Treno della vergogna”, il convoglio che nel 1947 trasportò ad Ancona chi proveniva dal quarto convoglio marittimo di Pola, carico di esuli italiani che al termine della Seconda guerra mondiale furono costretti ad abbandonare i loro paesi. Treno che venne preso a sassate da giovani che sventolavano la bandiera rossa con falce e martello, mentre altri lanciarono pomodori e sputarono sui loro connazionali, alcuni buttarono addirittura il latte, destinato ai bambini in grave stato di disidratazione, sulle rotaie. Una vergogna nella vergogna, che oggi non dobbiamo dimenticare: il giorno del Ricordo è un momento per riflettere sulla necessità di cercare sempre, fino in fondo, la verità storica, perché certe atrocità non vengano mai più commesse”- conclude Villanova.
Cavinato (Lega – LV): “Rapidità d’intervento è la parola d’ordine negli interventi: 22 nuove zone inserite nel Piano Regionale Antincendi Boschivi”
Venezia, 8 febbraio 2022 – “L’aggiornamento del Piano regionale Antincendi boschivi è un’azione e attenzione fondamentale per il nostro territorio. Un tema, quella della salvaguardia ambientale, che ho particolarmente a cuore e sul quale lavoro da quando ero assessore alla Protezione Civile nel mio Comune, Vigodarzere. Rapidità d’intervento è la parola d’ordine: l’aula ha approvato questo importante aggiornamento con cui è stata recepita la direttiva statale in materia di antincendio boschivo, è prevista la formazione dei DOS (funzionari dei Servizi Forestali Regionali); si fissano le procedure operative di intervento, e vengono ampliate le aree interessate dal piano”.
Così la consigliera regionale Elisa Cavinato, dell’Intergruppo Lega – Liga Veneto, relatrice della proposta di deliberazione amministrativa n.37 per l’aggiornamento del Piano regionale Antincendi Boschivi.
“Uno dei presupposti per pianificare con efficacia gli interventi AIB - ha spiegato la relatrice – è rappresentato da un’approfondita analisi delle condizioni che caratterizzano il rischio di insorgenza e propagazione degli incendi boschivi. Lo sviluppo della vegetazione nella nostra regione dalla fine degli anni novanta ad oggi, unito ai cambiamenti nella fruizione antropica del territorio e, in particolare, all’abbandono di molte attività agricole in zone montane, hanno reso necessario l’aggiornamento sulla valutazione del rischio incendi in Veneto”.
“Le nuove aree interessate dal Piano sono 22 – ha spiegato Cavinato - così suddivise: 2 a Treviso (Montebelluna, Cessalto) 2 a Verona (Lazise, Montefortino D'Alpone), 10 a Vicenza (Albettone, Carrè, Chiuppano, Gambellara, Malo, Montebello Vicentino, Montorso Vicentino, Mussolente, Zermeghedo e Zugliano), 3 a Padova (Abano Terme, Cervarese Santa Croce, Este), 2 a Rovigo (Porto Tolle, Ariano Polesine) e 3 a Venezia (Cavallino Treporti, Portogruaro, San Stino di Livenza). Le motivazioni per cui sono stati inseriti questi Comuni – spiega la consigliera - sono le caratteristiche dei territori che denotano aspetti di particolare attenzione per la loro tutela, come le aree a parco, boschi, e l'omogeneità delle caratteristiche relative ai territori circostanti che erano già inseriti nel precedente piano in vigore (AIB)”.
“Il fenomeno degli incendi boschivi – ha aggiunto la consigliera - così come altri eventi legati al clima e all'ambiente naturale, si è manifestato negli ultimi decenni con gravità crescente in numerose parti del mondo. Per quanto riguarda il Veneto tengo a ricordare che nell'autunno 2018, a causa del forte vento e delle anomalie climatiche, si è verificato in provincia di Belluno un incendio boschivo che per superficie percorsa, pari a 632 ettari, è stato il secondo evento di tale portata nell'arco di 30 anni. L’organizzazione operativa antincendio deve essere caratterizzata da rapidità di reazione, flessibilità e persistenza nello sforzo continuato. Il fenomeno degli incendi boschivi presenta una ciclicità con picchi che, alle nostre latitudini, si susseguono mediamente ogni 4-5 anni e può essere affrontato solo mediante una specifica organizzazione e con le necessarie dotazioni in termini di personale, attrezzature e mezzi, sia terrestri che aerei. Proprio i velivoli negli ultimi anni hanno fatto una grande differenza, permettendo di raggiungere e spegnere gli incendi nei boschi con maggiore tempestività”.
Cestaro (Lega-LV): “Parità retributiva tra uomini e donne, voto unanime dell’aula: l’emendamento di 50 mila euro della giunta Zaia sostiene e rende concreta la legge”
Venezia, 8 febbraio 2022 – “Voto unanime dell’aula consiliare, perchè il tema della parità retributiva di genere è trasversale: non ha colore politico, è una questione di civiltà. Per questo motivo, oltre ai 50mila euro inizialmente previsti dal Progetto di Legge, la Giunta Zaia ha presentato un emendamento per uno stanziamento di ulteriori 50mila euro, il doppio, per un totale di 100 mila euro”.
Così Silvia Cestaro (Intergruppo Lega-Liga Veneta), correlatore in aula della legge sulla parità retributiva tra donne e uomini, commenta il voto all’unanimità del Consiglio regionale.
“Questo contributo aggiuntivo servirà per l'attuazione della legge (predisposizione del registro, funzionamento dello sportello donna e delle campagne di formazione e informazione per la promozione della parità tra donne e uomini). Con questo emendamento della giunta regionale si vanno ad incrementare i capitoli di spesa “politiche per il lavoro e la formazione professionale" e "sostegno all'occupazione" rendendo concreta l’azione della legge. Confermiamo così il nostro sostegno alla legge che contribuirà a colmare un divario purtroppo ancora oggi esistente, un divario che non riguarda solo lo stipendio, ma che impedisce alle donne di raggiungere posizioni apicali e di non dover scegliere tra lavoro e famiglia”.
“Il voto di oggi, unanime, permette alla nostra amministrazione regionale, che già diverse azioni mette in campo in questo settore, di compiere un ulteriore passo verso una visione del mondo del lavoro e, in senso lato, della società più inclusiva”.
“La Regione del Veneto già nel suo Statuto riconosce e valorizza le differenze di genere e si adopera per rimuovere ogni ostacolo che impedisca la piena parità tra uomo e donna e nell’ambito della propria organizzazione e delle proprie competenze, attua, con misure di promozione, valorizzazione e sostegno, il principio della parità di genere. Anche il Programma di Governo del presidente Zaia, che ha gettato le linee guida di quella che sarà l’attività politica di questa amministrazione, riconosce e valorizza le differenze di genere e si adopera per rimuovere ogni ostacolo che impedisca la piena parità tra uomo e donna e nell’ambito della propria organizzazione e delle proprie competenze. Il rapporto “Veneto Sostenibile. Gli obiettivi di sviluppo sostenibile: il posizionamento del Veneto”, documento che analizza lo stato della nostra Regione in relazione ai 17 Obiettivi dell’Agenda 2030, sottolinea poi come, in merito alla parità di genere, il Veneto è posizionato al di sopra della media nazionale (nel 2019 la percentuale di donne occupate è del 58,8%, 8 punti percentuali sopra la media nazionale che si attesta al 50,1% e con una quota di donne in posizioni apicali salita di ben 10 punti percentuali, ovvero al 31,7% dei dirigenti veneti). Tutto questo, però, per noi non è sufficiente. Tengo a sottolineare che questa legge modifica il paradigma fino ad ora vigente – specifica la consigliera -: non vuole avere un intento punitivo, ma premiare quelle aziende private che si attivano per promuovere una reale parità retributiva, conferendo loro punteggi nelle gare regionali. In questo modo gli imprenditori potranno verificare con la propria mano che promuovere l’occupazione femminile porta ricchezza. Un recente studio di McKinsey, multinazionale della consulenza, ha analizzato proprio questo aspetto: le imprese con maggiore diversità di genere al loro interno hanno il 15% in più di possibilità di far crescere il proprio business. Azioni che incentivino una reale parità, come la legge votata oggi, sono ancora più urgenti all’indomani dell’emergenza occupazionale legata al Covid: in base ai dati Istat, il tasso di disoccupazione femminile sale e si attesta all'11,4%, e anche le nuove assunzioni nel privato vedono penalizzate le donne. È arrivato quindi il momento per una nuova ripartenza che, al di là della situazione sanitaria, faccia davvero compiere al mondo dell’imprenditoria un balzo in avanti”.
Cecchetto, Finco, Maino, Giacomin, Zecchinato: “Con la scomparsa di Amenduni perdiamo un pezzo di storia e di quell’imprenditoria che ha fatto grande il Veneto”
Venezia, 7 febbraio 2022 – “Esprimiamo cordoglio per la morte di Nicola Amenduni, 103 anni (ne avrebbe compiuti 104 in aprile), patron delle Acciaierie Valbruna e del gruppo Amenduni di Vicenza, un patriarca storico dell'industria veneta”.
Così i consiglieri regionali vicentini dell'Intergruppo Lega – Liga Veneto, Milena Cecchetto, Silvia Maino, Stefano Giacomin, Marco Zecchinato, con il vicepresidente del Consiglio regionale, Nicola Finco, ricordano l'imprenditore scomparso”.
“Amenduni era un imprenditore di origini pugliesi – ricordano i cinque - un Veneto d'adozione che ha portato lustro e onore alla nostra imprenditoria nel mondo: le Acciaierie vicentine erano state fondate da Ernesto Gresele nel 1925, di cui Amenduni sposò la figlia: le acciaierie Gresele erano già una potenza, un'eredità che Nicola ha saputo brillantemente sviluppare e trasformare in impero: basti pensare che il Gruppo oggi conta 2.500 dipendenti, 42 filiali nel mondo. Era un uomo di grande tempra e resistenza, sopravvissuto alla guerra, che ha saputo farsi strada dal nulla, rimboccandosi le maniche e lavorando sodo, in silenzio. Credeva nell'impresa, Amenduni con spalle larghe ha affrontato periodi alti e bassi della vita e delle finanze. Esprimiamo vicinanza alla famiglia: è stato un ottimo esempio e un modello destinato a far scuola - concludono i consiglieri – perché è grazie all'ottima guida di persone così resilienti e capaci che l'industria Veneta è grande nel mondo”.
Politica, Michieletto (Lega – LV): “La voglia di apparire può compromettere la comprensione normativa, le casette dell’acqua scelta autonoma dei Comuni”
Venezia, 7 febbraio 2022 – “Quando non si hanno solidi argomenti per convincere, a qualcuno non resta che confondere. Il consigliere Zanoni ha fatto di questo principio uno stile di vita politico.
La vicenda delle modifiche della norma alle casette dell’acqua ne è un mirabile esempio. Provo profonda e sincera pena”.
Interviene così il consigliere regionale Gabriele Michieletto, dell'Intergruppo Lega – Liga Veneta, sulla vicenda della proposta di modifica normativa alle casette dell’acqua e che presto verrà analizzata dalla competente Commissione.
“Le precisazioni, dopo l’articolo apparso sulla stampa locale, sono doverose: non tanto per il collega Zanoni, nel cui dizionario i termini “ascolto” e “comprensione” non paiono figurare,
quanto piuttosto per l’opinione pubblica che potrebbe erroneamente credere che la Regione Veneto sia a favore dell’utilizzo della plastica quando invece così non è e si conferma regione di riferimento per la raccolta differenziata e il riciclo.
L’intento della modifica normativa, infatti, non tende assolutamente ad incentivare l’utilizzo della plastica, ma a dare ai Comuni quella cosa chiamata autonomia decisionale per stabilire se ed eventualmente dove installare queste strutture presso le quali poter attingere acqua (la stessa che sgorga dal rubinetto di casa).
Cosa c’entri questo con l’inquinamento lo sa solo Zanoni.
Una cosa, ben diversa, quindi, da quella che appare sulla stampa locale, e che ovviamente ha trovato tra i sostenitori anche il CAL, cioè la conferenza degli amministratori locali, che alla unanimità ha approvato tale modifica.
Conferenza della quale, peraltro, fanno parte anche Sindaci dello stesso partito di Zanoni.
Ma la voglia e la necessità di quest’ultimo di apparire, ancora una volta ha prevalso sull’analisi tecnica e procedurale del merito oltre che sul buonsenso.
Da qui, la sincera pena per le sue strampalate affermazioni”- conclude Michieletto.
Vianello e Michieletto (Lega-LV): «Reddito di cittadinanza poco amato a Nord-Est, sì al sostegno al lavoro senza creare nuovi disoccupati sul divano»
Venezia, 4 febbraio 2022 – «La notizia che il Reddito di cittadinanza non sia diffuso a Nord-est non ci stupisce affatto: i Veneti sanno bene che le strade per raggiungere le gratificazioni del lavoro, sono fatte di sacrificio e sudore. Se, però, il reddito di cittadinanza vuole davvero essere uno strumento di ammortizzazione sociale, allora lo si riformi a modo». Sono queste le parole dei consiglieri regionali Roberta Vianello e Gabriele Michieletto (Intergruppo Lega-Liga Veneta) nel commentare la notizia sull’indagine dell’utilizzo dello strumento del reddito di cittadinanza in Italia.
«Il lavoro per noi Veneti è un dono di Dio, il modo in cui noi ci realizziamo socialmente prima che economicamente. Per questo, ci riesce difficile immaginare cercarlo dal divano di casa: preferiamo tirarci su le maniche ed arrangiarci. È un dato, però, evidente e incontrovertibile, come in un momento di crisi economica come quello attuale, il Reddito possa rappresentare un ammortizzatore sociale che sostiene le fasce più delicate in attesa di ricollocamento. Se questa è la natura dello strumento che per il 5 stelle è una bandiera politica, ben venga, purché a livello normativo si intervenga in tal senso: la disoccupazione è un dramma al pari della paghetta sul divano», concludono i due consiglieri veneziani.
Brescacin (Lega-LV): «PNRR, progetti della Regione per la Missione 6 discussi in Commissione a dicembre. Forse alcuni colleghi hanno la memoria corta»
Venezia, 4 febbraio 2022 – «I consiglieri del PD si lamentano di aver appreso solo da quotidiani i progetti legati al PNRR della Regione del Veneto? Buffo, perché per quanto riguarda la Missione 6, quella della Salute, il 16 dicembre ne avevamo discusso in Quinta commissione, alla presenza degli stessi consiglieri commissari. Evidentemente hanno memoria corta, o non erano attenti». Così Sonia Brescacin (Intergruppo Lega-Liga Veneta), presidente della Quinta commissione consiliare, risponde alle minoranze in Consiglio regionale del Veneto.
«Quel giorno di dicembre, ricordo, l’attività era stata proprio dedicata al PNRR: era stata l’assessore Lanzarin, in quell’occasione, a illustrare i progetti della Regione, accompagnata dai rappresentanti delle varie strutture. Giovedì 10 gennaio, poi, la Commissione tornerà a riunirsi per discutere nuovamente dell’argomento e dare un parere alla Giunta. Di cosa parlano, quindi? Capisco che far polemica, di fronte a una lunga lista di progetti innovativi, sia difficile, ma per lo meno invito i colleghi a non fare confusione».
Brescacin (Lega – LV): “Una mozione per contrastare la carenza di infermieri: urgente potenziare la formazione universitaria, il piano delle assunzioni e adeguare le retribuzioni”
Venezia 4 febbraio 2022 – “Emergenza infermieri: urgente potenziare la formazione universitaria, il piano delle assunzioni e adeguare le retribuzioni”.
Si intitola così la mozione depositata oggi dalla consigliera regionale Sonia Brescacin, Presidente della Commissione Sanità in regione (Intergruppo Lega – Liga Veneto).
“Ci troviamo in una situazione complicata – spiega Brescacin – l'emergenza sanitaria ha acuito la carenza strutturale del personale infermieristico che oggi assume i caratteri della cronicità e dell’emergenza, mettendo a rischio la tenuta dei servizi sanitari e sociosanitari. Questa carenza, che era ben nota già negli anni precedenti e che la pandemia ha peggiorato, non ha trovato nella legge di Bilancio 2022 dello Stato opportuna risposta. La stessa Commissione Ue ha recentemente lanciato l’allarme, con la pubblicazione “State oh Health in the UE”, dichiarando che “L’Italia impiega meno infermieri rispetto a quasi tutti i paesi dell’Europa occidentale e il loro numero (6,2 per 1000 abitanti) è inferiore del 25% alla media UE. Vista la diminuzione del numero di infermieri laureati dal 2014, le carenze di persone sono destinate ad aggravarsi in futuro”.
“Noi non siamo rimasti alla finestra – continua Brescacin - abbiamo fatto e stiamo facendo il possibile per gestire al meglio le risorse che abbiamo. Uno degli effetti dell’impossibilità di trovare infermieri da assumere lo si registra, ad esempio nelle strutture dei servizi residenziali e semiresidenziali per anziani, che così non riescono a riaprire reparti e servizi. Per questo, la Regione del Veneto ha previsto diverse azioni con appositi provvedimenti: in primis che le Ulss venete possano continuare ad assegnare temporaneamente il proprio personale infermieristico a supporto dei centri di servizi per anziani non autosufficienti accreditati e l’attivazione della formazione complementare in assistenza sanitaria dell’operatore socio sanitario. Inoltre, abbiamo istituito percorsi di formazione finalizzati all’acquisizione di competenze avanzate per gli infermieri, con lo scopo di valorizzare i professionisti e svilupparne il potenziale nell’ottica di una evoluzione dei modelli organizzativo-assistenziale focalizzati sull’assistito. Abbiamo avviato con gli Ordini delle Professioni Infermieristiche provinciali un dialogo proficuo, per affrontare congiuntamente temi su professione e carriera, formazione e aggiornamento, del personale infermieristico del Servizio Sanitario regionale”.
“Attività importanti e oserei dire essenziali – prosegue la Presidente - ma ora non più sufficienti a far fronte alla situazione. E' necessario dunque che il Governo metta in moto tutta una serie di azioni per pianificare la formazione e l'assunzione di un maggior numero di infermieri, e nel contempo renda più appetibile questa professione con incentivi che possano anche richiamare i professionisti italiani che si sono trasferiti all'estero, come richiedo nella mozione”.
“Per aumentare il numero di infermieri formati – spiega Brescacin - mantenendo un livello di qualità della formazione, è necessario un intervento sul sistema universitario che preveda l’aumento dei posti disponibili per gli studenti (consideriamo che ogni anno il numero delle domande di giovani per l’ingresso nei corsi di laurea della professione infermieristica sono ben superiori ai posti messi a disposizione negli Atenei), ma anche l’aumento del numero di docenti-infermieri nelle Università (ogni ce n’è uno ogni 1.350 studenti contro uno ogni sei di altre discipline). Per questi motivi, la mozione impegna la Giunta regionale ad attivarsi in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome. Gli obiettivi sono molteplici: aumentare i posti disponibili per gli studenti nelle Università e il numero di infermieri docenti per accrescere la qualità della formazione; valorizzare la figura dell’infermiere economicamente e sotto l’aspetto della responsabilità e dell’autonomia, nonché garantire il riconoscimento dell’indennità prevista per legge. Inoltre, chiedere al Governo di valutare il superamento del vincolo di esclusività al servizio sanitario pubblico per permettere una gestione flessibile, improntata alla condivisione del personale infermieristico tra diversi setting assistenziali, e favorire l’accreditamento delle strutture residenziali quali sedi di tirocinio dei corsi di laurea in infermieristica. Infine – conclude la consigliera - chiediamo al Governo di favorire il rientro degli infermieri italiani che lavorano all’estero anche attraverso incentivi contrattuali ed economici”.