Giro d’Italia, Vianello (Lega – LV): “Il Giro d’Italia transita lungo la Riviera del Brenta nella tappa Fiera di Primiero – Padova il 23 maggio. Con una dedica a Tony Bevilacqua, il grande campione di ciclismo nativo della Riviera del Brenta” .
Venezia, 10 gennaio 2023 - “Una tappa dedicata a Tony Bevilacqua, il campione di ciclismo nativo della Riviera del Brenta e che morì tragicamente a Martellago nel 1953. Con grande orgoglio ho appreso la notizia del passaggio del Giro d’Italia lungo la nostra Riviera del Brenta e nel ricordo anche di Tony Bevilacqua che in carriera oltre ad essere stato un importante pistard vinse tappe del Giro d’Italia e anche una Parigi – Roubaix”. Così Roberta Vianello, veneziana, consigliere regionale di Lega – LV, dopo l’ufficialità del transito della corsa rosa in terra veneziana. “La tappa che interessa i nostri comuni veneziani è la numero 18, ovvero la frazione che parte da Fiera di Primiero in Trentino e arriva a Padova in Prato della Valle il 23 maggio prossimo. Sarano 166 chilometri di tappa, dedicata ai velocisti come lo fu lo stesso Tony Bevilacqua, con una ventina di chilometri di transito nei nostri comuni. La carovana rosa entrerà nel veneziano a Martellago, dove morì Tony Bevilacqua e dove sarà posto anche un traguardo volante, dedicato allo stesso Bevilacqua che fu pure direttore sportivo con la Vittadello, storica squadra di ciclismo con sede proprio a Fiesso d’Artico, il mio paese; si transiterà poi per Maerne, Mirano, Scaltenigo, Dolo, Stra, Vigonovo per poi entrare nella provincia di Padova, terminando in Prato della Valle con un grande volatone finale dedicato agli sprinter. Sarà una giornata di festa il 23 maggio per tutta la Riviera del Brenta con tanta gente ad applaudire lungo la strada la carovana rosa e sarà motivo di orgoglio mostrare le bellezze del nostro territorio veneziano e della Riviera del Brenta anche in mondovisione in attesa che magari si concretizzi un arrivo di tappa o una partenza sempre dal nostro territorio”, conclude il consigliere regionale veneziano di Lega – LV, Roberta Vianello.
Politica, Zecchinato (Lega – LV): “Buona la prima, Giornata dell’Autonomia anteprima di buon auspicio per il 16 gennaio”
Venezia, 10 gennaio 2024 - “L’Autonomia del Veneto è ogni giorno che passa più vicina. E oggi, da Venezia, arriva un altro importante segnale in questo senso: l'illustrazione in Prima Commissione consiliare del mio progetto di Legge per istituire una giornata dedicata alla più grande riforma del Paese”.
Sono le parole di Marco Zecchinato, consigliere dell’Intergruppo Lega – Liga Veneta in Consiglio regionale.
“Quello di oggi – spiega Zecchinato - a qualcuno potrebbe sembrare un atto dovuto, ma io lo ritengo comunque un segnale molto importante. Un passo chiaro nella settimana che precede il 16 Gennaio, data in cui è stato calendarizzato il voto al Senato. Ecco perché ringrazio il Presidente della Commissione, Luciano Sandonà, per la celerità impressa a questo provvedimento, e tutti i colleghi, i capigruppo Villanova e Pan in primis, per credere in questo mio progetto di legge.
Le più avanzate e moderne democrazie del mondo, USA e Germania in testa, sono paesi federali. Altre nazioni, come la Svizzera, hanno decentrato da secoli il potere amministrativo.
Il Veneto, in questi anni di governo del Presidente Zaia, ha fatto cose strabilianti.
Ma per continuare a fare meglio, non possiamo fermarci: puntiamo a fare ancora meglio, studiando, approfondendo i modelli degli altri Paesi.
Non c’è più tempo da perdere, il conto alla rovescia, come il nostro Segretario Alberto Stefani ci ricorda ogni giorno, è iniziato: oggi abbiamo dato il via alla illustrazione della giornata dell’Autonomia. La prossima settimana, a Roma, la legge sull’Autonomia arriverà al Senato.
Il treno è uscito dalla stazione e avanza spedito: il tempo del centralismo sta finendo, il futuro si chiama Autonomia”.
Marco Polo, a 700 anni dalla morte: Francesco Jori presenta in Consiglio il saggio sull’autore de ‘Il Milione’ – Presidente Ciambetti: “Un viaggio diventato mito, espressione dell’apertura culturale della Serenissima”
Venezia 9 gennaio 2024 - Il 9 gennaio di sette secoli fa moriva a Venezia Marco Polo, il più noto mercante e viaggiatore di tutti i tempi. Il Consiglio regionale del Veneto ne ricorda anniversario e imprese ospitando la presentazione del libro del giornalista Francesco Jori “Marco Polo. La vita è viaggio”, appena pubblicato da Editoriale Programma di Treviso,143 pagine. Il saggio ripercorre la vita avventurosa dell’autore de ‘Il Milione’, primo libro italiano tradotto in tutto il mondo e capolavoro della letteratura; ma soprattutto inquadra il viaggio dei Polo - l’adolescente Marco, il padre Nicolò e lo zio Matteo - nella millenaria apertura ai commerci, ai viaggi e alle relazioni con l’Oriente che caratterizza la storia del mondo antico e del Medioevo e, in particolare, quella della Serenissima Repubblica di Venezia. Scrive infatti Jori “Marco non è un apripista, è solo l’ennesima replica di una lunga sequenza di viaggiatori che già da tempo hanno preso la via dell’Est”.
“Da ‘inviato speciale nella storia’ Jori riesce a contestualizzare la vicenda dei Polo, dando punti di riferimento storici ai lettori di oggi – ha sottolineato il presidente del Consiglio regionale Roberto Ciambetti – e raccontando una storia che ha ancora molto da dire ai contemporanei, soprattutto in quest’epoca in cui, non diversamente dalla seconda metà del XIII secolo, si stanno riorganizzando gli equilibri geopolitici e i modelli economici del mondo. Marco Polo è protagonista del tramonto del Medioevo e anticipa la rivoluzione della civiltà borghese e urbana. I tre mercanti che da Venezia arrivano nel cuore dell’impero mongolo dimostrano di non avere mentalità eurocentrica, anzi sono pronti a imparare a conoscere popoli, lingue, culture e tecnologie, con intelligenza e umiltà. Non avevano presunzione di chi crede di saper tutto, sapevano di non sapere, erano affamati di conoscenza, curiosi e discreti. Come il contemporaneo Dante Alighieri, narratore di un altro affascinante e incredibile viaggio, Marco Polo con “Il Milione” è espressione mirabile di un mondo nuovo, del secolo dei mercanti e delle professioni che apre all’Umanesimo. Dopo l’impresa dei Polo, a distanza di oltre un secolo, il Veneto esprimerà altri grandi viaggiatori ed esploratori, come i vicentini Pietro Querini e Antonio Pigafetta, dimostrando di essere una terra motore della storia. L’anno che Venezia e il Veneto dedica a Marco Polo è quindi momento di riflessione per tutti i veneti”.
Anche per Luciano Sandonà, presidente della commissione Affari istituzionali e organizzatore dell’incontro, il Milione, opera originalissima tra racconto storico, atlante geografico, trattato di antropologia e celebrazione politica, è stato “un autentico best-seller del Trecento e Quattrocento, tradotto in moltissime lingue e non solo dell’Occidente”. “Marco Polo è una figura iconica, primo ambasciatore, personaggio nuovo e affascinante, costruttore di relazioni, che merita di essere celebrato per il ruolo che ha avuto non solo per Venezia, ma per il Veneto e per l’Italia”.
Nell’immaginario collettivo Marco Polo è diventato un mito – spiega Jori – un uomo eccezionale, che va e torna dai confini del mondo allora conosciuto, impara quattro lingue durante il viaggio, diventa uomo di fiducia dell’imperatore dei mongoli, che gli affida missive e richieste per il papa di Roma. “Marco affascina – interpreta il giornalista - perché incarna la vitalità del commercio, che non è solo scambio di merci, ma incontro di idee, persone, culture e tradizioni. E la sua città, Venezia, è la potenza che meglio di altri ha capito che gli scambi non portano solo soldi, ma cultura: lo stato veneziano è una grande potenza perché investe in cultura, anche quando fa la guerra”.
Le pagine di Francesco Jori raccontano la grandezza dell’impresa dei Polo: che non sta, dunque, nella coraggiosa rotta verso il lontano Oriente, nei rischi e nei tempi lunghissimi del viaggio lungo le piste dei carovanieri della ‘via della seta’, attraverso steppe, deserti e catene montuose; né nelle scoperte straordinarie, dal petrolio al carbone alla carta, nei quali si imbatterono i tre veneziani; né nella straordinaria accoglienza che i tre veneziani ricevettero dal sovrano mongolo Kublai Khan, che fece di Marco un ambasciatore e alto funzionario del suo sterminato impero, riponendo totale fiducia in uno straniero. La grandezza di quell’impresa ventennale nella favolosa Cina della seconda metà del XIII secolo, raccontata a distanza di anni nei mesi della prigionia a Genova ad un altrettanto geniale compagno romanziere, Rustichello da Pisa, sta negli occhi di Marco Polo, mai diffidenti e sempre curiosi, nell’intelligenza dell’uomo, aperta ad altre civiltà e ad usi e costumi di popoli lontani, attenta a esplorarne novità, conquiste tecnologiche, punti di forza, fattori di cambiamento ed ‘elementi di felicità’, come seppe cogliere un altro grande scrittore Italiano, Italo Calvino, che rilesse la vicenda di Marco Polo ne “Le città invisibili”. “Oggi più che mai – conclude Jori – suona attuale, affidabile, realistico, l’invito che Calvino pone sulla bocca del veneziano vissuto 700 anni fa: saper individuare, cogliere e far crescere ciò che inferno non è”, cioè quegli elementi di positività, quelle tracce di benessere e di luce che ogni città, ogni civiltà, contiene e alimenta.
Alla presentazione del libro “Marco Polo. La vita è viaggio” (distribuito nelle edicole del Veneto) sono intervenuti anche l’editore Angelo Pastrello, il filologo Eugenio Burgio, docente a Cà Foscari e membro del comitato nazionale delle celebrazioni per l’anno di Marco Polo, Paola Mar, assessore del Comune di Venezia, e Fabrizio Comencini, vicepresidente del Corecom.
Maino, Lega – LV: “Cordoglio per Liviano Tomasi, grande imprenditore vicentino fondatore di Inglesina”
Venezia, 8 gennaio 2024 - “Liviano Tomasi è stato un grande uomo e un grande imprenditore, da oltre sessant’anni ambasciatore del Made in Italy e del Made in Veneto in particolare” così lo ricorda il consigliere regionale del Gruppo Zaia Presidente (Lega-Liga Veneta) Silvia Maino, dopo la scomparsa avvenuta sabato 6 gennaio a seguito di una lunga malattia.
“Quella di Tomasi è stata una vera e propria epopea industriale: partita nel 1963 ad Altavilla Vicentina con la creazione del marchio “Inglesina”, è stata scandita nel tempo dal lancio di importanti prodotti per bambini. Su tutti, la famosa carrozzina principesca “Londra” ispirata alle carrozze reali inglesi, venduta in tutto il mondo, cui hanno fatto seguito passeggini, seggiolini, seggioloni e molti altri accessori. Il suo è stato un classico successo imprenditoriale veneto, frutto di passione e intuito. Ma che è stato caratterizzato anche da una forte versatilità nella produzione, per aver diversificato all’occorrenza la propria offerta nonché organizzato in base a essa gli orari di lavoro. Mi unisco pertanto al cordoglio del nostro presidente Luca Zaia verso la famiglia di Liviano, a partire dai figli Luca e Ivan, e a tutti i dipendenti dell’azienda”.
Sandonà, Lega – LV: “Plesso scolastico di San Giorgio delle Pertiche e Santa Giustina in Colle, la mancata intitolazione a un grande architetto come De Giorgio è un pregiudizio ideologico. Presentata un’interrogazione”
Venezia 29 dicembre 2023 - “Quirino De Giorgio fu un architetto di primo piano, che ha lasciato un’eredità importante nel territorio padovano. Rifiutare di intitolargli una scuola suona molto come pregiudizio ideologico” così il consigliere regionale dell’intergruppo Lega – Liga Veneta Luciano Sandonà sulla vicenda dell’istituto comprensivo di Santa Giustina in Colle e San Giorgio delle Pertiche.
“I sindaci dei rispettivi Comuni, Moreno Giacomazzi di Santa Giustina e Daniele Canella di San Giorgio, avevano proposto di intitolare l’istituto a De Giorgio visti i lasciti e la fama dello stesso. Ma si sono ritrovati di fronte al rifiuto della dirigenza scolastica, la quale ritiene che l’architetto in questione, iscritto a suo tempo al partito fascista ed autore di diverse case del fascio, non rappresenti una figura “significativa dal punto di vista valoriale”. Motivazioni queste che appaiono pregiudizievoli, perché non tengono conto della storia sia di De Giorgio che del nostro territorio. Come se aver realizzato luoghi di cultura ed aggregazione (tra cui la stessa scuola primaria di Santa Giustina in Colle), nonché avveniristici edifici residenziali e monumenti senza tempo, non contasse nulla di fronte ad una tessera di partito o, meglio, dell’unico partito cui era possibile aderire in quei tempi.
A maggior ragione la decisione dei dirigenti dei plessi risulta incomprensibile se pensiamo che altri importanti esponenti della cultura italiana, nonostante l’adesione partitica, hanno prestato e prestano il proprio nome a vie, strade, scuole o altre opere del patrimonio pubblico. E in questi casi non c’è mai stato stupore e critica. Basti pensare a Giuseppe Ungaretti, Gabriele D’Annunzio o allo stesso Luigi Pirandello (insignito del Premio Nobel per la letteratura nel 1934).
Ho presentato quindi un’interrogazione all’assessore regionale all’Istruzione in modo che chiarisca quali azioni intende intraprendere, di concerto con il Ministero dell’Interno e il Ministero dell’Istruzione e del Merito, per prevenire simili azioni. Nella speranza che, nel frattempo, la dirigenza scolastica torni sui propri passi e compia una scelta priva di pregiudizi ideologici”.